martedì, novembre 30

Ho fatto terno!

Ebbene si', ora disdegno quaterna e cinquina e punto direttamente alla tombola...in sole 2 settimane 2 ho inanellato ben 3 film orientali: il bellissimo La foresta dei pugnali volanti di Zang Yimou (mitica la scena della cortigiana cieca che danza mentre il poliziotto perverso tira fagioli secchi contro dei tamburi), l'agonizzante-antropologgico-sciamanico-totemico-narcotizzante Tropical agony di Tizio e stasera, udite udite, The singing thief (Hong Kong, 1969), da me simpaticamente tradotto come Il ladro canterino. La storia è banale e ricalca Caccia al ladro di Hitchcock: un ex ladro di diamanti piuttosto belloccio, Poon, che ha passato 6 anni 6 in prigione sbarca il lunario come cantante di nightclub, ma viene presto sospettato di altri misteriosi furti di preziosi. Ovviamente il colpevole non è lui e si capisce chi è dopo tipo cinque minuti (anni e anni di La signora in giallo saran pur serviti a qualcosa...grazie Jessica!) e ovviamente l'ex ladro belloccio alla fine si mette con la miliardaria gnocca dal grilletto facile, tale Darling...ma quel che è bello è tutto il resto, superbamente kitsch, dagli arredi in plasticona colorata alla musica a manetta al sonoro orrido (tipo il rumore dei passi, fatto sicuramente con le noci di cocco) ai doppi sottotitoli inglese-francese che fan venire un po'il mal di mare, alla mia scena preferita: Poon che entra nella stanza di Darling e lei è appesa ad un'enorme altalena e non si ferma per tipo dieci minuti! Molto Big Lebowski, no? Insomma questo miscuglio di Benny Hill, Vampyros Lesbos, i colori dei film di Almodovar, Bruce Lee, l'ispettore Clouseau, il design italiano e le balere della bassa padana mette il buonumore e fa perdonare il fatto che la proiezione sia stata ritardata di un'oretta (da notare che in sala eravamo in dieci)...

(Ri)letturine

Sto (ri)leggendo con piacere, a dispetto della copertina dell'edizione francese, veramente oscena, La guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, mia fedele compagna di spostamenti in autobus/tram.

lunedì, novembre 29

Tropical agony

Geniale idea quella di andare al cinema, sabato pomeriggio.
Formazione:

- G., leggermente appesantita da lauto pranzo a base di torta con peperoni e zucchine.
- l’Altro (detto anche “il parigino moderato”: fine esteta e cinefilo, onnivoro e onnisciente, dategli un Tarkovskij e ve lo seziona in quattro e quattr’otto, Lynch è il suo pane quotidiano, Castaneda gli fa un baffo; attenzione a giocare a Trivial Pursuit con lui, potrebbe tentare di prendervi a unghiate se osate rispondere)
- Cip (Ciop essendo ufficialmente “in ricognizione ufficiale nel sud-ovest in vista della prossima discussione della tesi di dottorato, a festeggiare a tarallucci, vino e cosciotti d’anatra secondo me)

Destinazione:
Tropical malady, film tailandese premiato in una qualche sezione, sembra, a Cannes 2004. Il regista è Apichatpong Weerasethakul, nome che a me non dice assolutamente nulla (al limite mi fa sghignazzare, ma tanto io rido per quasi tutto); avrebbe diretto Blissfully Yours, che Cip ha visto e ha trovato pesantissimo. Io probabilmente ero troppo occupata a guardare Miss detective con Sandra Bullock, torbida storia di sabotaggi terroristici e rivalità al concorso di Miss America.
Visto che non capisco un cazzo di film non mi dilunghero’ sulla trama, anche per non rovinare la sorpresa a nessuno. Sappiate solo che ho sonnecchiato durante la seconda parte, quella che dura una mezzorata ed è senza dialoghi e si svolge interamente nella foresta di notte…la parte più seria, più profonda, quella che fa riflettere, quella ricca di metafore, i cui personaggi sono: scimmia parlante, mucca fosforescente, tigre sciamanica e povero sventurato. Quindi: amanti del totemismo, dello sciamanismo, della reincarnazione, dell’arte tailandese e dell’amore estremo fatevi sotto! Questo film è per voi! Ho pure sottolineato la mia disapprovazione/disinteresse con dei leggeri ma decisi ruttini, segno che no i peperoni non li devo mangiare perché poi mi restano li’, e con una serie di sbadigli che quasi mi sentivo in pigiama.
Alla fine del film io mi son risvegliata dal letargo pentendomi di non essere andata a fare shopping brandendo minacciosamente il Bancomat, l’Altro ha sorriso di soddisfazione, avendo capito tutto, pure quello che il regista stesso non aveva capito, e Cip ha proposto enigmaticamente di andare a bere qualcosa. Proposta accettata all’unanimità.
Comunque la prima parte del film non è male….

sabato, novembre 27

Mazzette & Marchette

Amici, parenti, amanti (occasionali e no), vicini, colleghi, debitori, creditori, sconosciuti, gente di passaggio, gente che se ne frega, gente che lo fa per pietà, sfaccendati, affacendati e tutta la cricca sono invitati gentilmente a lasciare qualche messaggio (anche insulti, prendo tutto).
Uff...ma dimmi te se devo ricorrere al vecchio ma efficace detto italico "Lei non sa chi sono io"! Ebbene, cari miei, dalla settimana prossima si lotta!
(continua)

venerdì, novembre 26

Wake up!

Risvegli, ovvero cominciamo bene

Per esempio quando, alle sette meno dieci, ti appresti a degustare il tuo caffé mattutino e fuori è ancora buio pesto e fa freddo e sei li'davanti alla finestra con la tazzina in mano e...paf! come abbassi lo sguardo, vedi un bel moscone arrivato da chissà dove che galleggia sopra il TUO caffé...come ha osato? chi gliel'ha permesso?

Letturine

Sto leggendo
"Bela Lugosi" di E. Franzosini. "Succhiano il sangue anche la zanzara, la sanguisuga, la cimice, la pulce, il ragno e il pidocchio". Puah. Preferisco Dracula.

Non sto leggendo
P. Lively, "La sorella di Cleopatra".

Non leggero'mai
I libri di Paulo Coelho e quelli di Jovanotti, tanto per fare un esempio.

Vorrei leggere
"Drive-in" di J.R. Lansdale, "Sacro" di D. Lehane, "La notte dell'oracolo" di P. Auster, "Compartiment tueurs" di S. Japrisot, qualcosa di H. Mankell, un nuovo Camilleri.

Zoologia

Tipi umani

Che bello ritrovarsi a fare un Master in un paese straniero e sostanzialmente ostile (la Francia, appunto), e vedere che a lezione sembra di essere tornati ai tempi del liceo! C'è tutta la tipologia umana dei peggiori incubi scolastici: le tre secchione sempre in prima fila e guai se saltano una lezione o arrivano in ritardo, la carina fighettina che parla in un sussurro, l'alternativo/a con barba lunga e t-shirt slabbrata, quello/a che scrive anche quando il prof respira, i prof che si incazzano per un'osservazione, la furbetta, la scazzata, quella che non ti passa gli appunti neanche a morire, i seduttori sfigati che tocchignano il tocchignabile e chiedono "uei, ma tu ce l'hai il boy?", quello supertendenza che neanche Dolce e Gabbana oserebbero tanto, quella che non sa parlare altro che di esami e programmi, la prof che detta citazioni su citazioni e quella che proprio non sa spiegare... Unica nota positiva: la povera G. che in classe, ai tempi del liceo, era brava bravina e sempre zitta zittina e remissivina e, al limite, di fantozziana passività, si è inaspettatamente scoperta un'anima da rompipalle cronica. Per cui, in nome di una pseudo-crociata per il riscatto personale, ora non esita a farsi sentire e a commentare e a far domande e ad esprimere malumori, tanto si sa, questi Italiani, son tutti dei mattacchioni...

giovedì, novembre 25

Welcome

Benvenuti a tutti coloro che hanno il coraggio di visitare questo (ennesimo) blog, completamente inutile...ma dopotutto perché no? Intanto devo cominciare a capire come funziona tutto cio' e a far ricorso a due dei tre neuroni rimastimi per tradurre tutto sto inglese...pazienza!