giovedì, marzo 31

Restyling

Non son molto convinta di questo template, ma ero stufa di quello di prima. Causa manifesta inettitudine mi son dovuta accontentare di un template di blogger.
Tra l'altro ho reinstallato haloscan che si è mangiato le centinaia e centinaia di commenti ai miei post.
Mannaggia a lui..

mercoledì, marzo 30

Poverina

Cosa non si fa per gli amici...la minacciosa donna incinta stasera mi obbliga a guardare quella grande cazzata che è The bachelor 3. Ma lo faccio giusto per amicizia e dovere d'informazione. Che sia chiaro.
Quindi ssshhhhh!

martedì, marzo 29

Altra foto fatta ieri. Questa sembra un po' la casa di Biancaneve.

lunedì, marzo 28

Batz-sur-mer. Lunedi' di Pasquetta e tradizionale gita fuori porta.
Le Croisic. La foto è mia (e si vede...).

venerdì, marzo 25

Tu chiamali, se vuoi, luoghi comuni

In palestra. La mia nuova amica Signora Anoressica è sul tapis vicino a me. Mentre trascino la mia stanca coscia malata, lei trova il tempo di dirmi:

"Ah, lei è Italiana? Ahh!! Italia pasta pizza!!"

"E' vero che le donne italiane sono belle da giovani e poi, da vecchie, diventano sformate e se ne stanno sempre ai fornelli?". Risposta: "Eh si'".

"E' vero che gli Italiani sono sempre tutti elegantissimi?". Risposta: "Eh si'".

"Le donne italiane sono tutte bellissime e molto formose, molto mediterranee. Lei no invece". Risposta: "Eh no".

"Ah lei è di Padova, vicino a Venezia? Ah quindi viene dal profondo sud!!". Risposta: "Eh si'".

Perché deluderla, dopotutto? Ha pure detto che assomiglio a Isabella Rossellini!

Qualche libro a casaccio

Nel più puro stile "Cara Nonna Papera", ecco qualche consiglio non richiesto in materia di libri per la santa Pasqua.

- Dan Brown, Il codice Da Vinci. Ma solo se dovete affrontare un lunghissimo volo transoceanico e temete di morire di noia. Io l'ho provato e in più, dopo la lettura, funziona benissimo come poggiapiedi.

- Didier Daeninckx, Métropolice. Solo se siete a Parigi sulla linea 4 della metro, vicino a Châtelet, e nel libro che state leggendo si parla di un terrorista che vuole mettere una bomba sulla linea 4 della metro, vicino a Châtelet.

- Melissa Bank, Manuale di caccia e pesca per ragazze. Massi', una domenica pomeriggio tranquilla sul divano. Il libro, poi, non macchia né lascia alcuna traccia dopo la lettura.

- William Boyd, Any human heart. Eletto miglior libro 2003 dalle lettrici di Elle. Una garanzia, no? E la scelta è buona, ché il libro, un'autobiografia fittizia che attraversa tutto il 20° secolo, è accattivante.

- Tom Sharpe, Wilt 1. Per poi continuare con Wilt 2 e Wilt 3. Ma anche con un altro qualunque dei libri di Tom Sharpe, illustre (e poco conosciuto) umorista inglese. Come non morire dal ridere di fronte a Eva in pigiama giallo, alle quattro gemelle scatenate, alle disavventure sessuali di Wilt e alle sue classi sconclusionate (Gas 3, Gesso 2, Carne 3...)? Gli estimatori capiranno, gli altri si faran domande sul mio QI (è molto basso, è ufficiale).

- Michel Tremblay, Chroniques du Plateau-Mont-Royal. Per lettori pazienti (sono 6 volumi) e francofoni convinti (i dialoghi sono scritti nel francese che si parla nel Québec, e devono essere letti con il relativo accento cantilenante e divertente). Difficile ma non impossibile, commovente e ipnotizzante. Dopo la sfida lanciatami da L'Altro ("tanto te non capiresti, è scritto difficile") sono arrivata al terzo volume, La duchesse et le roturier (La duchessa e il plebeo), e leggerlo è diventato una droga. Per fortuna è più prolifico (dal punto di vista letterario, ovvio) di un coniglio.

