lunedì, gennaio 31

domenica, gennaio 30

Hauru no ugoku shiro

Reduce dalla visione de Il castello errante di Howl. Bellissimo. Ho riso, ho trepidato e mi son commossa, tanto che la bambina seduta di fianco a me mi guardava perplessa e impaurita. Toccante storia d'amore tra un bel mago sciupafemmine(Hauru, veramente ma veramente figo anche se solo un cartone animato) e Sophie, povera cappellaia che, in seguito ad un incantesimo, viene trasformata in vecchina novantenne. Si', ma arzilla, con energia, buonumore e ottimismo da vendere, tanto è vero che diventa donna delle pulizie nel misterioso e sozzo castello ambulante di Hauru. Lieto fine assicurato, ovviamente. E ora son qui che plano, come mi succede quando vedo un film che mi appassiona e che parla di una storia che vorrei vivere io stessa. Lavoro troppo con la fantasia, lo so lo so, è una cosa che mi porto dietro da quando ero piccola e di cui, nonostante tutte le scornate che mi son presa, son fiera.
Ora non mi resta altro da fare che aspettare che il mio Hauru passi col suo castello ambulante e mi faccia vivere una storia super-romantica proteggendomi dai malvagi e salvandomi da tutti i pericoli.
Visione consigliata a tutti quelli che si sentono un po' giù di morale.

sabato, gennaio 29

Cip & Ciop dettano legge

Che fare un sabato sera polare quando nessuno ti cerca per uscire o anche solo fare quattro chiacchiere? Quando il panorama televisivo è desolante? Quando devo ancora aspettare due ore per vedere due vecchi episodi di "Law & Order: special victims unit"? Avevo programmato di andare al cinema a vedere Il castello errante di Howl, ma Cip & Ciop hanno appena telefonato per dire che no, al cinema si va domani perché stasera sono occupati. Soit. Cosi' son qui, davanti al computer, con una bella dose di tisana alla liquirizia e all'anice che probabilmente non mi farà dormire per una settimana.

Sabato scorso ho invitato a cena da me Cip & Ciop. Li ho chiamati mentre io e L'Altro eravamo al supermercato intenti a cercare gli ingredienti per una bella pasta broccoli e acciughe, facile e rapida.

G.: Ciao Cip & Ciop, vi va di venire a mangiare da me stasera?
C&C: Siiiiiiii' che bello!
G.: Venite verso le otto?
C&C: Ok! Ci fai gli gnocchi, vero, schiava???!!
G.: (guarda interdetta L'Altro) Ehmmmm...si'si' va bene, dai, faccio gli gnocchi. I signori desiderano altro?
C&C: Un tiramisu non sarebbe male, schiava.
G.: Come volete. A più tardi.

E cosi' mi son trovata a cucinare convulsamente per due ore. L'Altro ha fatto degli gnocchi veramente impeccabili, al sugo di pomodoro e tonno, e io un tiramisu che era un gioiellino (con i soliti problemi, come i savoiardi che finiscono improvvisamente e L'Altro che deve scendere di corsa dal casolino sotto casa o gli albumi che non montano). Cip & Ciop han mangiato (senza fare il bis, gli ingrati), bevuto , si son fregati un paio di cd e son partiti poco prima che usassi l'arma letale dello spazzolino. Ovvero: se gli ospiti non sono intenzionati a partire, sono le tre di notte e cadi dal sonno, sotto col piano A: comincia a lavarti i denti dicendo "no no, non voglio mica che partiate, per carità", sputacchiando in giro saliva mista a dentifricio. Il piano B, mettere il pigiama e sbadigliare vistosamente, è da applicare solo in situazioni estreme. Con O. ci sarebbe voluto un piano C, che devo ancora mettere a punto, visto che né spazzolino né pigiama sembravano inquietarlo. Per fortuna che, all'epoca (un paio d'anni fa), vivevo con L'Altro, che se ne prendeva cura (e che, a dire il vero, non è da meno di O.), e potevo andare tranquillamente a dormire senza dover fare la brava padrona di casa.

