giovedì, dicembre 16

Che ho fatto in questi giorni di silenzio? Mah. Difficile a dirsi. Intanto ora sono reduce da un sedicente corso pomposamente intitolato "cultura italiana" in cui il Mago pancione ci ha appioppato per due ore le solite menate su Dante-Petrarca-Manzoni che nessun italiano normale le regge più. E domani parto alla volta di Parigi prima di sbarcare in Italia per una decina di giorni. Uauuuu! E chi li regge più questi francesi...più li conosco e più mi vien voglia di evitarli. In quattro anni di lontananza dalla madrepatria mai mi era passata per la testa l'idea di rientrare definitivamente. Sarà che Brest e la Bretagna non sono la Francia ma un'isola sperduta lontana da tutto, dove ho potuto vivere tranquillamente avendo a che fare con gente strana ma simpatica. Qui a Nantes i francesi son veramente francesi, cioè intriganti, superbi, sciovinisti, ligi al dovere e tutto il peggio possibile. Guai a chi sgarra. Io, che del baro, della bugia a oltranza e dei mezzucci ho fatto la mia regola di vita, qui mi sento spaesata. Il mio motto "solo alla morte non c'è rimedio", tratto dalla Bibbia secondo Elio e Le Storie Tese, è visto come un segno di demenza senile. "Tutto è un dramma", direbbero qui. Ma fatemi un piacere! 'Sti Francesi in Italia non riuscirebbero a sopravvivere due giorni. Pfui.

Una delle uniche cose positive di Nantes è l'enorme dispiego di soldi per le luminarie. Ce ne sono dappertutto (in centro, beninteso..dalla clinica in cui abito si riescono a vedere solo i bagliori) e di ogni forma e colore: maxifiocco di neve bianco, lamapdario dorato, simil-tende...si arriva persino alla scritta gigantesca e kitsch "Nantes 2005". Il problema è che dette luminarie son si' carine e tutto quanto, ma peseranno tre quintali l'una...quindi ogni volta che ci passo sotto o a fianco ho una certa apprensione, il passo si velocizza ed il respiro resta in sospeso per qualche secondo. Ora aspetto di vedere cosa è stato fatto a Padova: sarà sicuramente più bello e originale...

Consigliato a tutti coloro che passano a Nantes: il Live bar, rue de Strasbourg (vicino al castello dei duchi di Bretagna). Atmosfera accogliente, luci soffuse, colori caldi, decorazione simpatica (esigo di avere anch'io una tendina fatta di lucine di Natale a forma di stella!), prezzi contenuti e, soprattutto, tanti giochi. No, non è la demenza senile di cui parlavo prima (per quella c'è sempre tempo e di sicuro non tarderà) o un rincoglionimento progressivo (uhm). E'proprio la presenza di un gran numero di giochi di società: carte di ogni tipo, giochi di ruolo, tattici, di abilità etc. Si puo'scegliere su un menu speciale a cosa si vuole giocare; noi ieri sera abbiamo optato per un "piatto agrodolce" (anche se io ne volevo uno "ben speziato"), e ci siam visti arrivare un gioco ambientato in un castello, con le pedine e le carte. A volte si puo'anche interagire con altre tavolate per creare vere e proprie scenette. Ieri son riuscita a barare e ad arrivare ultima. Il gioco successivo, con le carte, ha visto tutti gridare come degli indemoniati sbattendo mucchietti di carte sul tavolo. Sono arrivata seconda senza capire granché delle regole e del senso del gioco. Tiè!

!

Ecco, questa è la mia vera eroina, altro che le biondine di Tom Robbins. Tra l'altro trovo che mi assomigli: i capelli sono gli stessi, la passione per il nero anche, l'espressione corrucciata è la mia, le tette son quelle...(sento da qui le risate)
 Posted by Hello


E' Cybersix, argentina, nata da una serie di esperimenti di un malvagio scienziato nazi (e dalla testa di Trillo e Meglia). Di giorno è un rispettabilissimo prof d'inglese (uomo! credibilissimo), di notte si trasforma in un'implacabile giustiziera e salva il mondo. Per chi volesse saperne di più, ecco un sito in italiano ()
. Completo, con tutta la patetica storia di Cybersix. Preparate i kleenex.


lunedì, dicembre 13

Dopo attenta riflessione ho capito perché leggo (quasi) solo libri che parlano di gay...semplicemente perché odio non dico il genere femminile in generale (anche se...), ma le eroine dei libri. Troppo belle, troppo fortunate, troppo intelligenti, soprattutto troppo metabolisticamente efficienti, trovano infallibilmente l'uomo/il lavoro della loro vita, spesso anche tutti e due in un solo colpo. Prendiamo per esempio i personaggi femminili di Tom Robbins, uno dei miei autori preferiti: da Leigh Cherie di "Natura morta con picchio" alla Ellen-Cherry Charles di "Coscine di pollo" alla Sissy Hankshaw (interpretata da nientepopodimeno che Uma Thurman versione grandi pollici) di "Even cowgirls get the blues", sono tutte bellissime avvenuriere che, dopo varie peripezie (amori, tradimenti, rapimenti, bombe, danze dei sette veli, autostop selvaggio, riconciliazioni) si ritrovano rigenerate moralmente e fisicamente. Chissà perché, me le immagino tutte bionde. Mi rodo d'invidia, eh? Certo. Perché anch'io non sono come loro? Certo, Sissy ha dei pollici enormi, fa pubblicità di detergenti intimi per un certo Contessa e poi si ritrova preda di cowgirls assatanate, e Leigh Cherie viene fatta prigioniera in una piramide...ma almeno protagonista di una storia un pelino più verosimile, perché no?
Semplicemente perché me ne sto svaccata sul futon con una tazza di the in mano e il computer sulle ginocchia, intrappolata, causa raffreddore, sotto una montagnola multistrato di maglietta maniche corte/maglietta maniche lunghe/golf di lana/felpa in pile. E ho il naso rosso. E un kleenex in mano. Pfui. Un paio di giorni, una decina di aspirine e mi rimetto in sesto.
Etciù.

domenica, dicembre 12

Qui, per esempio, i miei piedini potrebbero divertirsi e restare al calduccio...Playa de las teresitas a Tenerife (la foto è di J-M) Posted by Hello

Piedi freddi, cuore caldo

Cercasi urgentemente volontari per scaldarmi i piedi prima di andare a letto, non posso più continuare con questi cosi che assomigliano a dei cubetti di ghiaccio al polo nord...



Come si fa a guardare Silvana Mangano ed un giovane e aitante Clint Eastwood in un corto italiano doppiato in galiziano, alle due del mattino? Bisogna non essere proprio normali, credo. E fantasmare, come lei, di avere tutti gli uomini ai propri piedi. Ed io rientro appieno nelle due categorie.
Casalinga frustrata sessualmente da un marito apatico (il Clint), la Silvana si riscatta in sogno; io comunque la preferisco mentre fa biscottini voodoo in pastafrolla.

sabato, dicembre 11

A night at the Opera

Ieri sera ho assistito ad una rappresentazione all'Opéra, facendo cosi' il mio ingresso ufficiale nell'alta società nantese. Vabbé, se dico che in realtà si trattava della prova generale e che il pubblico era molto informale non mi si fila più nessuno. Se me la tiro un po' magari posso competere con le fighettine nantesi (che, tra l'altro, paiono fatte con lo stampino), senno'come povera italiana non ho veramente nessuna chance. Eppoi, cosa da non sottovalutare, l'Adorato ama l'opera. Affinità elettive.
Per farla breve: ieri sera ho assistito alla prova generale de "Il naso" di Chostakovitch; e io che avevo capito Tchaikovsky e mi aspettavo un qualcosa tra un balletto stile "Schiaccianoci" e il "Lago dei cigni" e e una drammatica storia d'amore e morte con cantanti ciccione dalle tette enormi che si struggono con un fazzolettino piccolo piccolo....invece è la storia di un naso che, un bel giorno, si stacca dal viso del legittimo proprietario e comincia a farsi una vita propria, mentre il legittimo lo insegue dappertutto, disperato. Il primo atto è stato un po' pesante (la rappresentazione della San Pietroburgo degli anni 30 non è proprio il massimo dell'ilarità), ma per fortuna la mancanza assoluta di riscaldamento (anzi, la presenza di aria condizionata fredda) e il battere dei miei denti mi hanno impedito di piombare in un coma prolungato costringendomi a coprirmi come una sioretta con sciarpa-scialle e giaccone-coperta. Il secondo atto è stato molto divertente: stupro collettivo ad opera della polizia, pacche sulle palle, ceri usati per sollazzarsi e cosi'via. Uhm. Giuro. E'tutto vero.
Quando ho ripreso i sensi ero in un pub bretone affumicato davanti ad un buon sidro, abbracciata al termosifone.
Giace ancora ai piedi del letto, tra nugoli di polvere: "La sorella di Cleopatra" di P. Lovely, che sovrasta "La pesca alla trota in America" di R. Brautigan di cui ho letto giusto due righe prima di cadere narcotizzata. Giuro che è l'ultima volta che compro un libro basandomi solo sulla copertina o sulla fama dell'autore. Per fotuna che erano scontati tutti e due (e ci credo).
Invece tra un po'attacchero' Michel Tremblay, autore del Québec di cui Ciop è fan e possiede circa venti libri (lo stronzetto ha pure una copia autografata da Armistead Maupin, probabilmente un giorno o l'altro strappero'la pagina e la ingoiero') . Mi chiedo perché tutti gli autori che ho letto ultimamente siano gay o molto amati dai gay o parlino di gay. Comincio a pormi alcune domande esistenziali.
Dovrei darmi a letture più frivole, tipo "Il diavolo veste Prada" di Lauren Weisberger, ben accetto come regalo di Natale.

giovedì, dicembre 9

Pensierino della sera Posted by Hello
Ingredienti consigliati per una seratina casalinga: qualche bicchiere di Pink Martini (Hang on Little Tomato), una spruzzatina di Propellerheads, qualche grammo di Bugge Wesseltoft ed una manciata di Pizzicato 5.
Da ascoltare senza moderazione.
Cibo
Una cosa che ho sempre odiato, e che ho dimenticato di mettere nella lista, è il grasso della carne. Quella pellicina a volte sottile sottile, a volte bella spessa che tutti sembrano particolarmente apprezzare ma che a me fa senso. Ogni volta che me la trovo davanti mi sento obbligata a sezionare la carne per interi quarti d'ora finché l'obbrobrio non sparisce del tutto; lo faccio anche col prosciutto crudo. Mai e poi mai avrei pensato di poter mangiare quella cosa molliccia ed elasticosa...fino a stasera. Invitata da Cip & Ciop per assistere alla puntata finale della nostra beneamata serie Alias e per essere dovutamente rifocillata, mi son trovata sul piatto una massa informe di manzo mista a bacon e sottiletta. Passi l'aspetto, magari sarà buona, mi son detta; Ciop ai fornelli se la cava bene, dopotutto. Sistemati su un simpatico divanetto a molle, dandoci di gomito causa mancanza di spazio abbiam cominciato a tagliare la carne. E li'ho visto: strati e strati di grasso e carne veramente elastica non solo sotto il coltello ma anche in bocca. Dieci minuti per masticare il primo boccone mi son sembrati un po'troppi e i coretti di "sguish sguish sguish glomm" delle nostre mandibole erano francamente imbarazzanti. Dopo varie acrobazie son riuscita ad ingurgitare un secondo boccone, pensando tra me e me alla penitenza che mi sarebbe toccato fare l'indomani per purificarmi: digiuno completo? dieta del minestrone? dieta a punti? cinque avemarie e tre padrenostri? Le buone intenzioni c'erano, ma dopo aver tagliato un altro pezzo di grasso ed aver visto che il filino di carne che era attaccato sanguinava, ho gettato la spugna al grido di "a tutto c'è un limite, santoiddio". E mentre Cip & Ciop cominciavano a tocchignarsi sul divano e ad allungare le mani su per la mia schiena, mi son decisamente concentrata non tanto su questo tangibile segno di amicizia quanto sull'eliminazione dei residui di grasso che avevano infestato ogni spazio possibile tra i denti. Operazione difficile da eseguire senza stuzzicadenti né filo interdentale, che richiede una certa abilità nel non emettere ridicoli risucchi e nel non farsi sgamare con un dito in bocca.
E' finita che la puttana bionda è morta, che lui e lei si son ritrovati e baciati appassionatamente (coretto di "oooohhh" di noi tre romanticoni), che Cip ha cominciato a guardarmi le tette e allora ho capito che forse era ora di rientrare.

Regali sotto l'albero
Altro che libri, altro che insulsaggini tipo maialini cinesi portafortuna o tanga maculati: a Natale voglio questo !! http://news2000.libero.it/noi2000/no107.html

mercoledì, dicembre 8

L'ho appena scampata bella...stamattina il cursore del mio PC ha deciso, cosi'su due piedi, di non muoversi più, per un'oretta. Sciopero. Tiè alla Sfruttatrice. Vacanza. Ho sfiorato l'infarto e cominciato a delineare tutti i possibili scenari apocalittici dovuti alla mancanza di contatti col mondo: no cursore uguale no internet uguale solitudine in una terra ostile uguale e adesso come faccio uguale oddio finirà che mi ritroveranno qui morta stecchita accanto ai rottami del portatile. Stranamente sono rimasta calma, e con una buona dose di pazienza certosina son rimasta a cincionare sui tasti. Il cursore si è impietosito e paf! di colpo ha ricominciato a muoversi. O gioia, o gaudio! Tutto mi è sembrato più bello. Avrei anche potuto cantare. Beh insomma, quasi.
Tà-dah! 1
Eccomi appena fuoriuscita dalla doccia, tutta bellina e saltellante e profumata e spumeggiante, grazie anche a questo magnifico deodorante made in USA al Big Babol...ogni tanto tolgo il tappo e mi faccio una bella sniffata, proprio come con la colla! Amenità varie a parte, dopo la doccia mi viene una piomba da chilo e mi sa che tra poco me ne vo a nanna, da buona vecchierella che si rispetti.
Colonna sonora: The Notwist, Neon Golden.
Tivù accesa senza audio su oscura partita di calcio tra oscure squadre per oscura qualificazione di oscura coppa. I blu hanno vinto. Bah. Mi sa che quasi quasi preferivo i bianchi.
Che seratina, eh?

Tà-dah! 2
Scene da Far West oggi in facoltà. O meglio: storie di ordinario squallore al dipartimento di italiano. Mentre incrociavo casualmente l'Adorato e cercavo di trattenerlo con nebulose domande a cui davo fantozziane risposte, schiaffeggiandomi mentalmente per non aver messo la gonna quella nera con uno spacco centrale enorme, urla disumane sono fuoriuscite dall'ufficio del Mago Pancione. Detto panzone stava inveendo contro la povera collega Prozac, amabilmente definita, a più riprese e su toni di voce sempre più elevati, "cogliona che non sopporto più". Sfortunatamente lei non era presente: era nell'ufficio accanto e temo abbia sentito tutto. A quel punto, l'Adorato è cavallerescamente partito per intervenire e calmare il panzuto. Ahhh! Che uomo! E'pure sensibile e non rifugge davanti al pericolo (quando è incazzato, il Mago Pancione lancia raffiche di sputacchi corrosivi).... E la cicatrice che ha vicino alla bocca mi ispira di tutto tranne che sentimenti platonici. "Vadi, vadi, per carità" è tutto quello che son riuscita a dirgli. Pietà. Il pathos era talmente forte e il mio uragano ormonale talmente violento che non ho capito più nulla. Vedremo alla prossima puntata. Per il momento penso di tampinarlo con astruse mail in cui velatamente gli spiego cosa voglio da lui, infarcendo ovviamente il tutto di dotte citazioni latine e greche per mostrargli che aho so'colta e di esempi tratti dall'Aida e dal Rigoletto, di cui lui è fanatico. Mi pare una buona tattica, no?
In ogni caso, quella vipera di Mimi, mio compagno di corso gay, sostiene che è chiaro come il sole che l'Adorato è omo. Tutta gelosia. Glielo faro'vedere io di cosa sono capace.

Tà-dah! 3
Alla tv stanno facendo "Svegliati Ned!", simpatico filmetto irlandese che vidi una marea di anni fa in un cinema all'aperto di Padova dotato di zanzare-topo e di veri topi che si rincorrevano sotto lo schermo proprio durante la pausa, quando, per sfuggire al caldo africano, l'ignaro spettatore sleccazzava il suo gelato. Ora l'amico grassottello del vecchietto secco secco è in moto, nudo, e gli ballano le tette; ovviamente ha più tette di me (non che ci voglia molto). Pfui.
Nel periodo "cinema anglofono che non si caga nessuno", durato circa un annetto, riuscii a vedere capolavori del calibro di: 1) film irlandese di cui non ricordo il nome su bambina orfana (credo) il cui fratello era stato rapito in fasce da foche assassine. Favola mielosa rivista un anno dopo e trovata insopportabile, ma che riusci'lo stesso a strapparmi qualche lacrima nella scena in cui il fratello dato per morto ritorna via mare in quello che mi sembro'essere un gigantesco guscio di noce; 2) "La dodicesima notte", tratto da Shakespeare, con quell'insopportabile della Bonham-Carter, come sempre in vestiti d'epoca, invischiata in un'ennesima commedia degli equivoci in cui lui ama lei che pero'è un lui che ama lui che in realtà è una lei che ama l'altro che in realtà è suo fratello creduto morto (oddio, anche lui rapito da foche assassine?); 3) Altro film di cui non ricordo il nome, su ricca famiglia di ereditieri inglesi, con la Scott Thomas; 4) Orlando, un incubo. Due palle cosi'. Si'si' lo so, non sono un'intellettuale, non l'ho mai detto.
Ma vidi anche cose simpatiche, come The snapper e The van, che rivedrei volentieri.
http://www.bloopers.it/film/testo.php?Lettera=A : se avete pazienza e tempo da perdere! E'un sito simpatico e completo sui vari errori nei film. Adesso è ora che vada a sognare l'Adorato.

Ultima cosa, prima di andare a raggiungere l'Adorato ahimé solo nel mondo dei sogni. Pubblicità appena vista alla tv: una banca francese propone consigli finanziari separati per marito e moglie, per il giorno in cui divorzieranno. No comment e viva l'ottimismo.

martedì, dicembre 7

Ricchi premi e cotillons

Già già già.
Voglio proprio sbancarmi.
Cari i miei due o tre frequentatori di questo blogghino, fatelo per me. Aiutate G., misera tapina, a decidere come organizzare il proprio futuro. Eddai, ci si avvicina al Santo Natale, abbiate almeno pietà. Poi vi dico cosa metto in palio (tipo: la mia virtù).
Ecco a voi una serie di opzioni intelligenti e verosimili scelte da lei medesima in pirzona pirsonalmente. Per aiutarvi, la stessa ha espresso il suo voto in cazzetti (o stellette, come preferite):

- continuare il Master merdosetto **

- fare la mantenuta a vita a spese di un povero innocente *****

- farsi bionda *1/2

- farsi piccola fiammiferaia in vista del Natale (non cominciate a commuovervi eh!) ***

- partire in Brasile e fare la ballerina di samba ****

- partire in Brasile e fare il ballerino di samba ***

- dichiararsi al prof d'italiano romanaccio, vivere con lui felice e contenta e obbligarlo a gettare quell'imbarazzante giacca a vento con collo pellicciosetto******

- partire col primo/a che passa **

- entrare in un film, tipo una cosa lacrimevolissima strappalacrime straziacuore di cui alla fine G. diventa l'acclamata eroina fra tripudi di folla ululante****

- partire col tipo della pub Hugo Boss ***

- darsi allo shopping matto e disperatissimo di cose perfettamente inutili**

- darsi da fare per avere tutti gli uomini ai suoi piedi (ma tutti tutti eh?!, proprio tutti)****