- Hennig Mankell, La leonessa gialla. Non l'ho ancora letto, ma Kurt Vallander è una garanzia. Penso sarà una delle mie prossime vittime.

Bene, ora devo tornare a leggere Tremblay.

Aggiornamento:

-Amélie Nothomb, Estetica del nemico o, a scelta, Stupore e tremori. Da mettere nel kit di sopravvivenza e da usare solo in situazioni estreme, del tipo: siete in uno sperduto paesino bretone per ragioni professionali, non avete la macchina, non esistono pullman e l'unico treno del pomeriggio passa quattro ore più tardi. In più nel detto paesino non c'è neanche un bar decente, quindi vi ritroverete in un bar sport, sintonizzato sul canale satellitare del totip, a bere un caffé dietro l'altro e ad ignorare i commenti degli avventori, con gli occhi bassi sul vostro fedele Amélie Nothomb d'occasione, uno dei duecento libri che la simpatica scrittrice francese ha nel cassetto e che centellina astutamente, al ritmo di due-tre all'anno (ipsa dixit).

De battre mon coeur s'est arrêté

Ieri sera sono andata al cinema con Ciop (Cip è in montagna, senno' ci avrebbe seguito come un'ombra fedele) a vedere De battre mon coeur s'est arrêté. Ovviamente non ho dimenticato di portare con me una buona dose di pregiudizi: contro il cinema francese, contro Romain Duris, novello Ridge, contro la storia (che temevo sanguinaria), contro me stessa che non riesce mai a dire di no e insomma ieri sera avevo pure adocchiato una serie poliziesca squanfida su TF1 tanto per passare la serata tranquilla e invece guarda te.
E invece.
E invece il film mi è piaciuto veramente molto : buona storia, niente tempi morti, un po'di violenza, quella si' (con Ciop che si copriva gli occhi con la giacca, povero caro), tensione, attori espressivi, humor (si ride, eh! e chi l'avrebbe detto!). Non ho guardato l'orologio neppure una volta, buon segno.

Tom è un giovane procacciatore d'affari immobiliari, come suo padre. Belloccio, nervoso, puttaniere, un pelo violento, amante della musica, non rifugge davanti a nulla per sfrattare inquilini abusivi o dar man forte al papà. Un giorno incontra casualmente un vecchio amico della madre, famosa pianista, e nella sua testolina comincia a farsi strada l'idea di riprendere a suonare e diventare un grande concertista. Qui mi fermo. Andate a vederlo, ché merita, soprattutto se avete visto Sulle mie labbra (stesso regista, Jacques Audiard) e vi è piaciuto.

Romain Duris, l'attore che interpreta Tom, è quello de L'appartamento spagnolo, un po' più sgaio e capellone. Da me subito ribattezzato "la mascella più sexy a ovest di Parigi" e "gli stivaletti (e il chiodo) anni 70 più repellenti di Francia e dintorni". Per gli estimatori del giovane: è inquadrato quasi sempre in primo piano, potete osservargli i punti neri e i tic facciali. Pero' è davvero bravo, non me l'aspettavo proprio. Ed è pure simpatico e tenero, molto spontaneo ed altamente espressivo.
L'ho visto qualche settimana fa, ospite in un programma televisivo: molto trendy, capello lunghetto e trasandato, camicia aperta su petto villoso (lo si vede bene anche nel film), sette collane, quindici braccialetti, due anelli a ogni dito, espressione ieratica. Ha visto la Madonna? Ha fatto voto di mutismo? Gli si è incollata la mascella? In ogni caso, è meglio che cambi pusher. Non è riuscito ad aprir bocca, gli sono usciti solo alcuni gargarismi (fatti male, poi, tipo cattiva digestione).