Ancora una serata tranquilla alla clinica, quindi. Per chi non lo sapesse, abito in una specie di clinica: il piano terra ed il primo piano sono occupati dagli ambulatori, e gli altri due piani ospitano una trentina di appartamenti di varie dimensioni che erano, in origine, stanze per i malati (le porte sono larghe per lasciar passare le sedie a rotelle). Passo la quasi totalità delle mie serate in questo ameno scenario degno di Shining o, più verosimilmente, di The Kingdom, tra vicini psicopatici, voci misteriose, gente che urla, lunghissimi corridoi e lampadine che non funzionano. Ma un vantaggio c'è: le finestre degli appartamenti sono enormi, due metri di lunghezza per uno e mezzo di altezza, e la luce quindi è all'ordine del giorno. Due sono le cose che non posso sopportare: gli appartamenti al pianterreno e le stanze buie, quelle in cui persino la mattina devi accendere la luce. E io abito al secondo ed ho sempre luce (beh, a partire dalle nove di mattina, visto che prima è ancora buio pesto). Due punti per la clinica!

Mamma mia!

Alla larga: ho appena finito le pulizie del sabato pomeriggio, novella Cenerutola/Mary Poppins, con l'aiuto degli Abba, preziosi in queste situazioni delicate. Finestre spalancate, passo danzereccio, scopa piroettante, voce lasciamo perdere, musica a palla, lo straccio brandito minacciosamente a destra e a sinistra, il Vetril che ancora fluttua nell'aria, il Mastro Lindo al limone che ha fatto il suo sporco lavoro: è chiaro che dopo quest'esibizione anche il vicino più pervertito rinuncerà a bussare alla mia porta o, peggio, verrà a trovarmi nel cuore della notte portandomi in regalo una bottiglia di Cif. Che io, ovviamente, accogliero'con gioia.

Pretty woman

Dopo aver orgogliosamente proclamato davanti a testimoni che io i saldi giammai, giammai saro'vittima di questo consumismo dilagante, questo pomeriggio mi son comprata un bel cappottino nero nero, sconto del 50 per cento. La visione dei miei abiti stile piccola fiammiferaia ha fatto il suo effetto e temo che domani si riprodurrà la stessa cosa. Cercheremo di resistere? Uhm, temo sia fatica sprecata, eppoi il bancomat, lo sento, ha voglia di far pazzie.

venerdì, gennaio 28

Premetto che il fatto di aver sognato, stanotte, che Leonardo Di Caprio fosse un mio parente (ahi ahi) non influenza assolutamente la mia opinione di The aviator. Un bel film spettacolare e, a tratti, commovente, sulla forza morale e i sogni di Howard Hugues, produttore texano e appassionato di aviazione, afflitto da una specie di sindrome maniaco-compulsiva che lo porta, tra le altre cose, a ripetere le frasi come fosse una macchinetta. Affascinante ricostruzione della Hollywood degli anni 30-40 con tutto il contorno di star e starlettes: Jean Harlow (Gwen Stefani), Katharine Hepburn, Errol Flynn, Ava Gardner (presenza insopportabile). L'unica cosa che non mi convince è proprio Di Caprio in quanto attore, la sua monoespressività, la faccia da eterno ragazzino (quando Hughes ha quarant'anni il solo elemento che lo distingue da quando ne aveva venti è un paio di baffetti), la gestualità che fa pensare di essere davanti a un film qualunque interpretato da Leo. Pero', devo ammetterlo, gli si vedono le rughe attorno agli occhi, unica traccia di autenticità di un attore che sembra sempre essere quello di "What's eating Gilbert Grape?". Magari gli daranno pure l'Oscar, non mi stupirebbe, vista l'imponente campagna promozionale e la vittoria ai Golden Globe. In fondo è lui che ha voluto il film più di tutti (è anche produttore esecutivo), sarebbe un premio all'impegno e allo sforzo (e magari è pure la volta buona che riesce a sposarsi. Mi piacerebbe che l'Oscar come migliore attore non protagonista andasse ad Alan Alda (il senatore Brewster, odioso), invecchiatissimo dai tempi canterini di "Tutti dicono I love you" tanto da essere quasi irriconoscibile (ho fatto un salto sulla poltrona -scomodissima- quando ho capito che era lui). Insomma, il film mi è piaciuto e le tre ore passano velocemente. Il personaggio di Hughes è simpatico e incosciente (vedasi la lunga lavorazione di "Hell's angels"), ha scatti d'orgoglio inaspettati e trovate fuori dal comune. Forse ho esagerato con le critiche a Di Caprio, se il personaggio è abbastanza riuscito in fondo è anche merito suo, fatto sta che c'è qualcosa in lui che mi infastidisce ma che non riesco a definire.

