Come tutte le cene aziendali degne di questo nome, anche quella della mia ditta si è rivelata essere un enorme fallimento, nonostante il mio look dark lady che ha riscosso il suo bel successo.
Ristorante asiatico di lusso in cornice di lusso (the Champs Elysées, oh God), luci talmente soffuse da essere inesistenti, spot rossi un pelino inquietanti (hanno fatto pendant con le mie splendide ed ipnotiche calze rosse e nere), commensali un po'sperduti, cibo nientediché e vino, a parer degli intenditori, un po'scadente. Mi son ritrovata al tavolo con dei colleghi sconosciuti, pallosi e logorroici. Il mio vicino ha almeno tentato di fare un po'di conversazione, spinto dall'alcool e dal desiderio neanche tanto segreto di provarci (nisba, ciccio). Ha pure tentato, per farmi piacere, di inserire qualche citazione latina qua e là, ovviamente a sproposito. Appena ho potuto son corsa al tavolo degli italiani, dove sono stata rifornita in calore, vino, pettegolezzi, parole dolci e commenti neanche tanto velati sul pacco dei presenti.
Rientro mogio e solitario in metropolitana. La prossima volta organizzo io.
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