Una tizia seduta dietro di noi:
"Ach io feramente non afere capito tutto film, francese essere difffficille...per esempio non afere capito significato della parola perenzione". Trattasi di termine giuridico del tutto irrilevante nel film, io manco l'ho sentito.
Sempre la stessa tizia:
"Ach alla fine lui (bip bip bip bip)"
L'amica di lei:
"No, assolutamente, lui anzi (bip bip bip bip biiiiiiiiiiip)"
Sguardi eloquenti tra me e Ciop e risatine incontrollate. Beh, l'allemanda non aveva capito niente, e mica perché il film è francese eh, mica perché non sa cosa vuol dire perenzione, ché la scena finale è ben chiara anche a un sordomuto.
Cosi' abbiam finito per berci sopra.

giovedì, marzo 24

I danni dell'età. In realtà volevo fotografare le luci colorate lungo la Senna, vicino a Notre Dame, ma la mano non è più quella di una volta. Ecco spiegato il tremolio. Di vecchiaia si tratta (eppure porto bene i miei ** anni), non di tentativo di foto artistica....
Parigi, lo scorso week-end. L'Altro sta facendo la foto, quel coso nero in piedi a destra con aria insofferente sono io.

Changements

Zomp zomp zomp, e visto che marzo è bello perché pazzariello e litigarello, questo pomeriggio sono uscita e sono andata a tagliarmi i capelli. Tiè.

Parrucchiera: Ah, ma abbiamo dei capelli bianchi qui, eh?
Io: Eh eh (zoccola puttana), pare (mignotta, adesso vedi)....

Cosi', tanto per romperle i coglioni, l'ho obbligata a sfoltirmi le chiome fino allo sfinimento. Embé, mica mi si possono dire certe cose impunemente.

mercoledì, marzo 23

Ma perché? Perché CSI Las Vegas mi deve cadere nella fantascienza, con la storia del gemello buono e del gemello cattivo riuniti in un unico individuo, una sola personalità con doppio DNA? Eh? Come la storia del tizio morto per aver mangiato delle M & M's su cui era caduta della pioggia acida...qui stiamo veramente esagerando! Grissom, pensaci tu!

E a proposito di gemelli, come si fa a non pensare a Bart Simpson e al gemello cattivo Ugo, novello Frankenstein, allevatore di topipiccione rinchiuso in soffitta (anche se poi si scopre che è proprio Bart a essere il cattivo etc)?

Take it easy

C'è che:

- già è un periodo in cui non sono proprio di ottimo umore
-ringhio al solo guardarmi allo specchio
- ringhio anche alla gente, giusto per
- odio la primavera
- la mia vita sociale è pari a zero

in più:

questo pomeriggio, presa dalla smania di cucinare, sono andata nell'unico supermercato dei dintorni facilmente raggiungibile e non solo non ho trovato quello che cercavo ma al momento di pagare, alla cassa, un sacco di cose inutili, ho fatto cadere uno specchietto che ho da quando sono piccola. Detto specchietto si è ovviamente incrinato.
7 anni di sfiga mi aspettano, un po' di meno se rieso ad avere uno sconto. Mi sa che ci rivediamo alla fine del settimo.

venerdì, marzo 18

Ho il dente avvelenato

Per smaltire la doppia incazzatura di questa settimana (stavolta ce l'ho più che mai con gli Italiani) me ne parto in week-end a Parigi. Cerchero'di lasciare a casa la detta incazzatura, ma temo che l'infiammazione alla gamba e le varie allergie mi seguiranno fedelmente.

Forse una bella mangiata di sushi e il sole di questi giorni (in ogni caso: odio la primavera) serviranno a qualcosa.

Da leggere inl treno: Silvia Ballestra, La giovinezza della signorina N.N. (una storia d'amore) e Aldo Busi, Sodomie in corpo 11.

Cazzata appena sentita in tv: "E se la felicità, nel 21° secolo, fosse stare davanti alla televisione?". Pietà.

giovedì, marzo 17

Visto a Saint-Malo.

