Qualcuno dovrebbe spiegarmi perché qui a Nantes han costruito una prigione in pieno centro, a fianco ad una scuola elementare, in un quartiere piuttosto sciccoso, e perché un detenuto l'altro giorno si è divertito a tirare un pezzo di catenaccio che ha mancato di dieci centimetri la sottoscritta e la vecchierella che le stava dietro. Giuro che, una volta tanto, non stavo parlando male dei francesi...
Stasera vado a vedere: The aviator, e giusto perché c'è una scena con Jude Law nelle vesti di Errol Flynn (eheheh, ho fatto i miei conti!).
Tra un due orette finisco di leggere: "Alias Grace" di Margaret Atwood, una delle più grandi scrittrici canadesi contemporanee. Per un totale di 624 pagine, macabre al punto giusto, in cui nessuno dice la verità ma tutti mentono molto bene, sullo sfondo del carcere canadese di Kingston (da cui forse i miei interrogativi sulla prigione nantese di cui sopra). Aspetto il colpo di scena ed ho già due o tre ideuzze strambe per il finale, ideuzze che provengono sicuramente dalla visione eccessiva di "La signora in giallo".
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