Ebbene si', ora disdegno quaterna e cinquina e punto direttamente alla tombola...in sole 2 settimane 2 ho inanellato ben 3 film orientali: il bellissimo La foresta dei pugnali volanti di Zang Yimou (mitica la scena della cortigiana cieca che danza mentre il poliziotto perverso tira fagioli secchi contro dei tamburi), l'agonizzante-antropologgico-sciamanico-totemico-narcotizzante Tropical agony di Tizio e stasera, udite udite, The singing thief (Hong Kong, 1969), da me simpaticamente tradotto come Il ladro canterino. La storia è banale e ricalca Caccia al ladro di Hitchcock: un ex ladro di diamanti piuttosto belloccio, Poon, che ha passato 6 anni 6 in prigione sbarca il lunario come cantante di nightclub, ma viene presto sospettato di altri misteriosi furti di preziosi. Ovviamente il colpevole non è lui e si capisce chi è dopo tipo cinque minuti (anni e anni di La signora in giallo saran pur serviti a qualcosa...grazie Jessica!) e ovviamente l'ex ladro belloccio alla fine si mette con la miliardaria gnocca dal grilletto facile, tale Darling...ma quel che è bello è tutto il resto, superbamente kitsch, dagli arredi in plasticona colorata alla musica a manetta al sonoro orrido (tipo il rumore dei passi, fatto sicuramente con le noci di cocco) ai doppi sottotitoli inglese-francese che fan venire un po'il mal di mare, alla mia scena preferita: Poon che entra nella stanza di Darling e lei è appesa ad un'enorme altalena e non si ferma per tipo dieci minuti! Molto Big Lebowski, no? Insomma questo miscuglio di Benny Hill, Vampyros Lesbos, i colori dei film di Almodovar, Bruce Lee, l'ispettore Clouseau, il design italiano e le balere della bassa padana mette il buonumore e fa perdonare il fatto che la proiezione sia stata ritardata di un'oretta (da notare che in sala eravamo in dieci)...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento