domenica, dicembre 18

Quelle quiche!

Anche per oggi ho fatto il mio dovere. Trovandomi a casa dedita al cazzeggio (L'Altro e suo fratello sono andati al noiosissimo Musée d'Orsay) e dovendo passare il tempo fino al tradizionale apertivo della domenica sera con il clan degli Italiani, mi sono buttata sulla cucina. Ebbene sì, con le mie manine sante ho preparato due (dico due) torte salate, compresa la pasta. Una torta ai broccoli e caprino, l'altra con zucchine, carote e porri. Oh yeah. Ora sì che mi sento una donna realizzata.

sabato, dicembre 17

Percorso a rischio

Stasera che sera. Dopo aver schivato la puntatona del venerdì di "Affari tuoi", dopo aver snobbato la finale lacrimevole della "Star Academy" (dove tutti piangevano e tutti abbracciavano tutti, tranne la vincitrice che se ne stava lì da sola come un tonno), dopo aver smangiuzzato ed aver svolazzato leggiadramente al di sopra di pozzanghere di vomito sparse qua e là per la rue de la roquette, sono finalmente riuscita a tornare a casa. Fiùùùùùù.

giovedì, dicembre 15

Italians do it better

Panico, nel tardo pomeriggio, in un movimentato ufficio di Boulogne. Per festeggiare la partenza del finlandese Gustav, che se ne torna in patria, è stata organizzata una festicciola con ricchi premi e cotillons. Patatine, salatini, bretzels, pasticcini, pastine, qualche bibita. Due loschi figuri non hanno smesso per un istante di ingozzarsi indegnamente: la sottoscritta ed il suo collega italiano. Incapaci di parlare, sempre con la bocca piena, scambiando qualche cenno del capo stile "quello è buono, assaggialo", han fatto fuori tutto il mangiabile, schivando i timidi tentativi di conversazione degli altrettanto timidi colleghi, sgomitando e non esitando a racattare le briciole.
E pensare che ero reduce da un pomeriggio passato a torcermi sulla sedia in preda ad atroci dolori di pancia, dopo aver mangiato delle buonissime lasagne al salmone e verdure (maledette, avrò la vostra pelle!) che evidentemente proprio non volevano passare.

Per rincuorare gli animi, ecco una foto appena presa dal balcone dell'appartamento: la decorazione di Natale della ringhiera dei miei vicini. Bee Gees e lo Stecco proprio non hanno badato a spese, quest'anno.


mercoledì, dicembre 14

Missione impossibile?

La mia prossima missione? Fare qualche foto per loro. Non in treno (anche se dopo la metà dicembre la mia agenda prevede un Parigi-Padova ed un Parigi-Brest, entrambi andata e ritorno) ma nella metro. Ancora più diffcile, quindi.

Alla prossima (se ne esco viva)

domenica, dicembre 11

Facciamo il punto

Sabato sera/notte con Jean-Marie davanti alla Tour Eiffel tutta lampeggiante, ghiacciati come merluzzi e incapaci di fare un metro in più, il ritorno in taxi ed i vicini che han scopato come ricci (lei ha urlato per 25 minuti, ha detto l'Altro completamente sotto shock) alle 6.40 della mattina. Domenica mattina al Café de l'Industrie, atmosfera anni 30 quasi sotto casa, a Bastiglia, poi via alla Défense ad accompagnare il nostro ospite bretone al RER, pomeriggio nel salottino del clan dei siciliani davanti ad Ovosodo (com'è invecchiato!), aperitivo nel Marais assieme a gente mai vista prima (e io avevo deciso di non essere molto socievole) e bagel finale in atmosfera molto newyorkese.
Per finire, mi leggo qualche paginetta di Glamorama, sperando che abbia finito con le torture (sta diventando molto American Psyco).
'Notte.

lunedì, dicembre 5

Happy birthday Mr. Cetriolini per casa

Anche qui si respira aria di Natale e anche qui si festeggia: per omaggiare questo blog, che inaspettatamente arriva al primo anno di età, ecco una foto fresca fresca che farà rabbrividire anche i cuori più impavidi.

Ovvero: non guardate quelle babbucce!




Anche detta: non guardate quella tuta oscena che fa capolino......

sabato, dicembre 3

Letture metropolitane

Tutto l'amarcord del post precedente mi ha fatto dimenticare le novità. Nuovo lavoro, nuovi colleghi, nuove gatte da pelare, nuovi tragitti in metropolitana. Se a qualcuno interessasse sapere come va.
In questo periodo sto leggendo come non mai. Devo pur impedirmi di dormire durante i novanta minuti quotidiani di metropolitana. Stranamente, all'andata sono sveglissima e al ritorno mi abbiocco continuamente.

La lettura di Lunar Park di Bret Easton Ellis mi ha provocato qualche turbamento. Ho sognato che la protagonista del suo Figa minorenne, capolavoro che ahimé mai vedrà la luce, se la faceva con L'Altro. "E' solo un'amica", diceva lui con convinzione. Ma un'amica non si veste in canottierina e tanga per venire a casa tua e, soprattutto, non si mette a cavalcioni su di te sul divano, sotto i miei occhi. Prendendola un po'come un'offesa personale, cercavo di spaccarle la testa contro un muro; prima a lei e poi all'Altro. Senza risultati. Poi passavo agli schiaffoni. Poi mi sono svegliata.
Comunque il libro è avvincente; la prima parte è autobiografica e la seconda è più una fiction horror intimista, in cui Bret appare sposato (con un'attrice famosa, Jayne Dennis) e con prole.

Poi sono passata a I peggiori racconti dei fratelli Grim di Luis Sepulveda e Mario Delgado Aparain. Divertente, ironico e spiritoso. C'è da ridacchiare. Come resistere davanti a personaggi come la nana nera e pelosa, indomita rubacuori, il trapezista Juanito Weissmüller, il gaucho Carloto Heston, il motociclista Esteban Macquin, i postini Rosevel Aldao e Miguel Strogoff, i due fratelli cantastorie e violenti Abel e Cain Grim? L'inconveniente è dover spiegare ogni volta che no, non è un libro sui fratelli Grimm...

Altro che Miss France!

Eccomi, da brava teledipendente, davanti alla tv per seguire con trepidazione gli ultimi minuti dell'elezione di Miss France. Giusto perché sto aspettando, sullo stesso canale, CSI New York, mica per altro.
Ci siamo, Miss Languedoc è la nuova eletta. Niente da dire, bella ragazza bionda, un po'cavallona, peccato che sia pettinata come Pippi Calzelunghe e che sia vestita come Cenerentola al ballo delle debuttanti. Bel mix, eh? E poi quel mascara che cola indegnamente....Vabbé.
Ma è il momento dei ricordi. Anni addietro, quando ancora stavo a Brest, avevo l'abitudine di guardare l'elezione di Miss France a casa della mia amica Clélia, una pazza scatenata ora mamma felice. Il suo povero ragazzo-schiavo preparava una dose massiccia di tartiflette (leggerissimo piatto montanaro a base di formaggio, tanto formaggio, burro, tanto burro, patate e pancetta) e poi zac! ci inchiodavamo davanti alla tv per dispensare una buona dose di cattiverie gratuite contro queste poverette, costrette a sfilare in assurdi abiti tipici regionali (più una fugace apparizione in castigatissimo costume intero). Immancabilmente, la mia amica passava il giorno seguente a piangere, sentendosi brutta grassa ed inutile. Insomma, in questa casa freddissima sperduta in riva al mare, in un posto silenziosissimo, lontanto qualche chilometro dal primo centro abitato, io mi sentivo veramente bene (pianti a parte).
Adesso Clélia abita in una metropoli, ha un figlio, non rinuncerebbe per nulla al mondo alle comodità cittadine e si chiede come abbia mai fatto a sopravvivere in Bretagna tra i selvaggi.
E io mi sento un po' tradita.

domenica, novembre 27

Labbra rosse e occhi miei verdi

Nonostante la pioggia, il freddo, varie code interminabili, leggeri acciacchi, la mia proverbiale sbadataggine (ho sbagliato cinema), questo pomeriggio sono riuscita a vedere Match point, l'ultimo film di Woody Allen.
Quello che avevo letto è vero: è un film tragico e cinico, molto simile a "Crimini e misfatti", in cui non si ride ma si ridacchia per qualche battuta involontaria.
Posso solo dire che ho passato l'ultima mezz'ora a intorcolarmi sulla sedia tanto ero agitata.

Consigliato: agli amanti di Scarlett Johansson e dell'altro attore altrettanto labbruto, dell'opera, di Londra, della suspence, della fortuna.

sabato, novembre 19

Broken Flowers? Bof

Questo pomeriggio ho visto Broken Flowers e, posso dirlo?, l'ho trovato di una noia atroce. Bill Murray più muto e monoespressivo che mai (senza occhiali/con gli occhiali), musica ripetitiva (mi erano state vantate le qualità della colonna sonora che, ahimé, devo non aver sentito), dialoghi assenti. Giusto qualche guest star sparsa qua e là (la Stone si è sicuramente rifatta le tette, Chloë Sevigny ha delle gambone da trampoliere, Tilda Swinton ha un occhio solo).
Momento di commozione: il gatto della dottoressa che comunica con gli animali, Jessica Lange, assomiglia alla mia Penny (stessa espressione intelligente).

Lo sapevo, sarei dovuta andare a vedermi Lonesome Jim di Steve Buscemi. Mannaggia a chi mi ha fatto cambiare idea.

venerdì, novembre 18

Peekaboo!!

***OCCHIO: SPOILERONE SULLA SECONDA SERIE DELLE CASALINGHE DISPERATE***

Aiuto, ma che succede? Le Casalinghe stanno diventando veramente truci! La perfettina si concede a quello dalla faccia piatta e accetta una proposta di matrimonio "tanto per non essere scortese", l'incinta si imbatte nel detenuto e fa una rovinosa caduta dalle scale, l'imbranata viene (temporaneamente, temo) mollata dall'idraulico e fa una crisi isterica per strada, vestita da sposa. L'ex casalinga-ora-donna-in-carriera è sempre antipatica, ma si ritrova dei simpatici vicini che realizzano video porno amatoriali (da qui il "Peekaboo" del titolo). Quello che ne esce peggio è il povero psichiatra: il farmacista più psicopatico del mondo lo stende con un pugno, gli fracassa la testa e lo getta giù da un ponte. Poi riprende la bici e fa come niente fosse.

Cos'altro puo'succedere?

martedì, novembre 8

What's in my bag?

L'ha fatto lei, l'hanno fatto anche altri, quindi perché io no? Ecco quindi il contenuto della mia borsa.


Comprende, tra le altre cose:

- kit di sopravvivenza (libro, lettore mp3, chiavi di casa)
- piantine della metro parigina (piccolo e medio formato)
- specchietto della nonna, rotto (7 anni di sfiga non me li toglie nessuno)
- pastiglie contro tutto
- pezzo di precedente portachiavi

venerdì, novembre 4

Cose mai viste

Sono scioccata. Ho appena scoperto, dopo anni di beata ignoranza, che qui "Beautiful" si chiama "Top models". Chi sarebbero questi modelli? Ridge? Brooke? Sally Spectra?

giovedì, novembre 3

L'apéro des cancres

Chi si trova a Brest e dintorni è invitato a partecipare all'Apéro des cancres, ovvero L'aperitivo degli asini (nel senso di studenti scansafatiche), domenica 6 novembre allo spazio Vauban (di fronte al Quartz), dalle 18 alle 20. Cito testualmente dall'invito: "Courts-métrages impassables, improbables et de mauvais goût toujours au programme ! De grands moments de néantologie en perspective !".

Sabato 5 novembre comincia, sempre a Brest, il celebre Festival europeo del cortometraggio. Per una settimana la vita della città è scandita da proiezioni, concerti, dibattiti, conferenze, feste più o meno esclusive, presenza di attori e registi internazionali. Io consiglio soprattutto l'imperdibile rassegna "cocotte minute" ("la pentola a pressione"!), che si svolge sempre dopo mezzanotte : dei corti di due-tre minuti al massimo, spesso di cattivo gusto, tutti comunque divertenti ed originali. I migliori che ho visto? Bambi meets Godzilla, un vero shock per gli animi sensibili, e un mini porno acrobatico ambientato nel fosco mondo dei Playmobil di cui purtroppo non ricordo più il titolo, se magari qualcuno mi aiuta...

mercoledì, novembre 2

Cookie's fortune


Il mio computer è in piena crisi schizofrenica; tra un po' passerà il dottor Greene per pronunciare la fatidica frase "Ora del decesso?".

E intanto alla tv, incuranti del mio dolore, passano "La fortuna di Cookie" di Robert Altman. Un film che ho visto al cinema e di cui non ricordo nulla. Ho una memoria da pesce rosso, lo so. Forse dormivo, forse conversavo, forse ero in stand by. L'unica cosa che mi viene in mente è la bella locandina di Milo Manara.

Un altro film caduto nell'oblio del mio cervello è "La colazione dei campioni". Niente. Zero ricordi. Solo una vaga impressione che ci fosse anche Bruce Willis. Meglio cosi', immagino.

Corto circuito

Soffro. Il mio computer, infaticabile compagno di tante lotte e tante serate meste, ha deciso di bloccarsi. Mentre cercavo (malamente, suppongo) di istallargli la webcam, si è fermato su una schermata e non è più andato avanti. Dopo un primo momento di panico sono passata alle lusinghe, poi alle preghiere ed infine alle bottarelle. Niente. Per fortuna anche L'Altro ha il suo pc, cosi' posso fare la squatter per un po' (molto poco, spero). Se entro stasera i miei fidi contatti non mi avranno dato notizie, rivolgero' un appello accorato da queste pagine a chiunque se ne intenda un po'. Tenetevi pronti (io intanto tiro fuori i kleenex).

martedì, novembre 1

Per i solutori più che abili / 2


Non ho la minima idea di cosa rappresenti. Accetto suggerimenti.

Questioni di ordinaria amministrazione/ 3

Quel che doveva succedere è successo. Mi sono licenziata. Dopo un giorno non potevo più vedere il mio capo, dopo una settimana non potevo più sentire la sua voce stridula e suadente, dopo due ero tentata di dirgli qualcosa a proposito dei suoi completi viola a righe verticali con cravatta gialla, dopo un mese mi faceva veramente ribrezzo. Ci sono ovviamente altri motivi alla base del gesto, per esempio lo stipendio scandaloso e gli orari da schiava. Mi mancheranno il mini-ristorante libanese in cui andavo a comprare il panino col pollo (diventato poi panino con falafel dopo l'allarmismo sull'influenza aviaria) ed i giornali per parigine ricche e snob che potevo arraffare gratis (e che sono diventati interessanti letture da bagno).
Ora sono pronta ad accettare un lavoro che mi consenta, almeno, di non passare la pausa pranzo inchiodata alla sedia facendo finta di lavorare ("mentre mangi davanti al computer approfittane per fare qualche telefonata e mandate qualche mail", diceva).

sabato, ottobre 22

Non ci son più le mezze stagioni

Alla faccia del "niente sesso, siamo Inglesi". Magari un po' più di discrezione....

mercoledì, ottobre 19

Nella vecchia fattoria

Sono quasi in pigiama, sto per mettere le tre sveglie che cercheranno di schiodarmi dal letto alle 7.20 domattina, quando all'improvviso l'incoscienza: leggo un breve post di Dave e paf, tutto un mondo mi crolla addosso. O meglio: una valanga di ricordi. Berrettini, serenate a mezzogiorno in scenari di cartapesta, il cuoco Marco un po'fighetto, sopracciglioni e camicette alla boscaiola, io che cerco freneticamente di prender nota delle dosi per le ricette, mia mamma che applica i rimedi casalinghi contro gli acari...Tutto questo succedeva all'epoca di Luca Sardella e di Janira Majello, conduttori, per qualche tempo, della "Vecchia fattoria". Mia mamma, cuoca provetta, è stata una fedelissima spettatrice: ora è passata, con meno entusiasmo, alla Clerici e alla Moroni, che pare veramente mia zia con il gozzo (il duo è inguardabile quando si esibisce nelle umilianti coreografie da asilo). O tempora! O mores!, come dice chi il latino lo sa.

Tra i miei quesiti: perché Sardella non si toglie mai il berretto? E' incollato al parrucchino? Chi è lo stilista suo e della Janira? Perché lei non si depila le sopracciglia? Ha anche i baffi? Perché non sta mai zitta? Cosa mi rappresentano le sue camicie da boscaiolo? Ride veramente o ha una paresi?

Il migliore rimane, comunque, il cuoco Guarino, che imperversa su una rete privata del vicentino. Conclude immancabilmenteogni esibizione ai fornelli con un : "Ci vediamo domani, se Dio vuole".

Valori sicuri

Desperate Housewives ci sta veramente sulle palle : cos'è, nella seconda stagione, tutto questo buonismo? Vogliamo dare a Lynette, la ex-casalinga più odiosa, quello che si merita, una volta per tutte? Una bella randellata e hop!, il morale torna alto. Gabrielle è irriconoscibile, Susan irritante e Bree un po' tonta. Viva Edie, l'unica che è stronza e che lo resta.

Non ne possiamo più di Lost : in ogni puntata, per almeno venti minuti vengono mostrate scene tratte dalla prima stagione o riassuntini degli episodi precedenti. Non si va più avanti! Che barba che noia, che noia che barba. E poi: come mai il ciccione, dopo 40 giorni a stecchetto sull'isola, non ha perso neanche un grammo?

Per fortuna c'è Nip/Tuck, un valore sicuro. Con un Christian Troy veramente da urlo e un dottor Q che se non è lui il Carver....

lunedì, ottobre 17

Weeds

I ragazzi del muletto, sempre più efficaci, mi han portato in due giorni quasi tutta la prima stagione di Weeds. Da Lui l'ho sentita nominare per la prima volta e mi son detta : cosa ci si puo'aspettare da uno che fornisce gentilmente i sottotitoli della seconda stagione di Lost? Via, parlane subito ai ragazzi del muletto. Risultato: sono diventata weeds-dipendente. Lo confesso. La serie è intrigante, irriverente, triste, terribilmente realistica e senza peli sulla lingua. Le Desperate Housewives, a confronto, sono delle novizie. Agrestic batte Wisteria Lane a tavolino (questo non vuol dire pero'che non stia attendendo con impazienza i nuovi episodi delle casalinghe, diamine, dopo un po'ci si affeziona). Unico neo: Mary Louise Parker, la vedova costretta a improvvisarsi spacciatrice nei quartieri alti, fa sempre pensare al personaggio che interpretava in Pomodori verdi fritti. Ora che ci penso, mostra anche un'inquietante somiglianza con la mascellona di Melrose Place ed Ally McBeal. Uhm. Urge nuovo episodio per verificare.

giovedì, ottobre 13

Per i solutori più che abili

Cosa stava cercando, esattamente, la persona che è capitata su questo blog digitando "sex ciop" su google?

Come Proust puo'cambiarmi la vita?

E' l'ultima volta che mi lascio attrarre dalla copertina di un libro o da un titolo accattivante. L'esperienza fatta con Alain de Botton, di cui avevo comprato a scatola chiusa i noiosissimi Come Proust puo'cambiarvi la vita e Cos'è una ragazza, avrebbe dovuto rendermi diffidente. E invece no. Non conoscevo Barbara Kingsolver e non so perché mi son sentita in dovere di comprare L'albero dei fagioli e I maiali in paradiso...ronf...Oooops scusate ora mi ripiglio... Credo che mi sia piaciuto il nome dell'autrice. La protagonista dei due libri, invece, mi è stata sulle palle fin dall'inizio.
Lei e la sua bambina indiana. E sua mamma. E il suo ragazzo. Ecchenoia. Buonismo a iosa e uno stile degno dei libri Harmony.
Meglio Lilian Jackson Braun.

lunedì, ottobre 10

O la borsa o la vetta!*

Cazzarola...Questo pomeriggio, mentre in ufficio stavo litigando coi cavi del computer e con il tecnico che, esasperato, al telefono mi urlava cose incomprensibili (avrei giurato che c'era della musica brasiliana in sottofondo), qui ci si divetiva a tarallucci e vino, disquisendo di cose amene del tipo "PER RAGGIUNGERE LA VETTA, e' meglio studiare Socrate o scalare la Borsa?".
Scusate, ma proprio...è più forte di me...Ronf...zzzzz....

*Copyright by Mino

domenica, ottobre 9

Back and forth. Forever

Nonostante gli acciacchi, ieri sera sono stata trascinata al cinema a vedere Me and you and everyone we know, filmetto d'esordio lodatissimo in Francia della giovane (e mia coetanea, porca vacca) artistoide americana Miranda July.
Il film è divertente e ben fatto, deprimente quel tanto che basta per renderlo politically correct, un pelo egocentrico, ma dopo un po' ci si chiede dove voglia andare a parare. Le battute e le situazioni buffe non mancano (certo che gli spettatori francesi ridono davanti a qualunque cazzata), vedasi ad esempio tutto il discorso del poop ping-pong o le due ragazzette sgaie che giocano a chi lo fa meglio.
Insomma, un altro di quei film simpatici di cui non si capisce bene il motivo e di cui non si sentiva la mancanza. "Non ho capito bene il senso del film", ha detto L'Altro, timidamente, all'uscita dal cinema.

Io preferisco il sempreverde e misconosciuto Amore e altre catastrofi.
Alice: I'm in the midst of doing my thesis.
Ari: What on?
Alice: Doris Day as feminist warrior.

venerdì, ottobre 7

Altro che Paperinik, sembro l'omino Michelin

Come passare un tranquillo week-end. Sono a casa col raffreddore e il mal di gola, imbaccuccata come l'omino Michelin. Per fortuna ho una scorta di kleenex, "I maiali in cielo" di Barbara Kingsolver, un tubetto d'aspirina e una sfilza di serie da guardare. Dalle nuove casalinghe disperate a Lost, da Nip/Tuck ai 4400. Che nessuno fiati, pliz. Un latte caldo e via.

venerdì, settembre 30

Qualche novità

Primo giorno del nuovo lavoro. Nuovo ufficio, nuovi colleghi, nuovo computer, nuove super responsabilità (questo è detto per tirarmela un po'). Ma solita solfa: qui non ci sono orari, qui la pausa pranzo si fa davanti al pc (e io tiè, gli ho pure oliato le carte), qui ci si dà tutti del tu "perché siamo una piccola squadra", qui "sarai schiavizzata finché campi" (il virgolettato è mio). Per fortuna che abbiamo il fornetto a microonde su cui intendo infierire senza pietà.

lunedì, settembre 26

Ho sempre sognato di essere Paperinik



Anch'io voglio la stessa mascherina che Thora Birch porta in Ghost World (dal bel fumetto di Daniel Clowes).

domenica, settembre 25

Still lost

La seconda stagione di Lost comincia con qualche coincidenza di troppo, nevvero brother? In ogni caso, rivolgo un'accorata supplica ai produttori: togliete quell'imbarazzante parrucchino al dottor Jack! Quella frangetta cotonata, tipicamente anni 80, è inguardabile e fa ridere...e fatelo smettere di piangere, suvvia, che pare la Madonna addolorata.
Ora non mi resta che mangiarmi le dita in attesa della prossima puntata.

You've gotta make your own kind of music
Sing your own special song
Make your own kind of music
Even if nobody else sings along

The Mamas and Papas, Make your own kind of music
(no, non sono diventata pazza, anche se qui da qualche giorno si ascolta tutto il repertorio Motown a manetta)

venerdì, settembre 23

Vive les femmes au foyer désespérées!

Ho fatto un altro adepto: dopo i miei genitori, che ormai non possono più fare a meno della loro bidose settimanale di Desperate Housewives, è arrivato il turno de L'Altro. Ho cercato di riassumergli le prime sette puntate della serie: chi è morto, chi va a letto con chi, chi vorrebbe farsi chi, chi è losco/a, chi è impiccione/a, chi è grottesco/a. Ovviamente gli piace Susan e trova Bree "divertente".
Il signor Shaw, il detective assoldato dal padre di Zach, è Richard Roundtree, protagonista del film faro della blaxploitation, Shaft (visto lunedi' sera, ecco perché sono cosi' beninformata).
Who's the black private dick /that's a sex machine to all the chicks?
(Shaft!) ho finito per canticchiare orribilmente in falsetto ad ogni entrata in scena del nostro.

Questioni di ordinaria amministrazione/ 2

Meno una! La lettera della banca, con il codice che mi permette di consultare il conto via internet, è finalmente arrivata nelle mie mani. Ci credo...L'Altro ha incrociato Madame Poulbot sulle scale e la poveretta si è trovata sprovvista di scuse: di fronte ad uno sguardo minaccioso (o forse più probabilmente L'Altro stava per attaccare bottone, cosa in cui è specializzato), la malcapitata non ha potuto fare altro che cedere e tendere la busta. Molto meglio di un cane da guardia...

giovedì, settembre 22

Questioni di ordinaria amministrazione

Che fine ha fatto il pacco in provenienza dagli Stati Uniti che aspetto da due settimane? E le lettere (compresa quella delle tasse) che sarebbero dovute arrivare a inizio settimana? Domande spinose che forse dovrei rivolgere alla disinvolta portinaia del condominio, ribattezzata Madame Poulbot.
Nei fumetti del mio eroe metropolitano, Monsieur Jean, questa signora Poulbot è la concierge zitellona, baffuta, impicciona, urfida e infida, che nasconde la posta quando le gira e si permette di fare commenti sulle cartoline e le bollette che ricevono i vari condomini.
La mia signora Poulbot è una biondona appariscente di orgine spagnola, probabile vedova o divorziata, che abita un appartamento al primo piano da cui fuoriesce un inquietante odore di gas (e poi L'Altro viene a dirmi che sono paranoica). Consegna la posta anche lei quando le va, in genere verso mezzogiorno, depositandola con leggiadria sugli stuoini o facendola scivolare sotto la porta. Ovviamente quando arriva al quinto piano ha perso ogni senso dell'umorismo: la si sente sciabattare da due piani più sotto e imprecare contro la mancanza d'ascensore (anche se lei non sa cosa vuol dire farsi cinque piani a piedi con le borse della spesa).
Domani mattina obbligo la signora Poulbot a confessare le sue malefatte (tanto lo so che mi odia).

lunedì, settembre 19

Sono tornata. Dopo la breve parentesi bretone e l'ancor più breve incursione padovana rieccomi a Parigi. In cerca di un lavoro (possibilmente) pagato, (possibilmente) decente e non obbligatoriamente onesto. Le raccomandazioni sono, ovviamente, le benvenute.
Appena riesco a liberarmi di una tipa che sostiene che le ho ordinato una cucina in marmo, e che mi tormenta al telefono perché vuole sapere quando e dove la puo'consegnare, butto giù due righe. Appena finisco di ridere, dato che qui in Paris abito un buchetto tipo loculo, mi occupo del simpaticone che mi ha fatto questo ameno scherzetto di buon compleanno.

domenica, settembre 11

mercoledì, agosto 31

Arieccomi

Breve elenco dei libri più strani che mi sono stati chiesti:

- L'uomo multiorgasmico
- Qui, Quo, Qua e la massoneria
- Trattato sul feticismo
- Piante afrodisiache
- Come farsi degli amici
- Il serial killer con il maglione rosso


Il mio autore del mese è Jasper Fforde (The Eyre affair e Lost in a good book). L'ultimo Tom Sharpe che tanto attendevo, Wilt in nowhere, è una delusione banalotta.

E sabato si parte per Parigi.

domenica, luglio 24

Tourists only

Fest-deiz a Landerneau. Tutte le domeniche pomeriggio davanti al pub Keltia, su uno degli unici ponti abitati d'Europa.

Una domenica al mercato (Daoulas)

Ricetta del Kouign Amann, dolce bretone della regione di Douarnenez:
- 600 g di farina
- 500 g di zucchero
- 500 g di burro salato
- 2-3 dl di acqua
- un pizzico di lievito di birra
- un pizzico di sale

Pesantino? Più che altro un mattone.

martedì, luglio 12

Suomalaiset tv-ohjelmat

In Talo italiassa, ovvero "Una casa in Italia", l'ultimo reality show della tv finlandese (tutti i giovedi' sera su Yle), i concorrenti, rinchiusi in un simpatico agriturismo marchigiano, devono imparare l'italiano sotto la supervisione di un tipico italiano trendy, tale Paolo.
Chissà se riusciranno a superare il terribile scoglio di condizionale e congiuntivo.

lunedì, luglio 11

E' tutta cultura personale

A chi, come Arturdent, sembra inquieto per la mia sorte in quel di Brest, posso solo dire che in questi giorni frenetici ho imparato cose interessantissime sull'uso del pendolino e la radiestesia, sul monoteismo e la psicanalisi, su come dire no, sui tarocchi, sui marescialli di Napoleone, sulla guerra d'Algeria, su come riprendersi dopo un tradimento, sull'autoipnosi, sul banchiere Stern detto "il figlio del serpente", su come sopravvivere con i lupi, sull'ermellino rosso di Shangai, sulla schizofrenia, su come scrivere una tesi perfetta, su come sopravvivere all'alcolismo, sui segreti di "Angeli e demoni", sui trentenni questa generazione del cazzo, sui vampiri, sull'idiota del viaggio, sulla manioca, sul sesso nell'antica Grecia, sulla sociologia della famiglia, sui Vichinghi. E tra una settimana ne sapro' ancora di più.
Lavoro al reparto scienze umane di una libreria.

Adesso
stacco la spina e guardo "Dolmen" (penultimo episodio, signori miei)

martedì, luglio 5

I grandi perché

Nella versione francese, Jessica Fletcher è doppiata da un uomo.

Sono ancora troppo scossa per commentare.

domenica, luglio 3

Aggiornamento

Ecco, se non si fosse capito ho lasciato lustrini e paillettes a Parigi e sono tornata (temporaneamente?) a Brest, dove oggi ci sono la bellezza di 19°. L'abbronzatura e il bikini ridottissimo saranno per un'altra volta.

Intanto:

- Han cominciato a trasmettere Lost su TF1 (siamo alla puntata 7). Avendo traslocato a fine maggio e L'Altro non avendo (pfui a lui) una banalissima connessione Internet (in quel di Parigi, eh, mica a Timbuctu), mi mancano, ma guarda te, le ultime tre puntate. Di Desperate Housewives solamente l'ultima, invece. Che culo.

- La mia serie dell'estate è Dolmen (sempre su TF1, inimitabili). Su un'isola sperduta della costa bretone avvengono fatti misteriosi in concomitanza con il ritorno della bella Marie, poliziotta a Brest. Due righette per descrivere la ragazza: alta, magra, bella, due tette cosi' e, soprattutto, abbronzatissima (Taccio per decenza e dico solo che le vere bretoni non sono proprio esattamente cosi'). Per fortuna arriva da Parigi (te pareva) a darle man forte un aitante poliziotto che, oltre a guardarle continuamente le tette, la aiuterà a risolvere il mistero dei dolmen sanguinanti e delle atroci morti rituali che stanno decimando la di lei famiglia. Pronostico: scopata finale tra i dolmen, con voli di gabbiani e lanci festosi di crêpes e galettes.

- La voce del cantante dei Manic Street Preachers in The love of Richard Nixon mi dà i brividi. Devo scoprire qualcosa di più sugli Sporto Kantès (di cui consiglio Impressed, tratta dal secondo album, che mi fa sempre saltellare), anche se sono francesi. Il concerto dei Thievery Corporation era all'Elysée Montmartre, detto anche "Fornetto" dagli habitués. Di Parigi ricordo soprattutto le zaffate di ogni tipo in metropolitana, le creperie bretoni gestite da greci e lo champagne a volontà bevuto a quelle tipiche feste parigine con cinquecento persone, in appartamente lussuosissimi, in cui nessuno conosce nessuno ma tutti sono amici degli amici degli amici.

giovedì, giugno 23

In questi giorni in cui il mio compito principale è rispondere al telefono e fare grandi sorrisi a 360 gradi, l'unica cosa che desidero è una bella Settimana Enigmistica.

Quattro salti

Ovviamente non ho visto Emilie Simon. Era troppo presto e sul palco c'era una degna emula dei Sepultura che scaracchiava sul microfono, quindi ho fatto lestamente marcia indietro. Son capitata nel Marais, dove ho accennato qualche passo di danza in una piazzetta stracolma e affumicata dalle grigliate di merguez, sulle note sempreverdi degli A-Ha e di Blondie. Fine della serata in piazza della Bastiglia per le ultime canzoni dei Nada Surf e una carica della polizia.