La poverina è confusa, lo vedete bene. Datele una mano (e magari anche qualche euro) e aiutatela a scoprire chi è veramente e cosa vuole fare, visto che lei non lo sa ancora. Beh, magari si scopre che ha una tripla personalità ed una sorella gemella cattiva (o buona, dipende dalla prospettiva)...in questo caso non ditele nulla, vah. Siate pietosi ché, come già detto prima, è quasi Natale.
Il dio dei mezzi pubblici esiste eccome e ne ho le prove: ogni giorno riesco a fare il tragitto casa-facoltà indenne, nonostante i vari autisti dell'autobus 51, donne comprese, siano convinti di essere il terzo fratello Schumacher e cerchino di battere tutti i record possibili....quello che mi ha riportata a casa stasera si è fiondato a tutta velocità contro (non verso, ma proprio contro) la pensilina della mia fermata, per poi frenare col fischio, aprire le porte in movimento e sbattermi fuori. E tutti gli altri passeggeri han trovato la cosa normale, continuando a parlottare o a leggere; l'unica vecchierella tutta impaurita con lo zainetto sulle spalle, in precario equilibrio, ero io. Tuttavia mi son riscattata: con inaspettata agilità ho saltellato fuori dal bus, continuando a ringraziare il dio dei mezzi pubblici per essere stato ancora una volta clemente con me. Vedremo bene come va domattina.
Dottor N.Dent (http://www.ihaveanightmare.blogspot.com, son talmente buzzurra che manco so come si linka), l'altra notte ho sognato che avevo una storia non proprio platonica con il mio prof di italiano, un bell'uomo sospetto gay...cosa devo fare? Stamattina l'ho visto in facoltà ed ero in quasi adorazione tipo bocca splancata e gambe mollicce, sudorazione abbondante e salivazione a zero....sarà mica grave??
Attendo Sua pronta risposta.

G.

lunedì, dicembre 6

Amo: le serie tv americane, la gente che ama ridere, il viola, mangiarmi le pellicine della bocca, le caramelle mou, i miei due gatti, gli orecchini pendenti, i broccoli, il nero, cucinare, i fumetti, l'ombretto verde, i regali inaspettati, le sorprese, le foto, i costumi olimpionici, lo sherry, il caffé, Jude Law, gli aperitivi al bar QV di Brest, i viaggi in treno, nuotare, scherzare, gli sconosciuti che mi sorridono, sorridere agli sconosciuti, i piumoni, le calze di lana, le gonne, il cioccolato al latte, andare al cinema da sola, il kitsch, cantare, il gel doccia al cocco, fare jogging, la Nutella, i sogni, il rosso, i sandali, il sushi, pensare che i film che mi piacciono possano finire diversamente la seconda volta che li vedo, fare la doccia, stare in pigiama tutto il giorno, la mia crema corpo alla caffeina, il pesto, il verde, camminare per la città senza una meta, i berretti, la generosità, stare alla finestra, l'hammam, le piante, il poster viola che staccai a Padova nel 91 e che mi segue ovunque, l'altro poster violaceo con le vampiresse, la bici, le stilografiche, i salatini, il basilico, il mio Swatch in plasticona, il muschio bianco, le cene con gli amici, i capelli lunghi, i maglioni a collo alto, il Martini, gli occhi, le orecchiette con pomodorini e spada, i miei nei, gli anelli, le sciarpe, leggere a letto, il jazz, inveire da sola, le mie occhiaie, la gente autoironica, quelli che mi conoscono e che continuano a volermi bene, bere vino bianco mentre cucino per gli amici, le mie ciabatte quasi decennali, il the verde, il cappuccino, gli Smiths, i viaggi all'avventura, le luci notturne e la notte in generale, la coperta in pile, andare dalla parrucchiera, la gente che ha cose da raccontare e che le sa raccontare bene, le cartoline, la forcina per capelli a forma di stella, fare la vittima, guardare, il marzapane, i salatini giapponesi, leggere il giornale mentre faccio colazione il sabato mattina, essere scarrozzata in macchina, gli specchi, i fiori, le case in mattoni rossi, le patatine al formaggio, le cicatrici, guardare la tv fino a tardi, i camini, le poltrone, le polpette coi broccoli, l'aglio, le scatole di latta, Lamù e Arsenico detto Lupin che fanno coppia fissa, la gente zen, i vecchi manifesti di film, le palle di vetro con dentro la neve finta, il mio fedele zainetto blu, i film di Woody Allen, la canzoni di Nina Simone, i libri/film gialli, leggere il giornale in aeroporto, le ringhiere in ferro battuto, il Chrysler Building a New York, i film americani anni 40, immaginare di essere teletrasportata nella NY degli anni 40, l'art deco, Edward Hopper, i Simpson, camminare sotto la pioggia.....(continua)
Detesto: la gente che parla a vanvera, i peli/capelli che restano nella doccia (soprattutto quando non sono miei), il cavolfiore, il giallo, le bionde in generale e la stronza che è a lezione con me in particolare, la mancanza di humor, le cose/persone pretenziose, l'aggressività, le camicie da uomo con le maniche corte, i calzini bianchi/beige/bordeaux, le rape, gli insetti, il radicchio, gli uomini ingioiellati, gli stivali che qui sono alla moda e che altro non sono se non paffuti doposci, l'estate, le doppie punte, le pellicine, la bavetta bianca ai lati della bocca, i riportini, la gente che non fa altro che dare consigli ma che non ne accetta nessuno, le scarpe con la zeppa, gli uomini lampadati, chi non ama mangiare, gli schizzinosi, la vinaigrette, le ostriche, i luoghi comuni sull'Italia, Pinocchio, la moda che bisogna per forza seguire, la fantascienza, le scarpe con la punta appuntita, il tanga che fuoriesce dai pantaloni, la tirchieria morale, la cattiveria, i cani troppo grossi e quelli troppo piccoli, chi non mi lascia dormire, i collant color carne.
Perché non continuate voi questo elenco, con le cose che proprio non vi piacciono?


Cose che avrei potuto fare questo week-end: pulire casa, fare una lavatrice, buttare i resti plasticosi della vecchia tavola, andare a correre al parco, sostituire la pila dell'orologio, studiare, comprare qualche libro, ricaricare il cellulare, tagliarmi i capelli.