The Bachelor, oh yeah

Ancora sugli orrori della tv francese

Stasera una donna incinta e particolarmente minacciosa, la mia amica C., mi ha costretta a guardare una cosa orribile: una puntata di The Bachelor 3. Un giovane fighissimo, ricchissimo e dinamicissimo deve scegliere la donna della sua vita (nonché futura madre dei suoi figli) tra uno stuolo di ragazze ululanti (età media 23 anni, segno particolare: poco cervello). Tocchigna, sbaciucchia, scopazza e, alla fine di ogni puntata, consegna la famosa "rosa" alle prescelte. Seguono: lacrime delle fortunate e pianti dirotti delle eliminate.
Cosa succede nelle puntate (siamo alla terza)? Le bachelorettes, vestite come dei troioni, cercano di sedurre Karl, collo taurino e faccia da cicciobello. Non vi dico il tenore dei discorsi. Da chiedersi se qualcuno glieli scrive, a lui e a loro. Perché in caso contrario il livello è bassissimo e le ragazze son davvero scemotte. Quindi spero che tutto sia già programmato fin dall'inizio, che non sia un vero gioco ma una messa in scena, con delle attrici e un attore che in realtà non è né ricco né sgaio.
E' stato simpatico scambiare messaggi su msn (C. è a Lione ed io a Nantes) per due ore. I salopes, putes e pouffiasses si sono veramente sprecati, com'è facile immaginare da parte di due donne estremamente ipercritiche nei confronti di ogni altro essere di sesso femminile. Non abbiamo salvato nessuna delle concorrenti, ovvio.
Ed io mi son trovata, ah che vergogna, a sbirciare il sito ufficiale del programma (qui lo dico e qui lo nego).

mercoledì, marzo 16

Arditi calembours

Oggi a Nantes c'è puzza di (scusate l'ardito calembour) merda. Ho persino guardato sotto le scarpe per vedere se per caso ero io, ma no. E' proprio una puzza generalizzata. Chesso'io, sarà il vento che gira nel verso sbagliato e che porta i cattivi odori. Sarà la putrefazione. Boh. E cosi'ho fatto un passo in avanti rispetto a Brest, dove invece ogni tanto saliva dal porto un inquietante odorino di pollo morto (o di soia, come sostengono altri, impiegata nella lavorazione dei cadaveri di pollo). Piacevole, eggià. Ma uno ci fa l'abitudine. Un po'meno all'odore di merda.

Stamattina la Barbie bionda tutta di rosa e tacchi vestita che mi ha visitata ha decretato: stop alla palestra per una settimana, senno'continuero'ad avere male alla coscia destra. Mi annoiero'ancora di più, ma almeno per una settimana mi saranno risparmiate tre orride visioni: 1) la signora quarantenne anoressica, cui dei minuscoli fuseaux neri stanno troppo larghi, che fa tutti gli sport possibili e che solleva molti più pesi di me.
2) la coppia con neonato, anche se il marito sembra il nonno. Vengono sempre assieme e fanno gli stessi esercizi agli stessi attrezzi. Ovviamente la culla col pargolo ululante è sempre di fianco a loro (e agli altri poveri malcapitati), nonostante la presenza di un'apposita garderie.
3) la tipa figa (crede lei) in pantaloni bianchi trasparenti che vuol fare vedere che, lei, non ha nulla da nascondere.

Posso cosi'terminare tranquillamente la lettura di In cold blood di Truman Capote. Agghiacciante.

lunedì, marzo 14

L'altro esserino preferito: Uli, anche lui una decina d'anni, secondo tiranno di casa.

Presentazioni/ 1

Ecco uno dei miei esserini preferiti: Penny, dieci anni e qualcos'altro, tiranna di casa G.


Prima o poi la rapisco e me la porto in Francia.

Tze!

La mia amica Rebecca non solo è quasi vicina di casa di Paul Auster, a Brooklyn, non solo va dallo stesso oculista di Harrison Ford (una volta le ha pure tenuto la porta), ma ha osato confessarmi di aver passato il Natale 2003 con Charlotte di Sex and the city (figlia dei migliori amici di un amico). La quale non avrebbe mai smesso di parlare di Hollywood e di diete e sarebbe ora impegnata in Soccer moms, una nuova serie casalingo-poliziesca, una storia di mamme che, tra una spolverata ed una torta di mele, si improvvisano detectives. Qui si attende con curiosità il primo episodio.

