sabato, giugno 21

Incubi

Stamattina mi sono svegliata di colpo: erano le 11.13 e non sapevo più in che giorno della settimana fossimo. Azz sono in ritardissimo per andare in ufficio e non ho avvertito nessuno, adesso mi alzo e fuggo via in metro, neanché il tempo per un caffé. E no, non sono a Copenhagen come stavo sognando.

Dopo cinque orribili secondi mi sono calmata: ffffffhhhh è sabato, tranquilla, come sempre fa un tempo osceno (da cui la perdita di ogni nozione spazio-temporale) ed è pure la festa della musica (Manu Chao dovrebbe essere in concerto vicino a casa mia).

Quindi, per evitare la bolgia, oggi passerò la giornata chiusa in casa a guardare vecchi film degli anni 40.

domenica, giugno 8

My blueberry nights

Nonostante il ripugnante titolo italiano ("Un bacio romantico"), il film è molto bello. Wong Kar-Wai stavolta è ottimista! Onore a Norah Jones, e Jude Law è sempre più bel...ehm bravo.

La canzone di Cat Power, tema conduttore della storia, è già stata messa nel nano.

sabato, giugno 7

Cose di casa

Due foto assolutamente inutili, appena fatte dal terrazzo del mio appartamento (al 5° piano). Ah, qui piove ma tanto fa sempre brutto tempo, ormai ci si fa l'abitudine.

Questo è quello che vedo se guardo a sinistra:



E quando guardo a destra (i fiori son quelli dei miei vicini , purtroppo):

Playlist di giugno

Rapido aggiornamento su quello che sto ascoltando in questo periodo. Premetto che prima del viaggio in Islanda il fedele nano, con me da due anni e quatro mesi, mi ha inspiegabilmente tradita. No, non si è buttato sul pavimento come fa sempre quando lo ricarico. Semplicemente, ha deciso che voleva essere resettato. Così, di punto in bianco. Forse prevedeva che non l'avrei portato in vacanza....
Comunque, ciò che il nano vuole, il nano ottiene: il resettaggio è stato fatto con calma il week-end scorso e mi ha portato a fare un po' di pulizia.

Nella foto, il nano felice sul tavolo della cucina.


Nella mia playlist provvisoria di giugno spiccano due gruppi: The Postal Service e Clap Your Hands Say Yeah. Cliccando sul nome dei gruppi, i link a due belle canzoni (via youtube). Mi danno la carica la mattina, soprattutto quando arrivo in zona macchinetta del caffé.

Consiglio comunque tutto l'ultimo album del C.Y.H.S.Y., una bella scoperta.

In metrò funzionano sempre i Belle & Sebastian, qualunque album. Talmente tranquilli da farmi dimenticare i 40 minuti che mi aspettano per andare in ufficio. In buona posizione anche i Divine Comedy (il best of) che mi permette di lavorare senza sentire le galline che starnazzano.

Di italiano ascolterei i Baustelle, se non fosse che l'ultimo album mi ha già stufato. Mi sa che ripiego sui primi due, li associo ad una bella primavera/estate di un paio di anni fa (io che li ascolto a manetta mentre cammino nella polvere fuori dall'ufficio, e poi sorrido).

Null'altro è pervenuto per il momento, magari attendo anche qualche consiglio...

mercoledì, giugno 4

Giramenti

Come già detto qualche post più sotto, da un paio di settimane la mia losca azienda mi ha trasferito, a mo' di sacco di patate, in un altro servizio. Fino a fine giugno sono in sede centrale, poi torno nella mia tana.

La sede è tristerrima, sette piani tutti grigio-bianco-marroncini, gente che manco si saluta, gente che se la tira un pelo troppo, frasi di circostanza e così via. C'è poi chi fa finta di non vedermi, non rendendosi conto di farmi solo un favore giocando a Pacman (traiettorie abilmente deviate sotto sguardi interrogativi). Io me ne frego, tanto parlo solo con i miei 4 fidi italiani, gli unici che mi conoscono e con cui non sono obbligata ad essere falsa.

Il piano a cui sono è interamente femminile. Da me ribattezzato "il pollaio", è tutto un va-e-vieni di ragazzette modaiole e sguaiatelle. Dicevo che sono lì da due settimane: faccio coscienziosamente il mio lavoro e non apro mai bocca.

Oggi, la rivoluzione. Le mie colleghe si sono improvvisamente rese conto che esisto e che sono italiana. Stavo parlando in italiano con una collega franco-italiana appena arrivata, e attorno a me è stato tutto un fiorire di "oooohhh ma come è bello sentir parlare italiano", "grazzzzzie miiiiiile", "devi consigliarmi per il mio prossimo viaggio a Venezia"...

Preferivo di gran lunga quando nessuno si era accorto di me (sì, sono nella fase rompicoglioni e asociale).

domenica, giugno 1

Evvai con l'Islanda

Vabbé dai un'altra foto dell'Islanda...qui siamo ad Akureyri, nel nord, a qualche chilometro dal Circolo Polare Artico.
Questo strano edificio blu, metà caffé e metà fiorista, è nella via principale della città.


Città che, con i suoi 1500 abitanti, è la seconda d'Islanda. Glup! Molto più carina, comunque, di Reykjavik.