venerdì, maggio 18

Sorella cara, fratello caro

L'altra sera ho attinto alla nutrita cartella "filmetti" del mio computer ed ho tirato fuori L'amico di famiglia, di cui avevo letto mi pare su Libération e che esce ora in Francia. E' la storia di un sarto/usuraio/filosofo di una certa età (con mamma inferma a carico) che presta soldi ai compaesani, si innamora di una tipa sgaietta e resta invischiato in un affare più grande di lui.

Il protagonista, Giacomo Rizzo (che, chiedo venia, non avevo mai sentito nominare prima ma che, a quanto pare, ha fatto una buona carriera nella commedia all'italiana), è borioso, tirchio come la morte (viene schifato anche dalla rumena pronta ad un matrimonio di convenienza), parecchio viscido ("sorella cara", "fratello caro") ma troppo caricaturale per essere antipatico. Zoppica, corricchia che sembra il mio gatto Uli quando era caduto dal quarto piano ed era ciompo, ha un braccio ingessato e gira sempre con un sacchettino di plastica bianco. Il suo unico amico, il cowboy veneto Fabrizio Bentivoglio, alla fine lo infinocchia con la complicità della sgaietta (addio suspence, lo so).

Insomma: un buon film, anche se un pelo angosciante.

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