Cose effettivamente fatte questo week-end: zero.

venerdì, dicembre 3

Umpf

Harrison Ford non mi ha rapita (in cambio, in due ore è riuscito a evadere e a scoprire che l'assassino monco della moglie era il suo migliore amico), George Clooney non è venuto a giocare al dottore nelle vesti del Dr. Ross di E.R. e non si è appoggiato allo stipite con una bottigliola di Martini per un'intima festicciuola alcolica, Jude Law non mi ha rinchiusa nelle segrete del palazzo per sodomizzarmi tra i bidoni per la raccolta differenziata, il tipo della pubblicità Lacoste non è venuto in cucina a farmi un caffé completamente nudo, Michael Vartan (di Alias, per i profani) non mi ha spalmata di Nutella, Grissom (di C.S.I.) non mi ha sezionata come fossi un insetto, Johnny Depp non si è calato dal tetto con una corda per passare una torrida nottata, Antonio Banderas non è venuto a legarmi sadicamente come in Légami!, Orlando Bloom a quanto pare non è sotto il mio piumone, Keanu Reeves è sceso a comprare le sigarette tre ore fa (ma tanto so che torna)... Insomma, proprio una serata di merda. E'venuto solo Brad Pitt che aveva finito il latte, ma siccome mi fa veramente una pippa manco gli ho aperto.
NOOOOOOOOOOOOOOOO! HO UCCISO IL CONIGLIETTOOOOOOOOOOOO!
SONO UN MOSTROOOOOOOOOOOO
Ma si', il coniglietto di cioccolato della Lindt da 100 grammi, quello tutto carino nella stagnola dorata col fiocchetto rosso (per il ciocco al latte, ché non amo il fondente) ed il campanellino squillante, quello che Rebecca mi aveva regalato una Pasqua e mezza fa e che era sempre rimasto su una mensola perché tra noi vigeva un tacito patto: tu non mi mangi ed io ti faccio la guardia alla casa, proprio quel coniglietto li', sopravvissuto a un trasloco e scaduto già da un annetto (ma non mi pare il caso di fare tanto gli spocchiosi davanti al cioccolato, eh!)....snif....una sera qualunque, dopo una cena qualunque, occhi inquieti perlustrano un frigo desolato e perquisiscono l'armadietto dei commestibili. Ecco soprattutto cosa succede dopo aver ospitato l'Altro per un week-end: tutte le mie provviste per dicembre si sono volatilizzate. E io 'sta settimana proprio non avevo voglia di andare a far la spesa...il casolino più vicino è a un chilometro (vabbé son sempre la solita esagerata) e il supermercato carissimo a due. Fortuna che almeno abito in un quartiere chic. Anzi: diciamo che il mio palazzo è quello più sfigato del quartiere chic.

Zoologia 2

Questa volta tocca ai prof universitari. Dopo Il nano da giardino, di cui ho parlato poco fa, ecco una breve descrizione di quegli sventurati del mio Master:

Il mago pancione. Esimio prof di italiano prossimo alla pensione, ha deciso di aderire alla corrente modaiola finto clochard: da due mesi ha sempre lo stesso maglione verde di lana bucherellato dalle termiti, un paio di pantaloni maculati nei punti strategici, una camicia multicolore che non si abbottona completamente e lascia intravedere l'orrida panza da nono mese di gestazione, più uno simpatico zainetto da turista tedesco col quale si balocca in giro per la città. Celibe, senza figli, è sempre da solo. Non gode di vita propria. Intravisto un sabato sera mentre mangiava da solo al ristorante. Week-end andato in vacca causa angoscia da "oddio un giorno anch'io potrei essere cosi'". Pessimo prof, urla come un dannato e sputacchia a vanvera, di preferenza sull'angelico visetto della studentessa italiana cagacazzi che fa domande infide da tipica studentessa italiana che ha crisi di vomito al solo sentir parlare di Manzoni.

Prozac. Donna prof sulla quarantina, look giuovane e dinamico alla "vorrei ma non posso", fascetta tra i capelli e scarpettine alla moda, non guarda mai negli occhi ma sempre a terra. Quando parlo con lei mi guardo anch'io i piedi, sia mai che una mattina son uscita in ciabatte e calzini spaiati...Ansiosa, depressa, angosciata, gode nel dar brutte notizie e si rattrista allorché tutto si risolve. Prossima alla crisi di nervi ed all'abuso di psicofarmaci. Sicuramente il marito ha frotte di amanti vogliose a destra e a manca. Consiglio del medico: una quindicina di Prozac a stomaco vuoto.

Pavarotto. Prof italiano di storia dell'opera, chiaramente omosessuale che non ha ancora preso coscienza della propria gaytudine, non guarda mai le gambe delle ragazze né le scollature. Belloccio, tenebroso e romano.

Carmencita. Prof spagnola che se la tira che tra un po'si spacca tutto, ama far sentire gli studenti come delle merde secche. Amica di tutti i pezzi grossi del mondo culturale nantese, farebbe meglio a parlare di meno e a insegnare di più. Tutti i suoi corsi iniziano immancabilmente con "io che qua", "io che là", "io che su e io che giù". Verrà purtroppo abbattuta da una luminaria da tre quintali e mezzo. Ay!