Per rifarmi andro' a vedere, mercoledi' prossimo, i Thievery Corporation (pagando, questa volta, fior di euri) all'Elysée Montmartre.

martedì, giugno 21

La Fete de la Musique

Missione impossibile della serata : andare a vedere Emilie Simon che canta al Palais Royal.
Non ci riusciro' mai.

lunedì, giugno 13

Parigi en chiffres

1: la piantina di basilico che sto cercando di far sopravvivere sul terrazzo.

2: i siciliani con cui ho a che fare ogni giorno in ufficio. Cosa incredibile, lavorano e sono pure simpatici.

3: le mie settimane di permanenza nella capitale.

5: come quinto piano senza ascensore. Poi, a sinistra, abito io.

11: il mio arrondissement, popolare e animato.

30: minuti di strada dal lavoro a casa. A piedi, con il walkman, tra Notre-Dame, il Marais, Bastille e la rue de la Roquette.

157: giorni di prigionia di Florence Aubenas e del suo interprete. Non ce la facevamo più a vedere la sua faccia ovunque...

domenica, maggio 15

Dicesi figura barbina

Sei appena sgattaiolata giù nel seminterrato, con la scusa di buttar via la spazzatura, e hai cominciato a frugare nei bidoni della carta (hai visto degli scatoloni seminuovi che ti servono per il trasloco della settimana prossima). Nessuno ha sentito mentre, come un furetto, rovistavi per vedere se questo va bene oppure no è troppo piccolo oppure no puzza troppo. Sei risalita quatta quatta col bottino, tanto per le scale non incontri mai nessuno. E invece proprio oggi c'era la processione dei vicini mai visti/amici dei vicini mai visti/parenti dei vicini/passanti (mai vista tanta gente nei corridoi del tuo palazzo) che si son chiesti cosa stesse facendo questo essere in tuta e ciabatte. "Niente, è che mi diverto a trascinare su e giù dei pezzi di scatolone, cosi', tanto per fare un po'di esercizio". Per fortuna che la settimana prossima traslochi.

venerdì, maggio 13

A volte ritornano

Ultim'ora: dopo La Fattoria italiana, Daniel Ducruet, il ben noto ex bodyguard, ex consorte principesco ora attore-cantante monegasco, ci riprova ne La Ferme Célébrités francese, dove entra come riserva di Henri Leconte.
Mi sa che è ora di cominciare a seguire con un po' più di interesse.

"La Cina è vicina..."

...ha mormorato la signora F. quando il marito, il signor G., sentendo che nella vicina scuola media era in corso l'ora di musica, ha detto convintissimo: "Stanno suonando il Gran Can!".

giovedì, maggio 12

Potevo mica arrivarci da sola?

Grazie all'efficacissimo Zonekiller, che en passant mi ha dato pure un paio di utili consigli su come rendere definitivamente il mio pc una bestia da soma, ho scoperto di poter vedere La7 in streaming. Matlock, sto arrivando!

domenica, maggio 8

Sospiro di sollievo. Dal quiz "Che tipo di casalinga sei?" è risultato che sono una Susan. Per fortuna non sono una Bree...

Perché trovo che il personaggio di Paul, l'inquietante padre di Zack, è simpatico?

Ancora sui pollici

I pollici che prudono mi fanno pensare, oltre che a Nanà Supergirl, a Sissi Hankshaw, l'indimenticabile autostoppista-modella redenta di Even cowgirls get the blues di Tom Robbins, che aveva male ai pollicioni formato gigante ogni volta che era arrivato il momento di rimettersi sulla strada. Il titolo italiano (Cowgirl: il nuovo sesso) è deludente e fuorviante. Persino i francesi hanno ben tradotto (Même les cowgirls ont du vague-à-l'âme), ma hanno fatto passare Natura morta con picchio per Mickey le rouge, che sembra un' avventura di Topolino e dei suoi amichetti. Tra l'altro qui sono solo tre i libri tradotti di Robbins (perché?). Niente Fungo Magico, niente Profumo di Jitterbug, niente Coscine di pollo. I lettori francesi non sono ancora pronti?

sabato, maggio 7

Sento i pollici che prudono...

Ovvero: Mon petit doigt m'a dit..., film francese tratto da un a me sconosciuto romanzo di Agatha Christie (By the pricking of my thumbs) di cui sono protagonisti Tommy e Tuppence. Le loro avventure non mi hanno mai attirata, perché il loro nome mi ha sempre fatto pensare alle coppie tipo gli Hardy Boys o i Tre Investigatori dei gialli Mondadori. Eppoi Tuppence suona troppo come Tupperware.

Guarda un po', mi son detta, vuoi vedere che questi due sono ancora dei ragazzetti che, giocando ai detective, scoprono cose atroci, come quella volta che uno dei Pimlico Boys [dai dai facciamo una gara a chi si ricorda il loro nome! Koffi Titti e Pucci? No?] si è introdotto in una clinica privata spacciandosi per malato ed ha scoperto che i pazienti venivano drogati etc etc? O come gli Hardy Boys che avranno neanche diciotto anni e che col loro amico grassone Chet Morton scoprono la verità a proposito di una vecchia attrice che vive ritirata e nel rimorso? [Quando ero piccola, questi personaggi sono stati i miei unici compagni durante lunghe e noiose vacanze in montagna, mi verrebbe da dire per l'angolo strappalacrime. Già vedo mia mamma che legge e deglutisce. Dai, sto scherzando].

Poi ho scoperto che Tuppence/Tupperware è una donna e che Tommy è suo marito. Niente torbidi rapporti morbosamente e velatamente omosessuali, quindi. Motivo in più per non leggerli.

La trama del film la trovate qui. Rispetto al libro sono stati cambiati i nomi (e sicuramente anche qualcos'altro che non so) : Prudenza e Belisario invece di Tommy e Tuppence.
Divertente come in italiano siano i pollici a prudere e in francese è il mignolo (le petit doigt) che parla.

Ciop è finalmente tornato dall'ospedale. In questo mese e mezzo io ho imparato a distinguere una sedia Luigi XVI da una Impero, che Ciop sa tutto a proposito di titoli di nobiltà, che qualcuno in Italia è fan della Ferme Célébrités francese, un'orribile accozzaglia di cantanti alcolizzate e vecchi esibizionisti, che la mia ultima settimana di maggio sarà pienotta, che sono ormai dipendente da Desperate Housewives, che la crema al limone fa sempre la sua porca figura, che non sono poi cosi' brava a consolare gli amici, che non avrei dovuto esagerare col pepe sull'amatriciana, che La lettera d'amore di Cathleen Schine è un libro magnifico, che la forza di volontà spesso non basta, che i miei neuroni non si sono ancora tutti suicidati. Per il momento.

mercoledì, maggio 4

Salut, les amoureux?

Dopo Gisella e la mitica Cecce ecco un'altra coppia che se ne va. Adieu Bébé & Bébé, nessuno più più userà con altrettanta grazia questo simpatico vezzeggiativo che a voi piaceva tanto. Lei (bébé) l'ha mollato, ma dopo una settimana lui (bébé) si era già trasferito a casa della nuova fiamma.

Lui, ovvero il mio ex istruttore della palestra. Piccolino, fisico normale, tatuaggio cinese alla caviglia come tutto istruttore che si rispetti, simpatico e burinotto. In vacanza in Toscana con me e L'Altro, girava per Firenze a petto nudo. Dopo averlo visto, in pieno agosto, in gilettino di cotone, jeans e borsetta a tracolla, Cip & Ciop hanno snobisticamente concluso che si veste da frocio.
Si depila troppo.

Lei, ovvero la mia amichetta della palestra e delle vacanze di due anni fa. Carina e raffinata, rumorosa e godereccia, guidatrice spericolata di un povero catorcio. Era in palestra tutti i giorni (beh se è per questo anch'io) : arrivava truccatissima e con uno stock di canotte e top per cambiarsi tra un corso e l'altro. In Toscana ha preteso un campeggio a 5 stelle, lontano una mezzoretta dal mare, salvo poi venire nel nostro, che di stelle ne aveva 2 di cui una aggiunta a pennarello, ma che almeno era sulla spiaggia.
Ora soffre e, più importante, si terrà la gatta Lolita.

La nuova fiamma, ovvero la subdola collega di lui. Ventiduenne altra un metro e un pippio ma con un corpiciattolo perfetto (tette e addominali fecero scalpore, peccato quell'irritante culo a paperetta), dopo aver lavorato ai fianchi per un anno e mezzo ora finalmente si gode il frutto di tanta fatica. E non risparmia alla ex di lui proclami del tipo : la nostra è una storia importantissima sai abbiamo grandi progetti di vita [aprire una palestra??] se tu solo sapessi poveraccia che tanto mi odi e che ora rosichi.
Mai stata simpatica.

Insomma, ci si rimane sempre male quando degli amici si separano, tanto più dopo 5 anni di vita comune e un PACS (una sorta di unione civile). Anche se lei trattava lui come una merdaccia e gli prosciugava il conto in banca, erano una certezza, una di quelle coppie che è per sempre.
Ma anche le merdacce hanno un'anima. E a me vien da sghignazzare.

domenica, maggio 1

Il Codice da Vinci? Ci ha rotto le palle!

Non se ne puo'più. Ecco un'ennesima (e inutile) trasmissione sul famigerato Da Vinci code: "Verità e bugie: tutti i segreti del Codice da Vinci". E l'Ultima Cena di Leonardo di qui, e Maria Maddalena di là, e i Templari di su, e il Priorato di Sion di giù, e cilici e monsignori dell'Opus Dei e malefici albini e scritte misteriose e macabre messe in scena e francesi spaccamaroni...Il tutto con tanto di ricostruzione filmata di alcuni episodi della vita di Gesù e quadro di Leonardo interpretato da attoroni.
Ma insomma, perché ostinarsi a vivisezionare il libro? Perché voler assolutamente sapere cosa c'è di vero nel racconto? Perché non leggerlo come un semplice giallo, ben scritto e ben costruito, che perde colpi verso la fine? Non mi stupisce che il soggetto susciti interesse. Ma non mi sembra necessario fare tutto questo trambusto (anche se non so esattamente se Dan Brown si atteggi a nuovo profeta). In ogni caso, qui è un anno che se ne parla (e non esagero), e ognuno vuole dire la sua. E ancora non si sono stancati. Come ho già detto in un post più in basso, il Da Vinci Code l'ho letto l'anno scorso durante un lungo viaggio in aereo. Perfetto, non ho visto il tempo passare. E tra poco attacco Angels & Demons, altroché.
Ma insomma, mi chiedo, perché continuo a guardare serie improbabili, come questo Law & Order: Criminal Intent? In cui si scopre che un'anziana ha un bambino calcificato in ventre? In cui gli attori, tra cui il pur bravo e fascinoso Vincent d'Onofrio, sono dei robot antipatici, presuntuosi e saputelli che tutto scoprono, grazie a improbabili colpi di genio, senza che vi sia un solo nesso evidente? La detective nanetta, soprattutto, è una cosa insopportabile.
Ma andate a lavurà, va.

