domenica, marzo 19

Un tranquillo sabato di paura (bonus)

L'orrore del sabato sera continua. Non contenta di avermi trascinato a cantare le oscene canzonette di Sanremo, la solita V. mi ha obbligata a passare una serata ad ingozzarmi di: patatine al formaggio, olive, arachidi, vino bianco a fiotti (il mio bicchiere era, chissà come, sempre colmo), l'immancabile pasta e, per finire, il temutissimo dolce "1000 calorie a occhiata".

Ecco la ricetta per gli arditi: qualche pavesino, tanta Nutella, tanto zucchero, tanta panna, tanto cioccolato fuso. Il risultato è una bomba compatta, più temibile di una Molotov. Questo spiega come mai, mentre guardavamo il DVD di Gad Elmaleh, un comico francese, mi sono addormentata sette volte, al ritmo di risata-ronfata-risata-ronfata etc.

Ora, dopo una giornata di digiuno, mi sento pronta a sfidare le barricate per andare a guardarmi "Truman Capote", film su uno dei miei scrittori preferiti (un consiglio: leggete "Musica per camaleonti").

mercoledì, marzo 8

Tira più una patatina che un carro di buoi

Anche questa è l'Italia...Stasera, zappando tra i canali della tv francese (che, francamente, comincia ad inquietarmi), ho visto il faccino del nostro Rocco Siffredi che vantava la sua gloriosa carriera, le sue performances e, soprattutto, la sua nuova e interessantissima autobiografia. Mmmhhhh...Non ultima, la pubblicità in cui il nostro declama "Io, che di patatine ne ho viste tante...", spiegando poi il significato recondito del termine. Bah.

Intanto aspettiamo con ansia l'apertura di una scuola di recitazione per attori porno [sic!].

lunedì, marzo 6

"Quo vadis, baby?" "Boh"

Attirata dal titolo (mannaggia a me), stasera mi sono vista uno degli ultimi arrivi dei ragazzi del muletto. Quo vadis, baby? è stato quasi un incubo. Colpa, probabilmente, della bassa qualità dell'immagine. Non sono nemmeno riuscita a capire se il film era in bianco e nero o no...Non siamo arrivati però ai livelli di Saw 2, filmato direttamente in un cinema veneto, costellato dai commenti degli spettatori ("Vara, ghe spaca el colo!"). Altro che horror...

Dicevo, mi son vista questo film di Salvatores. Probabilmente avrei dovuto vedermi per la terza volta "Good bye Lenin!", sarebbe stato più divertente. Era da tanto che non vedevo un film così deprimente, triste e cupo, e da Salvatores proprio non me l'aspettavo.

Per fortuna, il titolo mi fa pensare (non so per quale perversa connessione nella mia testolina) all' "Hasta la vista, Linky!" di Bart Simpson/Terminator nei confronti di Milhouse/Lincoln durante una recita scolastica...

Un tranquillo sabato di paura / la fine

Tutto è cominciato verso le 19, mentre ero in metropolitana. La solita V. mi telefona, urlando "Oooooh! Ma non puoi portare qualche uomo? Dai, che qua siamo già ubriacheeeee!". "..." rispondo io, sempre più perplessa e con un'enorme voglia di andarmene lontano dalla serata Sanremo. Sì, conosco qualche uomo, ma dubito che voglia passare la serata con quattro ragazze di cui: due fidanzate, una single agguerritissima che se vede un uomo per vendetta gli stacca le palle a morsi ed un'altra single che non sa più a che santo votarsi.

In realtà la serata è poi andata bene. Gli ometti spauriti di cui nel post precedente hanno tutti dato disdetta (chissà perché...) e ci siamo quindi ritrovate noi quattro, da sole, con un'enorme quantità di cibo e vino. Io mi sono attaccata alla bottiglia (un ottimo "Entre deux mers"), trovando così il coraggio di cantare le canzoni di Eros Ramazzotti. E senza vergognarmene, per di più. Con quelle della Pausini ho avuto un po'più di problemi. Tra una critica alla Ilary ed un commento sulle non-tette della Victoria ("hi hi hi, ne ha meno di me"), fra un tiramisu casereccio ed un bicchierino di rosso (l'ennesimo), tra la canzone sui piccioni (questo almeno è quello che ho capito) e le altre che non hanno lasciato il segno, la serata è passata. Il colmo? Arrivata a casa verso l'una, ho subito messo su Rai 1 per conoscere il vincitore del Festival e cantare "Volare" assieme ad Eros e Laura. Cose che, fino a qualche tempo fa, non avrei fatto manco sotto tortura.

giovedì, marzo 2

Un tranquillo sabato di paura

La mia amica V., esponente di spicco dell'esimio clan dei siciliani di cui si parlava nel post precedente, fan dei film all'acqua di rose e della più becera tradizione italiana, ha preparato un programmino da spavento per questo sabato sera. Nell'ordine: casa sua, tutte ragazze, qualche ometto spaventato, buon cibo, tanto alcool e, ciliegina sulla torta, l'immortale e (im)marcescente serata conclusiva del Festival di Sanremo. Premetto che da quando sono in Francia (cinque anni e mezzo, a occhio e croce), non avendo mai captato la tv italiana, Sanremo non l'ho mai visto. E neanche mi è mai mancato. Ma come fare a dire di no a questa virago? Se rifiuto, come minimo mi esclude a vita dal clan. Cioè addio venerdì sera stravolti davanti a 'L'eredità' di Amadeus (a proposito: sono diventata una campionessa della Ghigliottina), addio aperitivi del giovedì sera, addio aperitivi della domenica tardo-pomeridiana...Magari se invento una scusa bella elaborata, di quelle del tipo "guarda, proprio non posso, mi è caduto un aereo sul terrazzo", in cui non me la cavo poi così male, forse ce la faccio ad evitare la tortura. Oppure affronto il male di faccia. Ahi.