The aquatic life

Consiglio la visione di La vita acquatica di Steve Zissou, l'ultimo film di Wes Anderson, ai vecchi fan del comandante Cousteau. I punti di contatto tra le avventure del bizzarro Steve e quelle del comandante francese più famoso del mondo sono notevoli: il berretto rosso, la nave da guerra (Calypso-Belafonte) acquistata alla Marina americana, i problemi con le mogli (soprattutto la seconda), il figlio morto in un incidente aereo, i "titoletti" che introducono le varie avventure. Chi, come L'Altro, da piccolo aspettava avidamente la domenica pomeriggio per una nuova puntata delle avventure del comandante Cousteau, arrivando pure a scrivergli (e ricevendo la stessa risposta dattiloscritta del piccolo Ned), puo' anche commuoversi di fronte a tanti ricordi. Chi, come me, il comandante Cousteau l'ha visto al limite in una qualche foto di un vecchio Topolino, è più attratto da altri elementi. I personaggi, la fotografia, la musica....La vita acquatica di Steve Zissou è veramente un film che non si prende sul serio (finalmente!): le creature marine sono dichiaratamente false (ma estremamente poetiche), cosi' come gli interni del Belafonte, e le avventure improbabili (vedasi l'attacco dei pirati filippini). Ma si ride, si palpita e si è coinvolti nella caccia spietata allo squalo-giaguaro.
Bill Murray, che con barba e panciotta è lontano anni luce da Lost in translation, è molto simpatico. Un po'meno Owen Wilson, che ha l'aria di qualcuno a cui hanno fatto una plastica facciale e che è in riabilitazione (deformazione da Nip/Tuck, temo). Qualcuno ha trovato il brasiliano irritante, io no: David Bowie in portoghese m'è piaciuto.

Da segnalare: Staralfur dei Sigur Ros, colonna sonora dell'incontro finale con lo squalo-giaguaro. Semplicemente magica.

mercoledì, marzo 9

Ufficio oggetti smarriti

A Parigi sono state "smarrite" le dichiarazioni dei redditi 2003 di Hervé Gaymard, ex ministro delle finanze, di Laurent Fabius e Lionel Jospin, ex primi ministri, di Claude Chirac, figlia del presidente, e di Claudie Haigneré, ministro per l'Europa. Siccome si tratta sicuramente di una distrazione o di un orribile malinteso, e visto che confidiamo nella perfetta buona fede degli interessati e dei loro amichetti, chiunque le ritrovasse (chesso'io, svolazzanti nella metropolitana per esempio) è pregato gentilmente di portarle all'ufficio oggetti smarriti più vicino.

martedì, marzo 8

Ecco una foto mia e di Rebecca. La sciarpa sulle spalle non è un vezzo ma una necessità. Sotto il sole tropicale di Washington, a maggio, le spalle della poveretta han bruciacchiato, ma sono state utili per cuocere belle bistecche. E pensare che alla partenza, a Brest, c'erano 5°...

lunedì, marzo 7

Visite

Nei prossimi giorni probabilmente non riusciro'a postare, tutta presa dai miei doveri di perfetto anfitrione. La mia amica Rebecca si installa qui per una settimana.
Rebecca è l'americana perfetta: si sveglia ogni mattina alle 5, va a fare spinning o a correre, poi va in ufficio. Alla sera lavora alla tesi in biologia marina. Raramente si concede distrazioni e, comunque devono essere pianificate con almeno una settimana d'anticipo. Abita a Washington da un anno e mezzo ma non conosce bene la città (l'ha scoperta assieme a me, la primavera scorsa, quando, in occasione della mia visita a DC, prese ben un giorno di ferie suscitando l'ilarità della famiglia, che ben conosce i suoi ritmi da stakanovista). E'rigorosamente vegetariana e non le piacciono un sacco di altre cose, come i peperoni, le olive, le melanzane e i latticini (pero'adora il burro salato). Vota democratico e non puo'sopportare Bush. Ha un'agenda, in cui segna tutti gli appuntamenti della giornata: anche quando, a Brest, veniva a cena da me (ogni mercoledi'), annotava diligentemente data e ora (sempre alle otto). E terminava puntualmente dicendo: porto il vino e i salatini giapponesi che tanto ci piacciono.
Nonostante tutto cio', prevedo una settimana piacevole: le faro'visitare Nantes e i dintorni, le presentero'Cip & Ciop, si parlerà tanto e di tutto (siamo tutte e due piuttosto logorroiche), si andrà al ristorante e, perché no, cucinero'per lei. Le piace tutto quello che faccio, dalla pasta al sugo alla torta di broccoli, e mi fa sempre un sacco di complimenti (mi fa sentire una cuoca provetta). Ovviamente non mancheranno il burro salato e i salatini giapponesi, che devo trovare anche a costo di farmi tutti i supermercati della città.
Magari postero'per l'occasione una nostra foto commovente, tanto per mostrare che anch'io ho qualche amico, anche se un po'psicorigido, che mi vuole bene.