Tornando a I heart Huckabees, visto ieri sera e di cui a malapena riuscirei a raccontare la trama, ricordo solo la bella musica di Jon Brion (autore, tra le altre cose, della magnifica colonna sonora di Punch-Drunk Love, che un giorno o l'altro mi faro'masterizzare da L'Altro).

sabato, aprile 30

Ahem

Non ho capito quasi nulla di I heart Huckabees, ed è inutile fare i soliti commenti su Jude Law, tempo sprecato. Come ha detto Cip: "è una bomba".

venerdì, aprile 15

Uhm

Ho fatto la valigia stranamente in fretta. Cosa posso aver dimenticato stavolta? Approfittero'del breve passaggio parigino per rifarmi il guardaroba.

Meritate vacanze

Qui si torna in Italia per qualche giorno (quanno ce vo' ce vo'), ché ci son provviste da fare (pecorino, pomodorini secchi sott'olio, peperoncini ripieni e amenità varie). Niente aggiornamenti perché laggiù la connessione, come direbbe Arturdent, va a criceti.

A tra un due settimane.

mercoledì, aprile 13

Calzini spaiati

Chi volesse ammirare i miei fantastici calzini spaiati, rigorosamente felini, puo' andare su sock-it.bloggy.biz.
Vi invito a mandare le vostro foto di calzini! Sbrigatevi!

lunedì, aprile 11

Maddai

Non ci posso credere: M6, il mio canale preferito, tutto Bachelor, reality shows e filmetti cazzuti, è capace di trasmettere capolavori imperituri del calibro di Amsterdamned. Visto circa quattro-cinque volte, ma ogni volta mi lascio sopraffare dal pathos e da questo serial killer sommozzatore che respira come Darth Vader (tanto lo sanno tutti che il colpevole è lo psichiatra, no?).

Ovvero: una lunga domenica di cazzeggio

Avvertenza: questa è una spudorata marchetta (sono o no una bloggie?)

Ieri la sottoscritta, che non ha mai vinto niente in vita sua (neppure alla tombola parrocchiale), ha sbaragliato tutti al "Mini-quiz per domenica piovosa", organizzato da quei mattacchioni di blogdiscount. Dopo uno scontro serratissimo con concorrenti preparatissimi e senza scrupolo alcuno, essa riportava una meritata vittoria e l'ambitissimo premio: "Gli Schwartz", ultimo libro di Matthew Sharpe.
Non dico per decenza in cosa consisteva il quiz (una sorta di trova le differenze tra le due immagini), ma mi riconfermo nella convinzione di avere un occhio di lince. E che le lunghe giornate estive passate assieme alla Settimana Enigmistica non siano tempo buttato via.

domenica, aprile 10

Cose cosi'

Qui è Carnevale. L'ho capito dai coriandoli sparsi ovunque, in centro. Uno strato scivolosissimo di infidi confettis (come qui chiamano i coriandoli, mentre i nostri confetti sono le dragées) che mi hanno obbligata a camminare come su un sentiero minato causa suolette delle scarpe completamente mangiate.

E intanto su Arte, il canale tv franco-tedesco che di solito raggiunge picchi di ben uno spettatore (L'Altro), c'è The Seven-per-cent solution, ovvero Sherlock Holmes all'attacco dell'Orient Express. Watson (Robert Duvall) decide di far disintossicare uno sbiadito e cicciotto Holmes, completamente cocainomane, e lo porta a Vienna, da Freud. Crisi d'astinenza a volontà. Con Laurence Olivier, Alan Arkin e Vanessa Redgrave. Mica cazzi.

Mi sa che l'ho già visto, ma le alternative sono scoraggianti.

sabato, aprile 9

Storia

Questo non mi stupisce: del resto, la mia Barbie Sposa Felice non vinceva forse il Pulitzer e l'Oscar (malgrado un ingombrantissimo abito bianco tutto pizzi e merletti)? L'ho sempre detto, io, che è intelligente (quanto alle "dimenticanze" storiche...dai, non stiamo a sottilizzare).

giovedì, aprile 7

Adesso in tv

Ma quanto splatter è L'esercito delle tenebre? Ha sempre un certo qual fascino, pero'.

Un po'di cinema italiano

Festival del cinema italiano qui a Nantes, dal 6 al 10 aprile (lungi da me l'idea di fare pubblicità). Un'occasione per vedere qualche buon film uscito l'anno scorso in Italia e che mi sono inevitabilmente persa anche al cinema all'aperto della Rotonda (si', proprio lui, il cinema preferito dalle pantegane). Ospite d'onore sarà Mimmo Calopresti, di cui saranno proiettati quattro o cinque film tra cui La seconda volta, che non ho visto (eddai, ma insomma!), e La parola amore esiste, veramente pesante. Il mio sistema mentale di autodifesa ha cancellato automaticamente ogni ricordo di Preferisco il rumore del mare.

Oggi pomeriggio mi son vista Dopo mezzanotte, di cui ho apprezzato soprattutto le scene girate all'interno della Mole Antonelliana, molto suggestive e magiche (tant'è che mi hanno fatto pensare a Amélie Poulain, chissà perché). Ma quella storia sui numeri di Fibonacci mi ha trottato nella testolina per un po', finché non l'ho capita.

Go Shoppin'

Ieri pomeriggio ho fatto incetta: di libri (alla Fnac e da un bouquiniste) e di cremine alla vitamina E (al Body Shop).

"Carlos Prullàs, autore di vaudevilles un po'fuori moda, assiste alle prove della sua ultima opera, Arrivederci pollo!" A questo punto ho cominciato a ridere (da sola) e ho dovuto comprare il libro di Eduardo Mendoza, Una commedia leggera.

Mah. Son cose che capitano. Sono una che ha la risata facile.


Ah: chi trova autore e album della canzone che dà il titolo al post (non vale cercare su Google)?

Promemoria

Evitare di:

- pronunciare le parole "bassino" e "grassotto" davanti ad un amico bassino e grassotto

- insistere con frasi tipo "ma si'dai, quel tipo basso e tondo", per poi pentirsense un secondo più tardi

- confondere il sale grosso col concime per le piante

- fare scoperte inquietanti nel reparto frutta/verdura del frigo (trovai reperti archelogici dotati di vita propria)

- andare in palestra e accorgersi di aver dimenticato a casa le scarpe da ginnastica

- uscire senza portafoglio

- tradurre in francese espressioni idiomatiche italiane come "mettersi le mani nei capelli" (in francese non esiste) cha fanno ridere tutto il bar

- storpiare espressioni idiomatiche francesi come "tomber dans les pommes" (svenire) diventato, grazie a me, "tomber dans les poires"

mercoledì, aprile 6

Je suis rital et je le reste

In francese la parola rital è usata in senso dispregiativo per indicare gli italiani (ital come italien più r, visto che gli immigrati nostrani non riuscivano a fare la erre moscia). Perché allora qui a Nantes c'è una pizzeria che si chiama Le rital? E' un po'come se in Italia ci fosse un ristorante cinese chiamato Muso giallo o una creperia Mangiarane o una birreria I crucchi. Io non ci andrei. Vabbé, ci sono già stata due volte, lo confesso, e la pizza non è male (9 euri una vegetariana, pero'). La prossima volta ci vado con la magliettina con la bandiera italiana e comincio a cantare Je suis rital et je le reste o Méditerranéenne (la versione francese di L'italiano dell'intramontabile Toto Cutugno che, come l'ispettore Derrick e Umberto Tozzi, non è ancora scomparso dai palinsesti delle tv francesi).

martedì, aprile 5

Come andare a letto contenti dopo aver ascoltato:

Debaser, Pixies

Staralfur, Sigur Ros

Making plans for Nigel (XTC), Nouvelle Vague (Mino, hai visto?)

Guns of Brixton (The Clash), Nouvelle Vague

Clementine, Pink Martini

Too young, Phoenix

Lebanese blonde, Thievery Corporation

Frontier psychiatrist, The Avalanches

Remind me, Royskopp

Instant pleasure, Rufus Wainwright

Non male In the morning di Damon and Naomi (ma come ci è arrivata sul mio pc? e chi sono loro?).
Domani devo ricordarmi di comprare il sale grosso. Sale grosso, sale grosso, sale grosso, sale grosso.

Ultim'ora

La TrashPuffetta in costume da bagno ha, stranamente, un'aria sobria e quasi simpatica. E poi bisogna dire che è una vera professionista dell'aquagym.

Supertrash

Trash da palestra:

- io che mi guardo allo specchio a parete

- una delle magliette che esibisco orgogliosamente, bianca e slabbrata, con la scritta "Il mattino di Padova" e "Rizzato Sport", vinta durante una marcia della Stanga di chissà quanti anni fa (l'ultima cui ho partecipato data dell'inizio degli anni 90)

- la mia amica Anoressica che continua a chiamarmi Isabella Rossellini, suscitando l'ilarità dei presenti

- la Puffetta, signora quarantenne e biondastra, il cui look mi affascina (anch'io, anch'io): ieri aveva dei ciclisti corti blu e, sopra, un costume grigio di cotone, ma la preferisco quando è vestita sui toni del rosa, dal pastello al fucsia. A strati, come una cipolla. Reggisseni poco discreti su costumini vari su pantacollant. Uno spettacolo.

- gli uomini che fanno il corso di Body Pump e che caricano le barre con 15 chili per parte, rischiando l'infarto e producendo rumori molesti (io modestamente carico con 3,5 chili per parte)

Un'ultima considerazione: ma perché le francesi sembrano molto più vecchie di quel che sono? Una ragazza di 25 anni generalmente ne dimostra 10 di più. All'inizio pensavo fosse un fenomeno limitato alla sola Bretagna ma poi mi son dovuta ricredere. Anche qui sembran già vecchie a 30 anni (forse perché hanno già due tre figli a carico?).

lunedì, aprile 4

Bigmouth strikes again

"Ciop è stato preso da improvvisa gastrite fulminante e Cip è rimasto al capezzale a fare l'infermiere-cameriere"

Gastrite
che si è rivelata essere una pancreatite acuta (nella migliore delle ipotesi). Il povero Ciop è ora al pronto soccorso, in osservazione, imbottito di morfina. Domani la diagnosi definitiva.
Qualcuno sa dirmi se le uova crude del tiramisu c'entrano qualcosa? Mi trascino da ieri un certo qual senso di colpa. Che almeno sia di origine virale, cosi' posso tirare un sospiro di sollievo.

domenica, aprile 3

Humours & humeurs

E'arrivata l'estate, ne ho la prova concreta.
Stasera sono andata al cinema, dove ho visto un simpatico filmetto francese, Crustacés et coquillages (sulla sessualità, e che non è semplice ma insomma a tutto c'è rimedio, e non c'è nulla di prestabilito e Jean-Marc Barr è figo bla bla bla). Mi son seduta e ho aspettato l'inizio. Ero ovviamente da sola, visto che Ciop è stato preso da improvvisa gastrite fulminante e Cip è rimasto al capezzale a fare l'infermiere-cameriere.
Le mie narici si sono messe in movimento. Ed è stato tutto un tripudio. Odori di ascelle mal lavate, troppo a lungo costrette in scomode magliette della salute e contente di potersi finalmente esprimere, odori di piedi stanchi e di vestiti portati troppo a lungo, forse non lavati dall'estate scorsa, più un odorino di rancido di cui non sono riuscita a individuare l'origine. C'era pure qualcuno che aveva bevuto troppo.
Questa esplosione di odori, piacevoli o meno, segna per me l'inizio della bella stagione.
Si capisce che ho un debole per le scatole di the?
Ancora dettagli dai muri del mio appartamento.
Dopo aver ricevuto questa cartolina ho sognato di essere una supereroina e di salvare il mondo. Fate voi. (continua)
Alla fine il mio tiramisu è passato quasi inosservato, a vantaggio di una serie di cookies tutti molli fatti da una tizia che era là.
E io che mi son pure procurata un crampo al polso, ché ho dovuto montare gli albumi a mano.
Ingrati.
E poi sappi che eri vestita come un sacchetto dell'immondizia. La tua accozzaglia camicia hawaiana-magliettina lilla-pantalone sformato non ha certo potuto competere con i miei toni marroni, tutti sobri e molto eleganti. Ciappa.

sabato, aprile 2

Garçon, un tiramisu sivuplé

Stamane sono stata tirata giù dal letto da una telefonata di Ciop (non so ancora come ho fatto a strisciare fino al telefono) ad un'ora in cui le persone normali stanno probabilmente già preparando la tavola per il pranzo.
Mi è stato imposto, senza tanti giri di parole, di preparare un tiramisu per la serata. Ecco, i miei sforzi creativi vengono ridotti a zero. La solita italiana che prepara il solito tiramisu ("oddio, ma non cuoci le uova prima? oddio, io mi sa che non lo mangio, è pericoloso" mi fu detto una volta da un'amica allemanda).