E stasera mi aspetto nuove atrocità da Nip/Tuck

giovedì, gennaio 27

Tell me why

Qualcuno dovrebbe spiegarmi perché qui a Nantes han costruito una prigione in pieno centro, a fianco ad una scuola elementare, in un quartiere piuttosto sciccoso, e perché un detenuto l'altro giorno si è divertito a tirare un pezzo di catenaccio che ha mancato di dieci centimetri la sottoscritta e la vecchierella che le stava dietro. Giuro che, una volta tanto, non stavo parlando male dei francesi...

Stasera vado a vedere: The aviator, e giusto perché c'è una scena con Jude Law nelle vesti di Errol Flynn (eheheh, ho fatto i miei conti!).

Tra un due orette finisco di leggere: "Alias Grace" di Margaret Atwood, una delle più grandi scrittrici canadesi contemporanee. Per un totale di 624 pagine, macabre al punto giusto, in cui nessuno dice la verità ma tutti mentono molto bene, sullo sfondo del carcere canadese di Kingston (da cui forse i miei interrogativi sulla prigione nantese di cui sopra). Aspetto il colpo di scena ed ho già due o tre ideuzze strambe per il finale, ideuzze che provengono sicuramente dalla visione eccessiva di "La signora in giallo".





martedì, gennaio 25

1984

Discutevo ieri con L'Altro a proposito degli anni 80 e della moda del tempo, e penso di essermi giocata una buona parte di credibilità ammettendo che si', anch'io all'epoca portavo fieramente le famigerate spalline. Erano sempre li', sotto maglioni e magliette di ogni taglia e colore (fucsia, giallo, viola). Per evitare che cadessero, rivelando cosi' delle spallucce mosce nonostante anni di nuoto, la mamma mi aveva pure cucito delle striscioline a strappo cui fissare le spalline. Nelle foto di quegli anni sfoggio cosi'delle belle spalle quadrate da giocatrice di rugby. Ciliegine sulla torta, l'apparecchio ai denti e i capelli ingellati con l'immancabile frangiona. Aggiungerei anche lo specchio con la foto dei Duran Duran talmente brutti da essere quasi irriconoscibili, regalo della vicina che troneggiava, vicino al quadro di Pippo, su una parete della mia stanza. Era circa il 1984 e mi avevano regalato la cassetta di "Arena", uno dei dischi che più ho ascoltato sognando di vivere torride avventure con John Taylor (ché mica cagavo Simon Le Bon) su spiagge esotiche con "Save a prayer" in sottofondo. Non sapevo l'inglese, ma conoscevo l'album a memoria e potevo cantare tutte le canzoni, storpiate in una lingua tutta mia. Per par condicio ascoltavo anche gli Spandau Ballet, più eleganti e composti, che tuttavia non sono mai riusciti a stimolare le mie fantasie erotiche nonostante i testi (e i video) di "I'll fly for you" e "Gold". Credo che la colpa fosse del biondo sassofonista (osceno, tra l'altro) che dava alle canzoni un'aria snervante alla Fausto Papetti. L'annoso dibattito sulla supremazia Duran Duran-Spandau, un classico degli anni 80, mi ha vista parteggiare apertamente per i primi, data soprattutto la figaggine del succitato John Taylor. Ora il gruppo sembra essersi riformato, son tornati anche gli altri tre insulsi (il tastierista Nick Rhodes, il chitarrista Andy Taylor e il batterista Roger, Taylor pure lui). Ma che fine hanno fatto gli Spandau? E dov'è finito Tony Hadley? I fratelli Kemp si son dati alla tv o al cinema (Gary Kemp spegneva una sigaretta in una pozza di sangue in "Killing Zoe), e il sassofonista sarà finito a suonare a qualche matrimonio. Ma c'erano poi altri membri? Urge un ripasso. Io comunque attendo notizie.