E ancora mancano La krukka dislessica, La puttana (italiana anche lei, dice sempre "devi essere più coinciso", le piacerebbe essere puttana ma, come dice il mio amico F., è veramente un dito ar culo), La pazza (come se gli altri prof fossero normali...) e gli altri simpatici amichetti. Ma ne parlero'un'altra volta.

Prima di riattaccare, giusto un ultimo rigurgito...mentre mi spostavo invano dal punto B al punto C durante le mie peregrinazioni pomeridiane, mi è venuto in mente un episodio del liceo...una volta vidi una mia compagna di classe, biondazza appartenente alla classe superborghese megastellare, con un anonimo maglione blu uguale al mio. "Hei, abbiam lo stesso maglione" dissi io ingenuamente, "l'hai preso da Benetton?. "Ah", rispose lei con un sorriso magnanimo e pietoso come se io fossi stata la piccola fiammiferaia, "il mio è di cashmire". Paf. Silenzio glaciale. Il mio era qualcosa tipo misto fintalana-vero pelo di ratto che lo metti due volte e poi si autodistrugge...
Dopo questa parentesi commovente me ne vo ai fornelli a prepararmi una cenetta che anche la piccola fiammiferaia nei suoi giorni peggiori rifiuterebbe sdegnata...
A dopo forse, se Harrison Ford non viene a rapirmi.

Penso e scrivo

Aperitivo evitato per un soffio, fiuuuuu...cosi'potro'risparmiare questi venti euri che poi immancabilmente sabato gettero'alla commessa della Fnac per comprarmi un cdiettino di jazz elettronico nun male ovviamente consigliatomi da l'Altro (eh si' perché, oltre a tutto il resto, l'Altro è un appassionato musicofilo che spazia da Mozart a Aphex Twin in due e due quattro)...aperitivo evitato grazie alla mancanza di rispetto, professionalità e gentilezza dei prof francesi, che in questo non hanno nulla da invidiare a quelli italiani. Ho perso buona parte del pomeriggio per parlare con i prof Tizio, Caio e Sempronio approfittando delle loro ore di ricevimento, solo che essi non trovavansi là dove dovevano essere...essendo io al punto A, loro erano immancabilmente al punto C o D o in qualche altro sottopunto della spaziosfera, inghiottiti da qualche misteriosa nebulosa scaricabarile...alla fine di tutto questo peregrinare in cui mi son sentita come nelle dodici fatiche di Asterix, un nano da giardino alitotico in completo girgio ha cercato di convincermi della mia pochezza intellettuale sbolognandomi in due minuti e scaricando la patata bollente ad altri essendo io un Caso particolare (d'ora in poi esigo di essere chiamata Caso particolare, saro'il vostro incubo in pigiama a gatti blu).
Avrei anche potuto scampare all'aperitivo in seguito a collisione di bus con: 1) auto guidata da tizio con cellulare nella destra e sigaretta nella sinistra; 2) pedone suicida; 3) auto disinvolta nel far retromarcia; 4) regolamento di conti tra fuoristrada alla rotonda a dieci metri dalla mia fermata. Ma il dio dei mezzi pubblici ha deciso altrimenti; la collisione è dunque rimandata ad una prossima puntata.

giovedì, dicembre 2

Mi son lasciata convincere per un aperitivo, stasera, con alcune amichette di corso, Ics Ipsilon e Zeta. L'ultima volta è finita alle tre di mattina a casa di qualcuno, rannicchiata con Ics in un angolino a spettegolare in italiano sui presenti e a battere sulla credenza col bicchiere vuoto perché il padrone di casa ce lo riempisse di nuovo...il tutto era cominciato nel migliore dei modi verso le sette e poi è velocemente degenerato. Il giorno dopo a lezione, sorrisi e sguardi imbarazzati.
Ics è carina caruccia, molto trendy, rigida come una bacchettina. Cosa spiacevole, con la gonna mette degli orrendi collant color carne che le fanno le gambozze (e poi ride quando vede i miei collant multicolori).
Ipsilon è la padrona del mondo e sa tutto lei, si permette dalla sua postazione di darmi consigli su quello che dovrei e non dovrei fare, in più si porta sempre dietro il ragazzo ed un cagnazzo pastore tedesco altro due metri che puzza come una fogna.
Zeta è zen, è sempre sulla sua nuvoletta, ride alle battute dopo dieci secondi e non si accorge di quello che succede attorno a lei.
Tutto sommato son simpatiche, quando non stan sempre li' a parlar male di tutti o a discutere di vestiti scarpe pettinature ragazzi che dopo dieci secondi la noia mi imprigiona e zac!, meccanismo di autodifesa, stacco la connessione e comincio a pensare a quello che potrei prepararmi per cena se solo avessi una cucina normale in un appartamento normale con un forno normale (anzi, un forno tout court) e dei vicini normali che mi inviterebbero a cena un giorno si' e l'altro e coi quali bivaccare fino alle cinque della mattina e non invece quella piattola che alle sette di mattina, puntuale come un cucù, si soffia la proboscide svegliando tutto il palazzo.

Stasera, quindi, mi perdero' l'ennesimo passaggio in tv del film "Il fuggitivo" con Harrison Ford, che ho già visto nove volte e che vedrei volentieri altre nove senza neanche fiatare...un po' come La signora in giallo, insomma.