Evidentemente non sono abbastanza glamour per preparare qualcos'altro.

venerdì, aprile 1

Cip & Ciop - La storia

Mia mamma, assidua lettrice di questo blog, mi ha chiesto chi sono questi Cip & Ciop di cui parlo spesso. Eccola accontentata.

Cip ha 27 anni. Piccolino, paffuto, sempre elegante e sorridente. Predilige lo stile classico. Di buona famiglia, ama gli oggetti d'antiquariato e il bon ton, non sa usare un accendino e ha messo raramente delle scarpe da ginnastica. Ama le serie tv americane. E' una buona forchetta e il suo ambiente ideale è la cucina. Recentemente dottorato in geografia, sta ora cercando un lavoro. Dubito che riesca a trovarlo cucinando per Ciop, pulendo la casa e facendo una lavatrice dietro l'altra.
Contro ogni aspettativa, è un tiratardi. Sabato scorso è venuto a mangiare da me (e ha fatto un buon crumble ai frutti di bosco) : si è alzato per partire alle 23.40, ma ha varcato la soglia alle 02.15, quando il sonno mi aveva impedito di mantenere una posizione eretta e decente sulla sedia e lo sguardo era definitivamente annebbiato.

Ciop ha 29 anni. Alto, allampanato, occhialuto, begli occhi azzurri. Ha sempre belle camicie (modestamente, alcune le scegliemmo assieme durante un folle shopping soldé a Lione), ma ogni tanto abbina spaventosamente blu e nero (tipo: camicia nera e maglione blu). E' la persona più freddolosa che conosco. Pazzerello, fa troppe domande e a volte parla a sproposito. E' professore di geografia all'università, è appassionato del Mahgreb (tra dieci giorni parte a Tunisi per un mese, deve "fare delle ricerche per un libro", maddai) e mi canta sempre, storpiandola, "Sarà perché ti amo". Adesso sta imparando assieme a Cip "Una notte a Napoli" dei Pink Martini. E'una sorpresa, io non so nulla.

Tutti e tre amiamo il Martini Bianco, il cinema (anche se loro due sono un po'troppo intellettuali per i miei gusti), Brest (dove ci siamo conosciuti), le serie tv americane, gli Smiths, cantare in macchina, camminare, spettegolare, i giochi di parole, le storie di famiglia, giocare a vestire i personaggi famosi su Internet, cucinare e mangiare, poltrire a casa.

E domani passero'il pomeriggio a cucinare a casa loro. Quiche alle zucchine e formaggio di capra, gnocchetti spinaci e ricotta o crumble alle mele?

Chi lascia la via vecchia per la nuova...

...sa quel che lascia ma non sa quel che trova. Cosi' son tornata al template di prima. Monotono ma rassicurante.
E stasera guai a chi mi disturba, non ci sono per nessuno. NCIS, Nip/Tuck e Sex and the City mi aspettano. Purché non siano macbri come CSI di mercoledi' sera (famiglia di bombaroli e, nel secondo episodio, bimba fatta nascere per fare trasfusioni al fratello leucemico).

giovedì, marzo 31

Restyling

Non son molto convinta di questo template, ma ero stufa di quello di prima. Causa manifesta inettitudine mi son dovuta accontentare di un template di blogger.
Tra l'altro ho reinstallato haloscan che si è mangiato le centinaia e centinaia di commenti ai miei post.
Mannaggia a lui..

mercoledì, marzo 30

Poverina

Cosa non si fa per gli amici...la minacciosa donna incinta stasera mi obbliga a guardare quella grande cazzata che è The bachelor 3. Ma lo faccio giusto per amicizia e dovere d'informazione. Che sia chiaro.
Quindi ssshhhhh!

martedì, marzo 29

Altra foto fatta ieri. Questa sembra un po' la casa di Biancaneve.

lunedì, marzo 28

Batz-sur-mer. Lunedi' di Pasquetta e tradizionale gita fuori porta.
Le Croisic. La foto è mia (e si vede...).

venerdì, marzo 25

Tu chiamali, se vuoi, luoghi comuni

In palestra. La mia nuova amica Signora Anoressica è sul tapis vicino a me. Mentre trascino la mia stanca coscia malata, lei trova il tempo di dirmi:

"Ah, lei è Italiana? Ahh!! Italia pasta pizza!!"

"E' vero che le donne italiane sono belle da giovani e poi, da vecchie, diventano sformate e se ne stanno sempre ai fornelli?". Risposta: "Eh si'".

"E' vero che gli Italiani sono sempre tutti elegantissimi?". Risposta: "Eh si'".

"Le donne italiane sono tutte bellissime e molto formose, molto mediterranee. Lei no invece". Risposta: "Eh no".

"Ah lei è di Padova, vicino a Venezia? Ah quindi viene dal profondo sud!!". Risposta: "Eh si'".

Perché deluderla, dopotutto? Ha pure detto che assomiglio a Isabella Rossellini!

Qualche libro a casaccio

Nel più puro stile "Cara Nonna Papera", ecco qualche consiglio non richiesto in materia di libri per la santa Pasqua.

- Dan Brown, Il codice Da Vinci. Ma solo se dovete affrontare un lunghissimo volo transoceanico e temete di morire di noia. Io l'ho provato e in più, dopo la lettura, funziona benissimo come poggiapiedi.

- Didier Daeninckx, Métropolice. Solo se siete a Parigi sulla linea 4 della metro, vicino a Châtelet, e nel libro che state leggendo si parla di un terrorista che vuole mettere una bomba sulla linea 4 della metro, vicino a Châtelet.

- Melissa Bank, Manuale di caccia e pesca per ragazze. Massi', una domenica pomeriggio tranquilla sul divano. Il libro, poi, non macchia né lascia alcuna traccia dopo la lettura.

- William Boyd, Any human heart. Eletto miglior libro 2003 dalle lettrici di Elle. Una garanzia, no? E la scelta è buona, ché il libro, un'autobiografia fittizia che attraversa tutto il 20° secolo, è accattivante.

- Tom Sharpe, Wilt 1. Per poi continuare con Wilt 2 e Wilt 3. Ma anche con un altro qualunque dei libri di Tom Sharpe, illustre (e poco conosciuto) umorista inglese. Come non morire dal ridere di fronte a Eva in pigiama giallo, alle quattro gemelle scatenate, alle disavventure sessuali di Wilt e alle sue classi sconclusionate (Gas 3, Gesso 2, Carne 3...)? Gli estimatori capiranno, gli altri si faran domande sul mio QI (è molto basso, è ufficiale).

- Michel Tremblay, Chroniques du Plateau-Mont-Royal. Per lettori pazienti (sono 6 volumi) e francofoni convinti (i dialoghi sono scritti nel francese che si parla nel Québec, e devono essere letti con il relativo accento cantilenante e divertente). Difficile ma non impossibile, commovente e ipnotizzante. Dopo la sfida lanciatami da L'Altro ("tanto te non capiresti, è scritto difficile") sono arrivata al terzo volume, La duchesse et le roturier (La duchessa e il plebeo), e leggerlo è diventato una droga. Per fortuna è più prolifico (dal punto di vista letterario, ovvio) di un coniglio.

- Hennig Mankell, La leonessa gialla. Non l'ho ancora letto, ma Kurt Vallander è una garanzia. Penso sarà una delle mie prossime vittime.

Bene, ora devo tornare a leggere Tremblay.

Aggiornamento:

-Amélie Nothomb, Estetica del nemico o, a scelta, Stupore e tremori. Da mettere nel kit di sopravvivenza e da usare solo in situazioni estreme, del tipo: siete in uno sperduto paesino bretone per ragioni professionali, non avete la macchina, non esistono pullman e l'unico treno del pomeriggio passa quattro ore più tardi. In più nel detto paesino non c'è neanche un bar decente, quindi vi ritroverete in un bar sport, sintonizzato sul canale satellitare del totip, a bere un caffé dietro l'altro e ad ignorare i commenti degli avventori, con gli occhi bassi sul vostro fedele Amélie Nothomb d'occasione, uno dei duecento libri che la simpatica scrittrice francese ha nel cassetto e che centellina astutamente, al ritmo di due-tre all'anno (ipsa dixit).

De battre mon coeur s'est arrêté

Ieri sera sono andata al cinema con Ciop (Cip è in montagna, senno' ci avrebbe seguito come un'ombra fedele) a vedere De battre mon coeur s'est arrêté. Ovviamente non ho dimenticato di portare con me una buona dose di pregiudizi: contro il cinema francese, contro Romain Duris, novello Ridge, contro la storia (che temevo sanguinaria), contro me stessa che non riesce mai a dire di no e insomma ieri sera avevo pure adocchiato una serie poliziesca squanfida su TF1 tanto per passare la serata tranquilla e invece guarda te.
E invece.
E invece il film mi è piaciuto veramente molto : buona storia, niente tempi morti, un po'di violenza, quella si' (con Ciop che si copriva gli occhi con la giacca, povero caro), tensione, attori espressivi, humor (si ride, eh! e chi l'avrebbe detto!). Non ho guardato l'orologio neppure una volta, buon segno.

Tom è un giovane procacciatore d'affari immobiliari, come suo padre. Belloccio, nervoso, puttaniere, un pelo violento, amante della musica, non rifugge davanti a nulla per sfrattare inquilini abusivi o dar man forte al papà. Un giorno incontra casualmente un vecchio amico della madre, famosa pianista, e nella sua testolina comincia a farsi strada l'idea di riprendere a suonare e diventare un grande concertista. Qui mi fermo. Andate a vederlo, ché merita, soprattutto se avete visto Sulle mie labbra (stesso regista, Jacques Audiard) e vi è piaciuto.