lunedì, gennaio 24

Visto che nella ricca e simpatica Nantes non siamo inferiori agli altri francesi spocchiosi, anche qui stasera è nevicato. Fiocchi grandi come pizzette Catari' che per almeno dieci minuti han fatto incazzare pedoni e automobilisti, e che hanno sostituito le amene trombe d'aria della settimana scorsa. Niente di apocalittico, sia ben chiaro, tanto più che ora tutto è finito. Mentre ero in autobus, durante la folle nevicata, avevo solo voglia di tornare a casa, alzare il riscaldamento e starmene beata nella mia serra tropicale. E ora, immersa in quest'atmosfera da Tropical agony cui mancano solo gatto e caminetto acceso, mi godo la serata Nicole Kidman. Primo film, "Malice", già visto quindici volte: ma si', quel film sciapido in cui la Nicole e uno dei Baldwin sono amanti diabolici ma fan finta di odiarsi per infinocchiare il di lei marito (questo detto a beneficio di chi il film non l'ha mai visto). E poi "Da morire, di Gus Van Sant: sfido chiunque a non inorridire davanti ai tailleurini pastello a pois che esibisce (sempre lei) mentre presenta la meteo. Brrr. Con tanto di finale sul lago ghiacciato, degno di quella zoccola arrivista che è nel film.

giovedì, gennaio 20

Accetto la sfida. Cerchero' di guardare Closer (o "Tra adulti consenzienti" che dir si voglia) con occhi neutri da buona spettatrice, anche se sarà difficile. L'appuntamento è per questo fine settimana.

domenica, gennaio 16

Pornic (Loire-Atlantique) 16/01/05.
Una creperia affollatissima, una cioccolata con la panna, il lungomare, nebbiolina e, sulla vetrina, un simpatico cosino giallo che altro non è che l'ermellino, simbolo della Bretagna..
 Posted by Hello


sabato, gennaio 15

Durante una serata al ristorante cinese, chi scegliereste di infilzare con le bacchette? A chi fareste assaggiare la temutissima salsa rossa, piccante come i peperoncini del Guatemala di Homer Simpson, spacciandola per innocuo ketchup? Ebbene, mi vergogno di me stessa: avendo l'opportuntà di approfittare della bionda, me ne son rimasta mansueta come un agnellino. Cosa sarà mai questo attacco di buonismo? Oddio, possibile che stia cambiando? E pensare che sarebbe potuta andare cosi'...