Ma dai!

Questo pomeriggio, in palestra, per la prima volta qualcuno mi ha rivolto la parola. Trattasi di giovane istruttore che ha cercato di intavolare la conversazione mentre ero tutta sudante e presa dallo stepper. Vittima dell'emozione, non ho aperto bocca.

domenica, marzo 6

Domandina

Qualcuno sa dirmi se vale la pena andare a vedere "Ferro 3"? Ho sempre pensato, chissà perché, che fosse un horror...questo pomeriggio al cinema ho visto il trailer (qui esce a metà aprile col titolo "Les locataires", gli inquilini) e mi è sembrato più una commedia o un film sentimentale. Chiedo lumi e ringrazio con un inchino.

"Il gioco del caso e dell'amore"

Nonostante una fila immonda, dovuta al fatto che "L'esquive" ha vinto quattro Césars (mentre, all'uscita, in ottobre, quasi nessuno se l'è filato), questo pomeriggio sono riuscita ad andare al cinema, come previsto dal mio piano di battaglia. "L'esquive" ("La schivata") è ambientato nella popolosa cité di una qualunque periferia francese: i colori sono sempre scuri, non fa quasi mai bel tempo (c'è sempre vento), i personaggi sono suscettibilissimi, pronti a scattare per un nulla, e sono quasi tutti beurs, cioè magrebini nati in Francia.
Un gruppetto di liceali della cité decide di rappresentare un testo di Marivaux, "I giochi del caso e dell'amore". La bella e sfrontata Lydia, che non tiene mai la lingua a posto, è la protagonista della commedia. Krimo, innamorato timido, silenzioso e impacciato, non riesce ad immedesimarsi nel suo personaggio, troppo intimorito dalla vicinanza di Lydia che, comunque, cerca di aiutarlo e di farlo entrare nello spirito della pièce. Attorno ai due personaggi principali ruotano gli ovvi amici/amiche del cuore, intriganti onnipresenti che non riescono a farsi i fatti propri.
Battibecchi, gelosie, equivoci, teatro, parolacce, la vita nella cité, la famiglia ed altro ancora. Ma soprattutto una "lingua", quella parlata dai giovani banlieusards, che sciocca lo spettatore medio, non per la volgarità quanto per l'accento, per lo slang e le espressioni utilizzate. Per seguire il film ci vuole un enorme sforzo di concentrazione; io non sono riuscita a capire (decifrare?) tutto (ogni tanto gli spettatori ridacchiavano di qualche battuta o frase originale e io li', come un pesce, a cercar di capire eventuali tripli sensi). Lo shock linguistico de "L'esquive" è pari a quello causatomi da due bei film di Denys Arcand, "Il declino dell'impero americano" e "Le invasioni barbariche", in cui il francese pronunciato con l'accento del Quebec mi ha fatto sentire come Champollion davanti alla stele di Rosetta: una decifratrice, con l'orecchio sempre incollato allo schermo. Del primo film ho capito ben poco, col secondo per fortuna è andata un po'meglio.

