Giace ancora ai piedi del letto, tra nugoli di polvere: "La sorella di Cleopatra" di P. Lovely, che sovrasta "La pesca alla trota in America" di R. Brautigan di cui ho letto giusto due righe prima di cadere narcotizzata. Giuro che è l'ultima volta che compro un libro basandomi solo sulla copertina o sulla fama dell'autore. Per fotuna che erano scontati tutti e due (e ci credo).
Invece tra un po'attacchero' Michel Tremblay, autore del Québec di cui Ciop è fan e possiede circa venti libri (lo stronzetto ha pure una copia autografata da Armistead Maupin, probabilmente un giorno o l'altro strappero'la pagina e la ingoiero') . Mi chiedo perché tutti gli autori che ho letto ultimamente siano gay o molto amati dai gay o parlino di gay. Comincio a pormi alcune domande esistenziali.
Dovrei darmi a letture più frivole, tipo "Il diavolo veste Prada" di Lauren Weisberger, ben accetto come regalo di Natale.
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