Visita obbligata, questo pomeriggio, a casa della sorella di una mia compagna di corso che chiameremo C1. Il tutto perché un'altra del gruppo, C2, ci ha mollate senza scrupoli nel bel mezzo di un lavoro da consegnare entro lunedi' mattina, adducendo una scusa del tipo "ah, ma adesso proprio devo scappare, devo passare a prendere mio fratello". E noi: "Ah si' si', vai pure", per poi pensare "ma C2 non ha nessun fratello". E cosi' tappa dalla sorella C3, sposata con figlio (ed è pure più giovane di me), per stampare alla bell'e meglio il frutto del nostro sudore. Piccolo particolare: a casa di C3 c'erano anche i genitori di C1 e C3. Una visita coi fiocchi, dunque. La povera e timida intrusa si è cosi'trovata di fronte ad una famigliola succube del piccolino di un anno, bavosetto e urlatore. E siccome tutta donna che si rispetti DEVE mostrare spirito materno, altrimenti è considerata una snaturata, la poveretta si è vista costretta ad emettere urletti stupefatti e "ma com'è carinoooo" mentre il pupo le sbavazzava dapperutto e i genitori parlavano di divani in pelle umana appena comprati in saldo ("un affare"). Cosa non si fa per stampare due o tre fogli...

giovedì, gennaio 13

Lo so, lo so, avevo promesso di vedere "Oui, chef!" e di parlarne un po'...ma francamente c'è un limite a tutto e qui la noia è palpabile. Mi aspettavo evoluzioni acrobatiche davanti ai fornelli e mirabolanti ricette da far realizzare a qualche sventurato di passaggio, o almeno verdurine tagliate a microdadi con piglio cinese, come il mio mito che fa la pubblicità dei coltelli Shogun. E invece ho gettato un occhio annoiato su: un capo-cuoco che sembra il sergente pazzo di "Full Metal Jacket", dei casi clinici come apprendisti che anche mio fratello cucina meglio, cibo seviziato, mani ovunque (e non oso pensare alla probabile presenza di peli nella mousse al cioccolato o nel salmone alla griglia), pianti lacrime insulti regolamenti di conti a go-go, musichetta compiacente. Rimpiango di aver mancato l'interessantissimo documentario sulle Crociate di Arté (ma anche no).
Quasi quasi mi guardo "Dinococcodrillo: il mostro del lago" (mica merda, eh: il produttore è Roger Corman). Le prime scene a sfondo tribale-totemico e i Carmina Burana di sottofondo meritano forse un giudizio meno affrettato...

mercoledì, gennaio 12

Lo so che ultimamente non son frizzantina come al solito. Ma lasciatemi qualche giorno, una buona dormita, un paio di saldi qua e là e ritorno come nuova e ancor più fica (se possibile).  Posted by Hello

martedì, gennaio 11

Udite udite: in tre giorni, il qui presente blog, infestato dai cetriolini, è riuscito ad arrivare alle 100 visite! Che poi 85 di queste siano mie e le altre 15 di amici impietositi è un altro par di maniche che non interessa nessuno.
I passanti sono comunque invitati a non aver paura dei cetriolini suddetti ché non mordono mica (fanno solo un po'ribrezzo) e a lasciare un commento qualsiasi...come già detto, accetto tutto, anche soldi.

lunedì, gennaio 10

Pressure pushing down on me
Pressing down on you no man ask for
Under pressure
That burns a building down
Splits a family in two
Puts people on streets

Bah bah bah bah bah bah
Bah bah bah bah bah bah

That’s o-kay!
It’s the terror of knowing
What this world is about
Watching some good friends
Screaming let me out!
Pray tomorrow takes me higher
Pressure on people
People on streets

Do do do bah bah bah bah
O-kay
Chippin’ around
Kick my brains round the floor
These are the days
It never rains but it pours
People on streets
People on streets

It’s the terror of knowing
What this world is about
Watching some good friends
Screaming let me out!
Pray tomorrow takes me higher higher higher
Pressure on people
People on streets
Turned away from it all
Like a blind man
Sat on a fence but it don’t work
Keep coming up with love
But it’s so slashed and torn
Why why why?
Love love love love

