lunedì, giugno 27

37,2°C le matin

Niente, solo per dire che qui, alle 19.24, ci sono 37°C e la situazione è un po'difficile...quando si dice i vantaggi di lavorare in un quasi seminterrato...

sabato, giugno 25

Inspiracion

Yo canto en mi corazón
y Tú, mi amigo, me inspiras mis pasos...

Me voy por el mundo
conociendo varia gente
pero nunca hay una persona
como Tú...

Mírame, ya estoy aquí
si pudieras mirarme, qué pensarás de mí...

Pero hoy es muy tarde
para dedirte que estoy cambiado
me duele, me duele que ya no estás aquí...ya es muy tarde para decirte que estoy cambiado,
ya es muy tarde para decirte que estoy cambiado...

Mírame, ya Yo estoy aquí,
Si pudieras mirarme, qué
pensarás de mí...pero hoy es muy
tarde, para decirte que estoy cambiado, me duele, me duele que
ya no estás aquí, me duele, me duele que ya no estás aquí, no estás aquí, junto a mí, no estás
aquí, junto a mí...!!!!

Non si fosse capito, in questo momento sono parecchio presa dall'ascolto dei Calexico...ecco se qualche anima pia mi regala un biglietto per un loro concerto, ovunque nel mondo, io parto....

domenica, giugno 19

Giochi di prestigio

Per sfuggire alla pazza folla che al sabato pomeriggio invade ogni centimetro quadro di Parigi, rendendo difficile persino fare la spesa al supermercato, il mio compagno di viaggio mi ha trascinata all'insolito Museo e Accademia della magia e dell'illusionismo. Da vedere anche solo per la bellissima location: rue Saint Paul, viuzza tortuosa e piccolina nel cuore del Marais, uno dei quartieri più autentici (folla a parte, ovviamente) e affascinanti di Parigi.

Facendoci largo tra folle di bambini urlanti (c'era persino una festicciola di compleanno), siamo scesi in un bel sottosuolo con soffitti ad arco e un sacco di attrazioni magiche e di illusionismo d'epoca. Ma sempre d'effetto! Dalla statua animata della cartomante, a tubi e cannocchiali in 3D, a "metti la mano nella bocca del leone" (e sentirai una cosa tipo la lingua che ti sfiora), a specchi deformanti, alla macchina in cui inserisci una monetina nella fessura del "personaggio" da cui vuoi una risposta: fra gli altri, erano disponibili Sant'Antonio, il diavolo, Cupido.
Abbiamo persino assistito ad uno spettacolo di magia con le carte...che dire...eravamo felici come bambini! E il mio compagno di viaggio, che si vanta di essere un po' esperto in giochi di prestigio con le carte, rosicava dall'invidia di fronte al prestigiatore (bravo e simpatico, devo dire...ha fatto lo spettacolo in francese e inglese, visti i numerosi turisti, abbiamo riso come scemi). Soprattutto è diventato giallo quando una signora del pubblico, invitata sulla scena, ha mescolato le carte con l'abilità di un croupier.
Unica nota: la solita, penosa famiglia di italiani. Durante lo spettacolo, il papà ha commentato ai figli, a voce alta, ogni mossa del prestigiatore, come se questi fossero imbecilli e non riuscissero a capire niente. Ovviamente il "mago" gli ha lanciato un sacco di occhiatacce e commentini taglienti ("Italiani blablabla"). Ok che i bambini non capivano né francese né inglese...ma il bambino russo con la nonna, invece? Loro sono rimasti belli tranquilli, eh. E nessuno dei due parlava francese o inglese.
Prossima tappa: il museo del luna park (esiste, esiste...)

giovedì, giugno 16

L'inverno finirà...

...e così anche il gelo nel tuo cuore...

Il video che, stando a Repubblica, furoreggia negli Stati Uniti, opera di una giovane grafica italiana (sua l'illustrazione in basso, mi è piaciuta subito), è tanto caruccio e bellino. Ben fatto, forse mi ricorda un po' Wes Anderson. Niente da dire.

Però a me ha fatto subito venire in mente questo video di Dente, Baby Building, più rustico ma toccante, proprio come la canzone. Me l'aveva fatto conoscere un mio ex collega che ora scrive libri e, a quanto pare, in Italia è un po' il giovane caso letterario dell'anno (sta cippa che ti nomino, caro mio...tanto lo so che ti cerchi su google tutti i giorni).

martedì, giugno 14

Dicesi troia

Beh io che scatto la foto non è che sia molto più intelligente, eh.

Della difficoltà...

...di trovare della salsa di soia qui a Parigi. Incredibile. Nei 3 supermercati attorno a casa mia, stasera neanche l'ombra. Un commesso ha persino finto di non sapere cosa fosse. Ha dovuto chiamare un collega, il quale mi ha spiegato per 15 minuti che no, avevano finito la salsa di soia.
Ma sono cose...

lunedì, giugno 13

Attimi di pace domestica

Sto leggendo...