Romain Duris, l'attore che interpreta Tom, è quello de L'appartamento spagnolo, un po' più sgaio e capellone. Da me subito ribattezzato "la mascella più sexy a ovest di Parigi" e "gli stivaletti (e il chiodo) anni 70 più repellenti di Francia e dintorni". Per gli estimatori del giovane: è inquadrato quasi sempre in primo piano, potete osservargli i punti neri e i tic facciali. Pero' è davvero bravo, non me l'aspettavo proprio. Ed è pure simpatico e tenero, molto spontaneo ed altamente espressivo.
L'ho visto qualche settimana fa, ospite in un programma televisivo: molto trendy, capello lunghetto e trasandato, camicia aperta su petto villoso (lo si vede bene anche nel film), sette collane, quindici braccialetti, due anelli a ogni dito, espressione ieratica. Ha visto la Madonna? Ha fatto voto di mutismo? Gli si è incollata la mascella? In ogni caso, è meglio che cambi pusher. Non è riuscito ad aprir bocca, gli sono usciti solo alcuni gargarismi (fatti male, poi, tipo cattiva digestione).

Una tizia seduta dietro di noi:
"Ach io feramente non afere capito tutto film, francese essere difffficille...per esempio non afere capito significato della parola perenzione". Trattasi di termine giuridico del tutto irrilevante nel film, io manco l'ho sentito.
Sempre la stessa tizia:
"Ach alla fine lui (bip bip bip bip)"
L'amica di lei:
"No, assolutamente, lui anzi (bip bip bip bip biiiiiiiiiiip)"
Sguardi eloquenti tra me e Ciop e risatine incontrollate. Beh, l'allemanda non aveva capito niente, e mica perché il film è francese eh, mica perché non sa cosa vuol dire perenzione, ché la scena finale è ben chiara anche a un sordomuto.
Cosi' abbiam finito per berci sopra.

giovedì, marzo 24

I danni dell'età. In realtà volevo fotografare le luci colorate lungo la Senna, vicino a Notre Dame, ma la mano non è più quella di una volta. Ecco spiegato il tremolio. Di vecchiaia si tratta (eppure porto bene i miei ** anni), non di tentativo di foto artistica....
Parigi, lo scorso week-end. L'Altro sta facendo la foto, quel coso nero in piedi a destra con aria insofferente sono io.

Changements

Zomp zomp zomp, e visto che marzo è bello perché pazzariello e litigarello, questo pomeriggio sono uscita e sono andata a tagliarmi i capelli. Tiè.

Parrucchiera: Ah, ma abbiamo dei capelli bianchi qui, eh?
Io: Eh eh (zoccola puttana), pare (mignotta, adesso vedi)....

Cosi', tanto per romperle i coglioni, l'ho obbligata a sfoltirmi le chiome fino allo sfinimento. Embé, mica mi si possono dire certe cose impunemente.

mercoledì, marzo 23

Ma perché? Perché CSI Las Vegas mi deve cadere nella fantascienza, con la storia del gemello buono e del gemello cattivo riuniti in un unico individuo, una sola personalità con doppio DNA? Eh? Come la storia del tizio morto per aver mangiato delle M & M's su cui era caduta della pioggia acida...qui stiamo veramente esagerando! Grissom, pensaci tu!

E a proposito di gemelli, come si fa a non pensare a Bart Simpson e al gemello cattivo Ugo, novello Frankenstein, allevatore di topipiccione rinchiuso in soffitta (anche se poi si scopre che è proprio Bart a essere il cattivo etc)?

Take it easy

C'è che:

- già è un periodo in cui non sono proprio di ottimo umore
-ringhio al solo guardarmi allo specchio
- ringhio anche alla gente, giusto per
- odio la primavera
- la mia vita sociale è pari a zero

in più:

questo pomeriggio, presa dalla smania di cucinare, sono andata nell'unico supermercato dei dintorni facilmente raggiungibile e non solo non ho trovato quello che cercavo ma al momento di pagare, alla cassa, un sacco di cose inutili, ho fatto cadere uno specchietto che ho da quando sono piccola. Detto specchietto si è ovviamente incrinato.
7 anni di sfiga mi aspettano, un po' di meno se rieso ad avere uno sconto. Mi sa che ci rivediamo alla fine del settimo.

venerdì, marzo 18

Ho il dente avvelenato

Per smaltire la doppia incazzatura di questa settimana (stavolta ce l'ho più che mai con gli Italiani) me ne parto in week-end a Parigi. Cerchero'di lasciare a casa la detta incazzatura, ma temo che l'infiammazione alla gamba e le varie allergie mi seguiranno fedelmente.

Forse una bella mangiata di sushi e il sole di questi giorni (in ogni caso: odio la primavera) serviranno a qualcosa.

Da leggere inl treno: Silvia Ballestra, La giovinezza della signorina N.N. (una storia d'amore) e Aldo Busi, Sodomie in corpo 11.

Cazzata appena sentita in tv: "E se la felicità, nel 21° secolo, fosse stare davanti alla televisione?". Pietà.

giovedì, marzo 17

Visto a Saint-Malo.

The Bachelor, oh yeah

Ancora sugli orrori della tv francese

Stasera una donna incinta e particolarmente minacciosa, la mia amica C., mi ha costretta a guardare una cosa orribile: una puntata di The Bachelor 3. Un giovane fighissimo, ricchissimo e dinamicissimo deve scegliere la donna della sua vita (nonché futura madre dei suoi figli) tra uno stuolo di ragazze ululanti (età media 23 anni, segno particolare: poco cervello). Tocchigna, sbaciucchia, scopazza e, alla fine di ogni puntata, consegna la famosa "rosa" alle prescelte. Seguono: lacrime delle fortunate e pianti dirotti delle eliminate.
Cosa succede nelle puntate (siamo alla terza)? Le bachelorettes, vestite come dei troioni, cercano di sedurre Karl, collo taurino e faccia da cicciobello. Non vi dico il tenore dei discorsi. Da chiedersi se qualcuno glieli scrive, a lui e a loro. Perché in caso contrario il livello è bassissimo e le ragazze son davvero scemotte. Quindi spero che tutto sia già programmato fin dall'inizio, che non sia un vero gioco ma una messa in scena, con delle attrici e un attore che in realtà non è né ricco né sgaio.
E' stato simpatico scambiare messaggi su msn (C. è a Lione ed io a Nantes) per due ore. I salopes, putes e pouffiasses si sono veramente sprecati, com'è facile immaginare da parte di due donne estremamente ipercritiche nei confronti di ogni altro essere di sesso femminile. Non abbiamo salvato nessuna delle concorrenti, ovvio.
Ed io mi son trovata, ah che vergogna, a sbirciare il sito ufficiale del programma (qui lo dico e qui lo nego).

mercoledì, marzo 16

Arditi calembours

Oggi a Nantes c'è puzza di (scusate l'ardito calembour) merda. Ho persino guardato sotto le scarpe per vedere se per caso ero io, ma no. E' proprio una puzza generalizzata. Chesso'io, sarà il vento che gira nel verso sbagliato e che porta i cattivi odori. Sarà la putrefazione. Boh. E cosi'ho fatto un passo in avanti rispetto a Brest, dove invece ogni tanto saliva dal porto un inquietante odorino di pollo morto (o di soia, come sostengono altri, impiegata nella lavorazione dei cadaveri di pollo). Piacevole, eggià. Ma uno ci fa l'abitudine. Un po'meno all'odore di merda.

Stamattina la Barbie bionda tutta di rosa e tacchi vestita che mi ha visitata ha decretato: stop alla palestra per una settimana, senno'continuero'ad avere male alla coscia destra. Mi annoiero'ancora di più, ma almeno per una settimana mi saranno risparmiate tre orride visioni: 1) la signora quarantenne anoressica, cui dei minuscoli fuseaux neri stanno troppo larghi, che fa tutti gli sport possibili e che solleva molti più pesi di me.
2) la coppia con neonato, anche se il marito sembra il nonno. Vengono sempre assieme e fanno gli stessi esercizi agli stessi attrezzi. Ovviamente la culla col pargolo ululante è sempre di fianco a loro (e agli altri poveri malcapitati), nonostante la presenza di un'apposita garderie.
3) la tipa figa (crede lei) in pantaloni bianchi trasparenti che vuol fare vedere che, lei, non ha nulla da nascondere.

Posso cosi'terminare tranquillamente la lettura di In cold blood di Truman Capote. Agghiacciante.

lunedì, marzo 14

L'altro esserino preferito: Uli, anche lui una decina d'anni, secondo tiranno di casa.

Presentazioni/ 1

Ecco uno dei miei esserini preferiti: Penny, dieci anni e qualcos'altro, tiranna di casa G.


Prima o poi la rapisco e me la porto in Francia.

Tze!

La mia amica Rebecca non solo è quasi vicina di casa di Paul Auster, a Brooklyn, non solo va dallo stesso oculista di Harrison Ford (una volta le ha pure tenuto la porta), ma ha osato confessarmi di aver passato il Natale 2003 con Charlotte di Sex and the city (figlia dei migliori amici di un amico). La quale non avrebbe mai smesso di parlare di Hollywood e di diete e sarebbe ora impegnata in Soccer moms, una nuova serie casalingo-poliziesca, una storia di mamme che, tra una spolverata ed una torta di mele, si improvvisano detectives. Qui si attende con curiosità il primo episodio.

The aquatic life

Consiglio la visione di La vita acquatica di Steve Zissou, l'ultimo film di Wes Anderson, ai vecchi fan del comandante Cousteau. I punti di contatto tra le avventure del bizzarro Steve e quelle del comandante francese più famoso del mondo sono notevoli: il berretto rosso, la nave da guerra (Calypso-Belafonte) acquistata alla Marina americana, i problemi con le mogli (soprattutto la seconda), il figlio morto in un incidente aereo, i "titoletti" che introducono le varie avventure. Chi, come L'Altro, da piccolo aspettava avidamente la domenica pomeriggio per una nuova puntata delle avventure del comandante Cousteau, arrivando pure a scrivergli (e ricevendo la stessa risposta dattiloscritta del piccolo Ned), puo' anche commuoversi di fronte a tanti ricordi. Chi, come me, il comandante Cousteau l'ha visto al limite in una qualche foto di un vecchio Topolino, è più attratto da altri elementi. I personaggi, la fotografia, la musica....La vita acquatica di Steve Zissou è veramente un film che non si prende sul serio (finalmente!): le creature marine sono dichiaratamente false (ma estremamente poetiche), cosi' come gli interni del Belafonte, e le avventure improbabili (vedasi l'attacco dei pirati filippini). Ma si ride, si palpita e si è coinvolti nella caccia spietata allo squalo-giaguaro.
Bill Murray, che con barba e panciotta è lontano anni luce da Lost in translation, è molto simpatico. Un po'meno Owen Wilson, che ha l'aria di qualcuno a cui hanno fatto una plastica facciale e che è in riabilitazione (deformazione da Nip/Tuck, temo). Qualcuno ha trovato il brasiliano irritante, io no: David Bowie in portoghese m'è piaciuto.