Insanity laughs under pressure we’re cracking
Can’t we give ourselves one more chance?
Why can’t we give love that one more chance?
Why can’t we give love give love give love?
Give love give love give love give love give love?
Cause love’s such an old fashioned word
And love dares you to care
For people on the edge of the night
And love dares you to change our way
Of caring about ourselves
This is our last dance
This is our last dance
This is ourselves under pressure
Under pressure pressure

domenica, gennaio 9

Ho deciso di iniziarvi agli orrori della televisione francese. Niente bellocce seminude e siliconate che scodinzolano sullo schermo, niente servi del padrone prostrati alla Bruno Vespa, niente straccetti tipo Emilio Fede. Unico neo locale: una passione smisurata per i reality show, di tutti i tipi: dal classico "Star Academy"(il nostrano "Saranno Famosi"), giunto alla quarta edizione, al rivale "Popstar" (stessa cosa), al "Loft" ("Grande Fratello"), al "Nice People" ("Grande Fratello" internazionale, vinto da un'Italiana), a "La ferme"("La fattoria"), ai vari "Koh-Lanta" (a cui partecipava il mio cerebroleso istruttore della palestra), "Ile de la tentation", "A la recherche de la nouvelle star", "Le pensionnat de Chavagne" (un gruppo di ragazzini in un collegio stile anni 50) etc. Insomma, in generale un fottio di cose ininteressanti.
Mi son ripromessa di guardare per voi il nuovo Oui,chef!: un capo-cuoco vuole aprire il suo ristorante e arruola uno stuolo di apprendisti per insegnare loro il mestiere. Si prevedono lotte a colpi di mattarello, insulti in marsigliese stretto, colpi bassi tra la cella frigorifera e il forno (con il solito sfigato che sarà chiuso dentro uno dei due), forchettate, lanci di farina, scivolamenti accidentali su bucce di banana, pentoloni d'acqua calda che improvvisamente si rovesciano, scherzoni sulla presunta omosessualità di uno qualunque degli apprendisti con conseguenti doppi sensi su "farcire il tacchino" o "sbucciare il porro". Nulla a che vedere, sulla carta, con l'insulso "Il ristorante" condotto da un'imbarazzata e imbarazzante Antonella Clerici (scusa mamma, ma è veramente patetica..e non va certo meglio quando presenta il tuo programma preferito, quello sulla cucina). A giovedi'prossimo.


1

Perché tutti stanno traslocando, qui alla clinica, come topi che abbandonano la nave prima del naufragio? Perché ci sono sempre più appartamenti vuoti? Perché quelli che traslocano mi guardano con accondiscendenza mista a pietà e pensando "poverina"? C'è forse una terribile verità che nessuno vuole dirmi? Sono forse l'unica tenuta all'oscuro di una prossima catastrofe clinichesca? Mi sento un po'come se fossi stata sul Titanic e avessi continuato a ballare mentre fuori c'era il putiferio.

2

Post più tranquillo. Dopo lunga riflessione ho concluso che probabilmente sono l'unica a non sapere che una nuova e temibile specie di vicino, il Vicino Rompipalle Che Bussa alla Porta Altrui a Ogni Ora del Giorno & della Notte, si è installato alla clinica. Intanto si è già presentato qui due volte, alle 2 del mattino di giovedi' e a mezzanotte di venerdi'. Porta in faccia in entrambi i casi. Quando l'ho raccontato a Cip & Ciop si sono spaventati tutti e due (si sa mai che sia uno squilibrato), in ogni caso non gli è neanche passato per la testa di accompagnarmi a casa, ieri sera. "Cazzi suoi, abbiamo sonno". Ciop ha la sua bella gatta da pelare: "mi è successa una cosa inquietante", mi ha detto. Ebbene: uno studente gli ha mandato una dichiarazione d'amore anonima e molto adolescenziale, del tipo "la notte faccio fatica a dormire perché continuo a sentire la tua voce", "non ce la faccio più a tenere il mio amore nascosto", "mi sono subito innamorato di te". Ovviamente non ha risposto alla mail, ma la cosa ha l'aria di turbarlo. Niente a che vedere col mio Vicino Rompipalle, anzi, secondo me è una dichiarazione tenera e lusinghiera. A me non è mai successo niente del genere. Niente bigliettini anonimi, niente telefonate volgari, niente mail porche, niente dichiarazioni d'amore improvvise, niente "mi piaci" scarabocchiati sul campanello. Solo uno studente psicopatico che poi è stato rinchiuso in clinica e imbottito di medicinali.