Promemoria

Questa domenica è iniziata nel peggiore dei modi, con il rituale ormai spaccamaroni del "bucato della domenica mattina". L'anno scorso avevo una lavanderia automatica a un minuto da casa, quest'anno invece devo sobbarcarmi venti minuti a piedi all'andata e venti al ritorno (ché la matematica, pare, non è un'opinione). Aggiungiamoci: freddo polare, biancheria che pesa come un macigno, mancanza degli spiccioli per la lavanderia, scarpe che si slacciano in continuazione e gente all'uscita della messa che mi guarda come fossi un extraterrestre.
Unico modo per risollevare le sorti di questo giorno funesto (lo diceva già Morrissey, "Every day is like sunday / every day is silent and grey") e per evitare che possa essere ancora più squallido: un bel cinema pomeridiano. Cip & Ciop mi han tirato il pacco, quindi andro' sola soletta a vedere L'esquive, film francese che ha recentemente vinto quattro Césars (gli equivalenti degli Oscar di Donatello). Un gruppo di ragazzini della banlieue parigina che decidono di rappresentare un testo di Marivaux. Vedremo. L'Altro l'ha visto e ne è stato entusiasta (ma non so se ci sia da fidarsi, a lui è piaciuto anche Tropical malady). La scelta del film è quasi obbligata, visto che l'offerta questa settimana non è stata proprio delle migliori. La settimana prossima usciranno pero' Million Dollar Baby e La vita acquatica, che certo non mi perdero'.

venerdì, marzo 4

Il Tripode era uno degli edifici storici di Nantes. Per lungo tempo il più alto della città, ha ospitato uffici amministrativi finché non si è scoperta la presenza massiccia di amianto. E'stato "bonificato" (con conseguente spesa non indifferente di denaro pubblico), ma poi non è stato più utilizzato. Per questo il comune ha deciso di demolirlo, domenica 27 febbraio alle 10. La qui presente, sfidando il freddo polare, ha assistito a tale evento, trasmesso in diretta dalle tv locali, e non ha esitato a mettere in pericolo la propria incolumità per immortalarlo. Ecco quindi una foto del Tripode che si affloscia. Affascinante, ma che paura! Nonostante tutto fosse stato già programmato, al momento dell'esplosione tutto ha cominciato a tremare e devo aver pure emesso un "ugh!"dettato dalla sorpresa, cercando di tener ben salda la macchina fotografica.

She's a lady, anche se un po'attempata

Mattina. Vasetto rosso: crema rassodante e anti***** (e comunque non ne ho, eh cosa credete) per il viso alla ciliegia e allo zenzero.
Ok, non è poi cosi' tragico.

Sera. Tubetto verdino: crema all'argilla per il viso contro le impurità. Barattolino giallo: crema corpo rassodante e tonificante alle essenze di frutta e alla caffeina. Tubetto bianco: crema per le mani alle vitamine A, E e pantenolo. Stick blu: burroecacao che ha il solo scopo di addolcire le pellicine delle labbra perché poi io le possa rosicchiare meglio.
Che fare quando ci si rende conto di avere addosso tutto cio', e, per di più, nello stesso tempo? Minimo minimo uno si sente un intoccabile, tipo la mummia o Frankenstein. A me sembra di essere una vecchia carampana con tutti i pezzi che partono senza un adeguato rinforzo.
Adesso punto alla crema corpo nel barattolo rosso, quella con resina d'acero (ricetta canadese garantita) per pelli secche. Non posso farci niente, una delle mie perversioni è stanziarmi davanti al reparto creme, cremine e affini dei supermercati, in estasi e contemplazione. Prendo, annuso, confronto, giro e rigiro tra le mani, metto nel carrello e poi no, cambio idea e torno indietro, e riprendo in mano, riconfronto, riannuso....una tortura, insomma. In ogni caso, rinnovo il mio appello per la scomparsa dello shampoo all'arancia e allo zenzero (a meno che non me lo sia inventata di sana pianta).

giovedì, marzo 3

Perché Sanremo è Sanremo

Ma Sanremo è davvero cosi'indecente come leggo (spassosamente, devo dirlo) qui? E la Fel(l)ini è davvero cerebrolesa? E si puo'sapere chi caspita è? E i vestiti della Clerici? Voglio vedere i vestiti della Clerici!! Ecco lo svantaggio di vivere all'estero senza poter vedere la tivvù italiana: manco Sanremo ogni anno. E mi tocca poi leggere i commenti degli altri, senza poter dire la mia (non richiesta, peraltro). O ascoltare la Gialappa's, atto sempre piacevole. Ma come parla questa Chiara Chiabotto? Che cacchio c'ha nella bocca? Una patata lessa?
Mah. Vado a letto, hanno appena eliminato i Velvet (scandalooooo), Ambra si sente in dovere di dire la sua e Bonolis filosofeggia e moraleggia qua e là.