Da segnalare: Staralfur dei Sigur Ros, colonna sonora dell'incontro finale con lo squalo-giaguaro. Semplicemente magica.

mercoledì, marzo 9

Ufficio oggetti smarriti

A Parigi sono state "smarrite" le dichiarazioni dei redditi 2003 di Hervé Gaymard, ex ministro delle finanze, di Laurent Fabius e Lionel Jospin, ex primi ministri, di Claude Chirac, figlia del presidente, e di Claudie Haigneré, ministro per l'Europa. Siccome si tratta sicuramente di una distrazione o di un orribile malinteso, e visto che confidiamo nella perfetta buona fede degli interessati e dei loro amichetti, chiunque le ritrovasse (chesso'io, svolazzanti nella metropolitana per esempio) è pregato gentilmente di portarle all'ufficio oggetti smarriti più vicino.

martedì, marzo 8

Ecco una foto mia e di Rebecca. La sciarpa sulle spalle non è un vezzo ma una necessità. Sotto il sole tropicale di Washington, a maggio, le spalle della poveretta han bruciacchiato, ma sono state utili per cuocere belle bistecche. E pensare che alla partenza, a Brest, c'erano 5°...

lunedì, marzo 7

Visite

Nei prossimi giorni probabilmente non riusciro'a postare, tutta presa dai miei doveri di perfetto anfitrione. La mia amica Rebecca si installa qui per una settimana.
Rebecca è l'americana perfetta: si sveglia ogni mattina alle 5, va a fare spinning o a correre, poi va in ufficio. Alla sera lavora alla tesi in biologia marina. Raramente si concede distrazioni e, comunque devono essere pianificate con almeno una settimana d'anticipo. Abita a Washington da un anno e mezzo ma non conosce bene la città (l'ha scoperta assieme a me, la primavera scorsa, quando, in occasione della mia visita a DC, prese ben un giorno di ferie suscitando l'ilarità della famiglia, che ben conosce i suoi ritmi da stakanovista). E'rigorosamente vegetariana e non le piacciono un sacco di altre cose, come i peperoni, le olive, le melanzane e i latticini (pero'adora il burro salato). Vota democratico e non puo'sopportare Bush. Ha un'agenda, in cui segna tutti gli appuntamenti della giornata: anche quando, a Brest, veniva a cena da me (ogni mercoledi'), annotava diligentemente data e ora (sempre alle otto). E terminava puntualmente dicendo: porto il vino e i salatini giapponesi che tanto ci piacciono.
Nonostante tutto cio', prevedo una settimana piacevole: le faro'visitare Nantes e i dintorni, le presentero'Cip & Ciop, si parlerà tanto e di tutto (siamo tutte e due piuttosto logorroiche), si andrà al ristorante e, perché no, cucinero'per lei. Le piace tutto quello che faccio, dalla pasta al sugo alla torta di broccoli, e mi fa sempre un sacco di complimenti (mi fa sentire una cuoca provetta). Ovviamente non mancheranno il burro salato e i salatini giapponesi, che devo trovare anche a costo di farmi tutti i supermercati della città.
Magari postero'per l'occasione una nostra foto commovente, tanto per mostrare che anch'io ho qualche amico, anche se un po'psicorigido, che mi vuole bene.

Ma dai!

Questo pomeriggio, in palestra, per la prima volta qualcuno mi ha rivolto la parola. Trattasi di giovane istruttore che ha cercato di intavolare la conversazione mentre ero tutta sudante e presa dallo stepper. Vittima dell'emozione, non ho aperto bocca.

domenica, marzo 6

Domandina

Qualcuno sa dirmi se vale la pena andare a vedere "Ferro 3"? Ho sempre pensato, chissà perché, che fosse un horror...questo pomeriggio al cinema ho visto il trailer (qui esce a metà aprile col titolo "Les locataires", gli inquilini) e mi è sembrato più una commedia o un film sentimentale. Chiedo lumi e ringrazio con un inchino.

"Il gioco del caso e dell'amore"

Nonostante una fila immonda, dovuta al fatto che "L'esquive" ha vinto quattro Césars (mentre, all'uscita, in ottobre, quasi nessuno se l'è filato), questo pomeriggio sono riuscita ad andare al cinema, come previsto dal mio piano di battaglia. "L'esquive" ("La schivata") è ambientato nella popolosa cité di una qualunque periferia francese: i colori sono sempre scuri, non fa quasi mai bel tempo (c'è sempre vento), i personaggi sono suscettibilissimi, pronti a scattare per un nulla, e sono quasi tutti beurs, cioè magrebini nati in Francia.
Un gruppetto di liceali della cité decide di rappresentare un testo di Marivaux, "I giochi del caso e dell'amore". La bella e sfrontata Lydia, che non tiene mai la lingua a posto, è la protagonista della commedia. Krimo, innamorato timido, silenzioso e impacciato, non riesce ad immedesimarsi nel suo personaggio, troppo intimorito dalla vicinanza di Lydia che, comunque, cerca di aiutarlo e di farlo entrare nello spirito della pièce. Attorno ai due personaggi principali ruotano gli ovvi amici/amiche del cuore, intriganti onnipresenti che non riescono a farsi i fatti propri.
Battibecchi, gelosie, equivoci, teatro, parolacce, la vita nella cité, la famiglia ed altro ancora. Ma soprattutto una "lingua", quella parlata dai giovani banlieusards, che sciocca lo spettatore medio, non per la volgarità quanto per l'accento, per lo slang e le espressioni utilizzate. Per seguire il film ci vuole un enorme sforzo di concentrazione; io non sono riuscita a capire (decifrare?) tutto (ogni tanto gli spettatori ridacchiavano di qualche battuta o frase originale e io li', come un pesce, a cercar di capire eventuali tripli sensi). Lo shock linguistico de "L'esquive" è pari a quello causatomi da due bei film di Denys Arcand, "Il declino dell'impero americano" e "Le invasioni barbariche", in cui il francese pronunciato con l'accento del Quebec mi ha fatto sentire come Champollion davanti alla stele di Rosetta: una decifratrice, con l'orecchio sempre incollato allo schermo. Del primo film ho capito ben poco, col secondo per fortuna è andata un po'meglio.

Promemoria

Questa domenica è iniziata nel peggiore dei modi, con il rituale ormai spaccamaroni del "bucato della domenica mattina". L'anno scorso avevo una lavanderia automatica a un minuto da casa, quest'anno invece devo sobbarcarmi venti minuti a piedi all'andata e venti al ritorno (ché la matematica, pare, non è un'opinione). Aggiungiamoci: freddo polare, biancheria che pesa come un macigno, mancanza degli spiccioli per la lavanderia, scarpe che si slacciano in continuazione e gente all'uscita della messa che mi guarda come fossi un extraterrestre.
Unico modo per risollevare le sorti di questo giorno funesto (lo diceva già Morrissey, "Every day is like sunday / every day is silent and grey") e per evitare che possa essere ancora più squallido: un bel cinema pomeridiano. Cip & Ciop mi han tirato il pacco, quindi andro' sola soletta a vedere L'esquive, film francese che ha recentemente vinto quattro Césars (gli equivalenti degli Oscar di Donatello). Un gruppo di ragazzini della banlieue parigina che decidono di rappresentare un testo di Marivaux. Vedremo. L'Altro l'ha visto e ne è stato entusiasta (ma non so se ci sia da fidarsi, a lui è piaciuto anche Tropical malady). La scelta del film è quasi obbligata, visto che l'offerta questa settimana non è stata proprio delle migliori. La settimana prossima usciranno pero' Million Dollar Baby e La vita acquatica, che certo non mi perdero'.

venerdì, marzo 4

Il Tripode era uno degli edifici storici di Nantes. Per lungo tempo il più alto della città, ha ospitato uffici amministrativi finché non si è scoperta la presenza massiccia di amianto. E'stato "bonificato" (con conseguente spesa non indifferente di denaro pubblico), ma poi non è stato più utilizzato. Per questo il comune ha deciso di demolirlo, domenica 27 febbraio alle 10. La qui presente, sfidando il freddo polare, ha assistito a tale evento, trasmesso in diretta dalle tv locali, e non ha esitato a mettere in pericolo la propria incolumità per immortalarlo. Ecco quindi una foto del Tripode che si affloscia. Affascinante, ma che paura! Nonostante tutto fosse stato già programmato, al momento dell'esplosione tutto ha cominciato a tremare e devo aver pure emesso un "ugh!"dettato dalla sorpresa, cercando di tener ben salda la macchina fotografica.

She's a lady, anche se un po'attempata

Mattina. Vasetto rosso: crema rassodante e anti***** (e comunque non ne ho, eh cosa credete) per il viso alla ciliegia e allo zenzero.
Ok, non è poi cosi' tragico.

Sera. Tubetto verdino: crema all'argilla per il viso contro le impurità. Barattolino giallo: crema corpo rassodante e tonificante alle essenze di frutta e alla caffeina. Tubetto bianco: crema per le mani alle vitamine A, E e pantenolo. Stick blu: burroecacao che ha il solo scopo di addolcire le pellicine delle labbra perché poi io le possa rosicchiare meglio.
Che fare quando ci si rende conto di avere addosso tutto cio', e, per di più, nello stesso tempo? Minimo minimo uno si sente un intoccabile, tipo la mummia o Frankenstein. A me sembra di essere una vecchia carampana con tutti i pezzi che partono senza un adeguato rinforzo.
Adesso punto alla crema corpo nel barattolo rosso, quella con resina d'acero (ricetta canadese garantita) per pelli secche. Non posso farci niente, una delle mie perversioni è stanziarmi davanti al reparto creme, cremine e affini dei supermercati, in estasi e contemplazione. Prendo, annuso, confronto, giro e rigiro tra le mani, metto nel carrello e poi no, cambio idea e torno indietro, e riprendo in mano, riconfronto, riannuso....una tortura, insomma. In ogni caso, rinnovo il mio appello per la scomparsa dello shampoo all'arancia e allo zenzero (a meno che non me lo sia inventata di sana pianta).

giovedì, marzo 3

Perché Sanremo è Sanremo

Ma Sanremo è davvero cosi'indecente come leggo (spassosamente, devo dirlo) qui? E la Fel(l)ini è davvero cerebrolesa? E si puo'sapere chi caspita è? E i vestiti della Clerici? Voglio vedere i vestiti della Clerici!! Ecco lo svantaggio di vivere all'estero senza poter vedere la tivvù italiana: manco Sanremo ogni anno. E mi tocca poi leggere i commenti degli altri, senza poter dire la mia (non richiesta, peraltro). O ascoltare la Gialappa's, atto sempre piacevole. Ma come parla questa Chiara Chiabotto? Che cacchio c'ha nella bocca? Una patata lessa?
Mah. Vado a letto, hanno appena eliminato i Velvet (scandalooooo), Ambra si sente in dovere di dire la sua e Bonolis filosofeggia e moraleggia qua e là.