giovedì, gennaio 6

Ritiro tutto quello che posso aver detto di positivo sui miei vicini del terzo piano. Ieri notte, dopo una lunga conversazione telefonica con l'Altro, stavo quasi per addormentarmi, quando qualcuno ha suonato alla porta. Panico. Ho aspettato, avvolgendomi ancor più nel piumone, sperando che il molestatore partisse. Macché. Ha cominciato a bussare. Dopo aver infilato rapidamente i pantaloni del pigiama mi son avvicinata alla porta. "Sono il vicino", disse lui, timido ragazzetto cicciottello. Porta semiaperta. "Non riesco ad addormentarmi e vorrei parlare un po'con qualcuno...". Risposta mia: la porta in faccia. Eccheccazzo! Non si puo'far cosi'alle due del mattino!

mercoledì, gennaio 5

Buona befana a tutti. Domattina non trovero'nulla nel calzino che lascero'ai piedi del letto (anche perché se ci trovassi qualcosa sarebbe veramente inquietante), son passati i bei tempi in cui la sera del 5 io e mio fratello cercavamo di restare svegli il più a lungo possibile per poi crollare alle 23...e la mattina dopo le calze erano li', la mia bella piena delle adorate arachidi caramellate, di noci e arance...perché troppo zucchero fa male ai denti, ha sempre detto la mamma. E infatti con le centinaia di carie che mi ha curato a causa delle non-caramelle non-mangiate durante l'infanzia il mio dentista, il mitico Zante, si è pagato il restauro della villa in centro più un abbonamento a vita al golf club di Abano. Ma questa è un'altra storia. Per domani mi son comunque premunita di caramelle mou da sgranocchiare durante il corso dell'Adorato. Posted by Hello
Delusione. Dopo attenta osservazione, questo vicino che sembrava promettere mari e monti si è rivelato essere un banale adolescente maleducato che la mattina si alza alle undici e si affaccia alla finestra per scatarrare nel cortile. Fantastico. Il 2004 è finito in maniera passabile ed ora il 2005 si annuncia ricco di sorprese. Aspetto solo che il vicino si accorga di me e cominci a farmi gesti osceni facendo sballonzolare la pancia.
Nonostante i piaceri della ridente (o ridicola?) Padania son riuscita a tornare, passando indenne attraverso interminabili viaggi in treno, controllori accomodanti, compagni di viaggio penosi e tram fantasma. Il tutto accompagnata da un enorme e pesantissimo zaino ormai a brandelli che devo aver riempito di sassi in un momento di disattenzione, cosi', tanto per farmi un bello scherzo. Al mio arrivo a Nantes alle 22 di ieri sera sono stata assalita da una serie di questioni metafisiche: perché non c'è nessuno in giro? perché nessuno è venuto a cercarmi? perché l'ultimo autobus passa alle 20? perché sono l'unico essere di sesso femminile che aspetta penosamente il tram in mezzo ad una marmaglia di adolescenti ubriachi? perché sono l'unica che aspetta il tram 2? Alla fine mi son fatta venti minuti a piedi che sembravo uno stantuffo rabbioso ma, ahimè, proprio come la piccola fiammiferaia sono rimasta da sola fino alla fine. Nessuno ha avuto pietà. O forse nessuno ha avuto il coraggio né di aiutarmi né di darmi il colpo di grazia. Eppure bastava veramente poco. Nella mia testolina bolle già l'idea di una piccola fiammiferaia versione dark che si vendica di tutto e tutti, un misto tra Cybersix e American Psyco. Nantesi, tremate.