Alias

Non so voi, ma io stasera fuggo a casa di Cip e Ciop a vedermi tre quasiultime puntate della terza serie di Alias, la posta in gioco è veramente alta...eppoi mi preparano pure la cena, gli angioletti!

mercoledì, dicembre 1

Progetti di vita

Mi sa che prima o poi devo mettere delle tende alle finestre del mio covo...magari non come quelle che mi diede la moglie del padrone di casa l'anno scorso, piccoline e bianchine e fatte all'uncinetto e con dei gattini ricamati, che sebbene il mio encefalogramma piatto abbia un leggero sussulto ogni qualvolta la parola "gatto" viene pronunciata (bip!) non me la sentii proprio di appenderle e finirono nel dimenticatoio sotto il lavandino, vabbé che avrebbero potuto fare il paio con il fantastico orologio beige in cartongesso a grandezza umana rappresentante una bottiglia di latte, un croissant, una scodella ed un quadrante che mi ritrovai in cucina al rientro dopo le vacanze, anche lui messo in fretta nel dimenticatoio in un cassetto della cucina al grido di "io questa merda non la tengo", e hop! ni vu ni connu, come dicono da queste parti (ma il mio amico il Galiziano, che ha affittato l'appartamento dopo di me, ha tenuto tendine e orologio che mostra agli eventuali ospiti con freddezza e padronanza da perfetta maîtresse de maison) . Il problema è che nelle mie due stanzette le finestre sono enormi tipo tre metri di lunghezza l'una; bellissimo perché poi la vista dà su una serie di giardinetti e retro di palazzi quindi niente strade né rumori molesti, ma sono anche vagamente esposta agli sguardi lubrici e perversi dei vicini di casa che naturalmente sono li'che aspettano che io mi mostri come mamma m'ha fatta. Lista degli inconvenienti che potrebbero essere evitati con un bel paio di tendine:

- io che gironzolo per casa in assetto di guerra: pantaloni del pigiama bianchi con gattini blu, apparentemente orrorifico (l'Altro, che ci è abituato, ora non fa più una piega limitandosi a guardarmi con disprezzo e dimenticando che fu lui a regalarmi detto pigiama), strato di magliette magliettine tipo I love Boston, vecchio gilet nero informe, molletta sui capelli tipo Heidi, occhiaie ben in vista e faccia patibolare. Fortuna che dalla finestra non si vedono i calzini, oggi blu con disegnini di Snoopy sapientemente abbinati a pantaloni di pigiama rossi a scacchi;

- io che gironzolo per casa tenendo in equilibrio piatto con misera cena tipo purè e piselli e che mangio voracemente cosi', in piedi;

- io che esco precipitosamente ignuda dal bagno dopo essermi accorta che l'asciugamano è sullo stendino nel dressing (in questo appartamento non manca nulla, c'è pure un dressing eh si' cari miei);

- il disordine perenne che regna in casa (pile di libri, montagnole di vestiti, torri di non-si-sa-bene-cosa);

- eventuali ospiti in déshabillé come Cip che ha bivaccato a casa mia per qualche tempo e che già alle nove di sera si metteva in pigiamino e si rannicchiava sulla poltrona (mentre io ovviamente da brava italiana ero tutta indaffarata ai fornelli);

- io che mi metto le dita nel naso;

Onde per cui al fine di evitare che la sottoscritta diventi il morboso oggetto del desiderio di qualche vecchio vicino feticista innamorato dei pigiamini kitsch, regalatemi delle tendine per Natale! Le sottoscrizioni sono aperte, si attendono laute donazioni.

Se scopro il modo per mettere le foto nel blog vi mostro quella di me che mi lavo i denti, very sexy, che turberà i vostri sonni per un bel po'

Canzonette

Musiques

A grande richiesta del simpatico amico Mino, ecco la mia personale e discutibile top 20 del 2004, con gli album e le canzoni che ho più ascoltato durante l'anno quasi passato, è soggetta a bruschi cambiamenti d'umore, è rigorosamente fatta in ordine sparso e mancheranno un pacco d'altre canzoni...

1- Belle & Sebastian Fold your hands child, you walk like a peasant (chi me l'ha rubato è
veramente uno stronzo)

2- Bran Van 3000 Discosis

3- Divine Comedy Best of

4- Pixies Debaser

5- Portishead Live at Roseland NYC

6- Queens of the Stoneage Another love song

7- Bran Van 3000 Drinking in L.A.

8- Massive Attack Blue Lines

9- Jefferson Airplane White Rabbit

10- Portishead & Paul Weller Wild Wood

11- Wu Tan Clan Gravel Pit

12- Abba Best of (embé? mi tira su di morale quando son depressa)

13- Nina Simone (una sorta di best of casalingo)

14- F. Battiato Strani giorni e Insieme a te non ci sto più

15- OST Kill Bill 1 e 2

16- OST Lost in translation

17- Propellerheads feat. Shirley Bassey History repeating

18- Sigur Ros Staralfur

19- Rem Bad Day

E al ventesimo posto, per la serie "allegria!", dulcis in fundo (ovvero: last but not least) Morrissey & The Smiths Everyday is like sunday

Tristi bocconi

Amare verità

Ebbene si', questa è l'amara verità: non è tutto roseo nel magnifico mondo di Clélialand (questa la capiscono al massimo due persone)...