L'oeuvre de Dieu, la part du Diable, lungo titolo francese di "The Cider House Rules" di John Irving, uno dei miei autori preferiti. Spero di lasciarmi avvolgere anche da questo libro, come già dai precedenti, e di farmi trasportare sulla costa est degli Stati Uniti, per osservare la vita dei personaggi nelle varie età della vita. Sì, spero di lasciarmi avvolgere come da una grande coperta di pile, soffice e calda, che fa compagnia e lascia addosso, non solo nel fisico, una bella sensazione di calore.
(oh ma se sto giro tira ancora fuori Amsterdam mi arrabbio neh)


Ehi, tipo dell'aereo, guarda che mica ci stavo provando con te (solo un po'), ero davvero curiosa di sapere che libro di Irving leggendo, anche a me Irving piace molto eh, se fossi stato un po' meno gnucco ne avremmo anche potuto parlare...e invece tu, da bravo francese-paletto-nel-culo, mi hai un po' snobbata...pfui...

A desperate housewife!

Come ogni week-end da ormai un paio d'anni, ho passato gran parte del mio tempo a spignattare. Invece di comprare la pappa della gatta, che è agli sgoccioli e domattina che cavolo le do da mangiare?, invece di fare una lavatrice o di passare l'aspirapolvere che i grumetti di polvere/peli di gatto svolazzano allegramente per casa, ho sfornato roba per un plotone. Esperimenti mica sempre riusciti, eh. Come la torta salata che doveva lievitare ma, al contrario, dopo il passaggio in forno si è misteriosamente sgonfiata. O la macedonia di mango e banana a cui ho aggiunto un po' troppo zenzero e che mi toccherà papparmi domani in ufficio. O la pasta giappo senza calorie senza glutine senza soia senza gusto senza niente che appena apri il pacchetto ohibò esce odore di pesce, e che ho dovuto inondare di soyu ma senza successo (testata per dovere d'ufficio, eh, per fortuna il mio compagno di viaggio che provvidenzialmente passava di lì/qui si è pappato tutto arrivando persino a dire che non era male, vabbé lui mangia qualunque ma qualunqe cosa).
Il tutto coronato dalla stagione 5 di "The Office"...yeah!! (e vabbé lo confesso, anche da qualche episodio della "Signora in giallo")

domenica, giugno 12

La leva calcistica della classe '68

Forza Padova, andrà meglio l'anno prossimo!!

martedì, giugno 7

Ma si può?

- Sono solo al secondo giorno di lavoro, e già non dormo di notte per l'ansia e l'angoscia di vivere ancora un fallimento. E mi sveglio di colpo in preda al panico. No, dico, ma si può essere più pirla?

- Oggi pomeriggio sono andata in clinica a togliermi i punti alle gambe e dietro la testa. Il chirurgo, letterale: "Allora adesso vediamo dove ha la bua...oh che brutta brutta bua!! ... E adesso stenda bene le gambine sul lettino". No, dico, ma si può? Ma questo ha a che fare solo con minorenni (o minorati)?

- Saudade do futuro. Nostalgia del futuro. Non c'entra niente ma mi piaceva. L'ho visto su un volantino attaccato a un palo della luce vicino a casa.

domenica, giugno 5

Parigi - Istanbul

"Venezia mi ricorda istintivamente Istanbul
stessi palazzi addosso al mare,
rossi tramonti che si perdono nel nulla"

(grazie Nicola per avermi fatto conoscere questa bella canzone di Battiato)
Vorrei parlare per ore di questo viaggio bello e sorprendente. Dei profili delle moschee che si stagliano, in cima alle colline, in fondo al cielo. Delle stradine in pendenza che sbucano dove meno te lo aspetti. Dell'aria che si respira, cosmopolita e carica di storia. Dell'invito alla preghiera dei muezzin, puro e toccante (anche alle cinque di mattina!). Dell'odore di pesce alla griglia che impregna le narici nei dintorni del ponte di Galata. Dei miei piedi che sguazzano felici nell'acquetta sporca del mercato del pesce, la sera, deserto. Di Abdel, turista francese sperduto che abbiamo conosciuto per strada e che è rimasto con noi per tutto il viaggio, nonostante mi abbia chiesto se ero polacca o rumena e abbia insistito a chiamarmi Giuliana. Dei miei occhi abbagliati alla mattina, durante la colazione, di fronte alla magnifica vista dal tetto dell'hotel: a destra l'Asia, a sinistra la Moschea Blu e Aghia Sofia. Del Leb-y-deria, dei suoi cocktail sciccosissimi (tra basilico, mastic e lamponi) e delle nostre pazze risate. Dell'hotel in cui Agatha Christie ha scritto "Assassinio sull'Orient Express". Di Kadakoy e della gente seduta sul marciapiede, su seggioline piccolissime, intenta a bere the e giocare a backgammon. Del turco bellissimo seduto di fronte a noi sul traghetto verso Kadakoy e che Vins, bravissimo, è riuscito a fotografare di sfroso. Del succo di melograno e di arancia fatto al momento, per strada. Di Pascal il falso turkmeno e dei suoi racconti allucinanti. Del raki che in quel momento mi scorreva nelle vene e mi ha aiutato a sopportare le sue cazzate. Del dessert al semolino con gelato alla vaniglia che ci siamo disputati a colpi di cucchiaino. Del simpatico ragazzo conosciuto in aereo. Del caffé turco, una cosa densa e schiumosa profumata al cardamomo. Dell'harem di Topkapi e delle risate con Abdel a proposito degli "eunuques noirs". Del tram che funziona a gettoni. Del dessert al petto di pollo che stavo per ordinare. Della grande nostalgia che adesso mi pervade. Ma come dice il saggio...domani è un altro giorno...