E intanto ho scoperto di avere un nuovo vicino, esibizionista come me. Niente tende alle finestre e vista diretta su un angolo del suo appartamento. Ho capito che: ama gli alcolici e le luci soffuse, le poltrone di cuoio e le librerie in finto noce, che ogni tanto fuma e prima o poi si accorgerà di me che getto sguardi languidi, disinteressati e casuali verso il terzo piano. Ci sarà da lavorare ai fianchi, ma noi certo non ci tiriamo indietro. Dovrei forse togliere il logoro golfino nero che uso per casa e sfoltire un po'l'abbigliamento da omino Michelin (i già citati strati di magliette) per adottare invece un look più trendy e disinvolto. E soprattutto procedere ad una seduta di depilazione preventiva in caso di viste inaspettate. Son sempre sicura che George Clooney prima o poi busserà alla mia porta, in fondo siam quasi colleghi. Sempre di cliniche si tratta. E poi come resistere di fronte al mio nuovo taglietto sbarazzino? Il sig. n.dent, che ha avuto la fortuna di passare qualche oretta padana in mia compagnia a sbevazzare aranciata e coca-cola (lui era quello malato, mica io), mi ha oltraggiosamente paragonata a Paperetta Ye-Ye (astenersi chi non conosce in maniera approfondita le vicende paperopolesi). Io avrei preferito Paperinika o Amelia-la-strega-che-ammalia o, in ultima analisi, il corvo Gennarino o persino Yanez. In realtà mi rendo conto che ho quasi lo stesso taglio di quando avevo sei anni e feci la foto ricordo a scuola, quella in cui sono tutta composta sul banco e sfoggio il grembiulino blu e il fiocco a pois…

Passando a cose più frivole, ecco un aggiornamento musical-letterario postnatalizio, in ordine sparso. Una specie di promemoria personale per le prossime settimane. Ma anche un elenco

Da riascoltare: Thievery Corporation, Pizzicato Five, Marvin Gaye, Portishead & Paul Weller, Nina Simone, Peggy Lee, Franco Battiato, Tim Buckley, Bob Dylan.

Da leggere: Niccolo'Ammaniti ("Ti prendo e ti porto via"), Simonetta Agnello Hornby ("La mennulara"), Rex Stout ("Alta cucina"), Michel Tremblay ("Les chroniques du plateau Mont Royal").

Rileggerei: tutti i libri di Stefano Benni, soprattutto i primi.

Da vedere: "Dracula" di Jesus Franco (ma non ho i codec per leggere il dvd).

Ho visto e mi è moderatamente piaciuto: "Il ladro di orchidee" di Spike Jonze (anche se la seconda parte è fantascienza).

Ho iniziato a vedere e non ho avuto palle di continuare: "Il ritorno di Cagliostro" di Cipri' e Maresco.

Ho rivisto dopo un anno e non mi ricordavo veramente nulla (ma nulla nulla, eh): "Minority Report" di S. Spielberg.

Vorrei vedere: "Ferro 3", ma chissà quando esce qui e con che titolo. E poi mi cagherei sotto a vederlo da sola, dovrei sequestrare qualcuno per farmi compagnia e obbligarlo a restare con me almeno fino alle tre di mattina (come feci l'anno scorso con i due baldi giovanotti che mi costrinsero a vedere "Identity"). Offro thé e pasticcini.

Posso essere utilizzati come simpatico comodino o per farsi vento o per sorreggere tavoli traballanti o per schiacciare cimici e zanzare: "La sorella di Cleopatra" di Penelope Lively e "La pesca alla trota in America" di Richard Brautigan (se qualcuno ha il coraggio di togliere la polvere che c'è sopra).

Ho visto in tv e sono rimasta inorridita: un Pedro Almodovar tutto mossette e mossettine che canta "Cuore matto" tra Little Tony e Mara Venier. Cosa non si fa per pubblicizzare il proprio film...

domenica, gennaio 2

(Parentesi padovana)

Torno il 3/01...intanto auguri a tutti