Oggi a Nantes c'è puzza di (scusate l'ardito calembour) merda. Ho persino guardato sotto le scarpe per vedere se per caso ero io, ma no. E' proprio una puzza generalizzata. Chesso'io, sarà il vento che gira nel verso sbagliato e che porta i cattivi odori. Sarà la putrefazione. Boh. E cosi'ho fatto un passo in avanti rispetto a Brest, dove invece ogni tanto saliva dal porto un inquietante odorino di pollo morto (o di soia, come sostengono altri, impiegata nella lavorazione dei cadaveri di pollo). Piacevole, eggià. Ma uno ci fa l'abitudine. Un po'meno all'odore di merda.
Stamattina la Barbie bionda tutta di rosa e tacchi vestita che mi ha visitata ha decretato: stop alla palestra per una settimana, senno'continuero'ad avere male alla coscia destra. Mi annoiero'ancora di più, ma almeno per una settimana mi saranno risparmiate tre orride visioni: 1) la signora quarantenne anoressica, cui dei minuscoli fuseaux neri stanno troppo larghi, che fa tutti gli sport possibili e che solleva molti più pesi di me.
2) la coppia con neonato, anche se il marito sembra il nonno. Vengono sempre assieme e fanno gli stessi esercizi agli stessi attrezzi. Ovviamente la culla col pargolo ululante è sempre di fianco a loro (e agli altri poveri malcapitati), nonostante la presenza di un'apposita garderie.
3) la tipa figa (crede lei) in pantaloni bianchi trasparenti che vuol fare vedere che, lei, non ha nulla da nascondere.
Posso cosi'terminare tranquillamente la lettura di In cold blood di Truman Capote. Agghiacciante.
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