Ieri sera ho assistito ad una rappresentazione all'Opéra, facendo cosi' il mio ingresso ufficiale nell'alta società nantese. Vabbé, se dico che in realtà si trattava della prova generale e che il pubblico era molto informale non mi si fila più nessuno. Se me la tiro un po' magari posso competere con le fighettine nantesi (che, tra l'altro, paiono fatte con lo stampino), senno'come povera italiana non ho veramente nessuna chance. Eppoi, cosa da non sottovalutare, l'Adorato ama l'opera. Affinità elettive.
Per farla breve: ieri sera ho assistito alla prova generale de "Il naso" di Chostakovitch; e io che avevo capito Tchaikovsky e mi aspettavo un qualcosa tra un balletto stile "Schiaccianoci" e il "Lago dei cigni" e e una drammatica storia d'amore e morte con cantanti ciccione dalle tette enormi che si struggono con un fazzolettino piccolo piccolo....invece è la storia di un naso che, un bel giorno, si stacca dal viso del legittimo proprietario e comincia a farsi una vita propria, mentre il legittimo lo insegue dappertutto, disperato. Il primo atto è stato un po' pesante (la rappresentazione della San Pietroburgo degli anni 30 non è proprio il massimo dell'ilarità), ma per fortuna la mancanza assoluta di riscaldamento (anzi, la presenza di aria condizionata fredda) e il battere dei miei denti mi hanno impedito di piombare in un coma prolungato costringendomi a coprirmi come una sioretta con sciarpa-scialle e giaccone-coperta. Il secondo atto è stato molto divertente: stupro collettivo ad opera della polizia, pacche sulle palle, ceri usati per sollazzarsi e cosi'via. Uhm. Giuro. E'tutto vero.
Quando ho ripreso i sensi ero in un pub bretone affumicato davanti ad un buon sidro, abbracciata al termosifone.
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